Pov's Ele
Ormai è quasi primavera. Si intuisce dai fiori che sbocciano e dalla temperatura visto che ormai fa già caldo e basta che si vada in giro con un giacchino leggero.
Questa é decisamente la mia stagione preferita. Mi piace fare delle lunghe passeggiate e stendermi sul prato per guardare il cielo. E pensare. Pensare a tutto, alle cose belle e brutte che mi sono capitate, e a quelle che mi potrebbero capitare in futuro. Spesso peró i miei pensieri si concentrano su un'unica persona. Già, io e Leo non ci sentiamo da qualche giorno il che é strano poiché ci chiamavamo almeno due volte tutti i giorni. Però non sono triste o arrabbiata con lui: mi ha promesso che non si sarebbe dimenticato di me, di noi, della nostra amicizia ed io mi fido di lui. Mi accorgo che pian piano sta facendo buio, guardo l'orario sul display del mio telefono e noto che sono in ritardo per l'uscita che avevo programmato insieme a Bea.
Mi alzo subito e corro verso casa per prepararmi. Vorrei mettere qualcosa di molto semplice però comunque anche di elegante visto che andiamo in un ristorante quindi opto per una gonna scacchi nera e rossa che arriva fino alla vita e una maglietta nera che mi lascia la pancia un pò scoperta ed ai piedi degli stivaletti con il tacco.
Noto che nonostante fossi arrivata tardi a casa, è ancora presto. Quindi, non sapendo cosa fare, accendo la tv e faccio zapping tra i canali fino a quando non trovo qualcosa di interessante da vedere. Il tempo passa velocemente e sento suonare il campanello. Sapendo già chi era apro subito la porta ma rimango a bocca aperta. Non era lei, non era la mia migliore amica. Era Leo. Lo abbraccio subito e rimaniamo stretti l'uno all'altro per un pò mentre alcune lacrime di gioia riempiono i miei occhi.
<<Cosa ci fai qui?>> chiedo, staccandomi dall'abbraccio e asciugandomi le lacrime.
<<Cosa c'è? Non sei contenta di vedermi?>> risponde, ironicamente.
<<Sì, ma come mai sei tornato? Hai detto che saresti rimasto ancora per lungo tempo>> domando, ancora sorpresa dal vederlo.
<<Ti spiegherò tutto. Ma ora ho una ragazza da portare a cena>> risponde, alludendo me.
<<Oh, Leo mi spiace ma in realtà dovrei andare a cena con Bea. Dovremmo incontrarci ora, starà per venire a prendermi>> dico, scusandomi.
<<E non ti sembra strano che alla stessa ora in cui sarebbe dovuta venire Bea, sono arrivato io?>> mi chiede, sorridendomi.
Non ci credo.
<<È stata un'idea sua vero?>>
<<Già, ci siamo sentiti e mi ha raccontanto della vostra uscita e siccome sarei tornato questo weekend ho deciso di anticipare il mio ritorno>>
Sono troppo felice. Non ci vedevamo da qualche mese e pensavo avessi dovuto aspettare ancora. Invece è proprio qui, davanti a me. Per un attimo penso sia un sogno però mi do un pizzicotto e capisco che è tutto vero.
<<Allora? Hai intenzione di farmi restare qui fuori ancora per molto? Forza, andiamo!>>
Prendo la mia giacca e usciamo. Durante il tragitto, parliamo di molte cose, ad esempio di com'é la scuola in America.
Arriviamo ad un ristorante, che guarda caso é il mio preferito (un'altra idea di Bea, ne sono sicura, mi conosce troppo bene).
Il cameriere ci accompagna al nostro tavolo per poi prendere le ordinazioni e andarsene.
<<Allora... ti sei fatto nuovi amici negli States?>>
<<Oh, sí, ho legato con tutti nella mia classe ma soprattutto con tre ragazzi ed una ragazza>>
Il mio sorriso si spegne ma cerco di non darlo a vedere.
<<E come si chiama lei? Magari me la farai conoscere>>
Non la voglio proprio conoscere ma sto cercando di non apparire gelosa.
<<Jenny. Certo, se verrai a trovarmi qualche volta mentre sarò lì te la presenterò>>
<<E come stanno i tuoi?>>
Cambio discorso, quella conversazione mi stava dando sui nervi.
<<Bene. Come ti ho giá detto volevamo tornare poiché ci mancava casa, quindi loro torneranno sabato. Sono voluto tornare perché mi mancavi troppo, quindi ho preso il primo aereo che ho trovato e sono venuto da te>>
La gelosia che stavo provando cinque secondi fa va via del tutto e torna il sorriso che avevo prima.
Sono tornato perché mi mancavi troppo.
É cosí dolce.
Parliamo moltissimo, come dovrebbero parlare due persone che non si vedono da molto e la serata passa in fretta. Usciamo dal ristorante dopo aver pagato e ci dirigiamo verso casa mia.
Avendo dimenticato le chiavi, suono il campanello, dato che, vista ľora, ci sono i miei zii.
Mia zia apre la porta e, anche lei sorpresa, saluta Leo.
Alľ improvviso a mia zia viene un'idea.
<<Leo, perché non rimani da noi?>>
<<Oh, non vorrei disturbare>>
<<Rimani, ti prego, ci fa molto piacere. Abbiamo una camera degli ospiti>>
<<E poi staresti in casa da solo... dai stai da noi per questa sera>> intervengo io.
<<Va bene, se proprio insistete, accetto con piacere>> risponde lui.
Sono troppo contenta che sia tornato.
Hi guys,
okay potete uccidermi vi do il permesso io stessa. Sono tre mesi che non aggiorno...
Però finalmente ho fatto questo capitolo.
Perdon per l'assenza ma sono stata molto impegnata con la scuola e non ho avuto tempo.
Spero che il capitolo vi piaccia e nada, ciauuuu👋
Claudia❤
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•Potrebbe essere amore• Leonora
Storie d'amoreEleonora Gaggero é una ragazza avente un passato burrascoso. Ha perso i suoi genitori in un incidente stradale e da quel giorno vive a casa dei suoi zii. Incontrerà un ragazzo, che per lei sarà più di un amico.
