Dreadwing era di fronte al gruppo come se fosse il capo della spedizione mentre Starscream e i prigionieri Autobot erano alle sue spalle.
Erano ancora ammanettati, ma precedentemente Starscream aveva scassinato le manette per metà, quindi sarebbe bastato uno strattone per liberarsi.
"Perché ci stai aiutando?", chiese Smokescreen a Starscream, a bassa voce.
"Per disfarmi di Megatron", fu la sua risposta vacua.
Dreadwing, stranamente, non aveva udito niente.
Arrivarono a destinazione in quel preciso istante.
"Optimus, mi domando come sei riuscito a farti catturare così facilmente", l'accolse Megatron.
"Ha preferito salvare un compagno che sé stesso", commentò Smokescreen.
"Ha agito da sciocco".
"Ha agito con onore!".
"Sei giovane e hai molte cose da imparare".
Abbassò lo sguardo, rivolgendolo a Alexis.
"Ora non mi servi più".
Gli puntò addosso il cannone attivato, ma lei lo precedette con entrambe le braccia attive.
"Sparami, e io sparero' ai tuoi amici Autobot".
La ragazzina digrigno' i denti e serrò la mascella dalla rabbia, ma dovette disattivare i cannoni.
"Non voglio dirle cosa deve fare signore, ma non aveva detto che le avrebbe permesso di sottoporsi al rito?", chiese Starscream a Megatron.
"Allora è una sciocca, una stupida ragazzina".
Starscream si fece improvvisamente serio, puntandogli addosso uno sguardo duro e severo, intriso di rabbia.
"Deve rispettare l'accordo", lo disse con odio.
Megatron si voltò lentamente verso il vicecomandante con uno sguardo furente.
"Osi ribellarti a me?".
"Sono stato al suo comando per secoli, ma ora mi sono stancato.
Lasci andare la terrestre".
Megatron sorrise con un ghigno.
"Allora Knockout aveva ragione. Ti sei affezionato a questa lurida umana. Ho un motivo in più per ucciderla".
Si voltò lentamente, ritornando a concentrarsi su Alexis.
Gli puntò sulla fronte la canna del cannone; questa cominciò ad illuminarsi di un viola acceso.
La ragazzina se la stava "leggermente" facendo sotto, sudando freddo e respirando affannosamente.
Smokescreen si voltò per non vedere.
Starscream agì d'istinto.
Afferrò il braccio di Megatron e lo alzò di scatto verso l'alto; il fucile sparò a raffica tre colpi, staccando dal soffitto dei blocchi di roccia che tuttavia precipitarono nella pozza di Energon Bianco.
Gli Autobot sfruttarono quel momento di scompiglio per liberarsi dalle manette e combattere.
Lo scontro ebbe inizio.
Optimus si occupò di Megatron mentre i compagni si occuparono dei Vehicon.
Nel frattempo Starscream prese Alexis e la portò oltre la pozza di Energon, nascondendola dentro a una crepa nella parete rocciosa.
"Voglio combattere con gli Autobot", disse lei.
"Non se ne parla. Verrai sicuramente schiacciata".
"Ma io almeno voglio fare qualcosa. Tu invece?".
Starscream sospirò.
"Non lo so. Sono confuso...".
"Aiuta gli Autobot. Hai la stoffa per esserlo".
"Li ho liberati solo perché Optimus uccida Megatron".
"È inutile che continui. Devi accettare la dura realtà".
L'F22 non seppe controbattere.Megatron riuscì a stendere Optimus con un calcio sul fianco, facendo sbattere il nemico sulla parete ovest; il Prime tentò di rialzarsi, ma il Decepticon lo bloccò con un piede sul ventre.
Optimus era esausto e non riusciva a ribellarsi.
"Questa è la fine..." cominciò a mormorare Megatron con solennità, puntando il cannone sul viso del nemico "di Optimus, l'ultimo dei Prime".
Fece per sparare, ma delle macerie lo colpirono in testa, facendogli mancare la mira.
Megatron si voltò, vedendo Alexis con le canne dei cannoni fumanti.
"Maledetta...", mormorò il Decepticon con odio.
Avrebbe voluto finire Optimus, ma prima doveva sistemare quella mocciosa, quindi corse verso di lei sparando a tutta raffica.
Alexis evitò i proiettili scostando lateralmente tutte le volte: con agilità corse tra le gambe del nemico e sparò le caviglie, sporcandosi di schizzi violacei.
Megatron urlò dal dolore mentre con un calcio colpì Alexis, facendola sbattere per schiena a una parete.
La ragazzina cadde a terra con un tonfo: la schiena gliela doleva tutta e lunghi i fianchi aveva fitte muscolari, impedendole di rialzarsi.
Si girò di fianco, soffocando un verso di dolore, vedendo Megatron puntargli addosso la canna del cannone.
Il Decepticon fece per sparare, ma venne spinto sul fianco da una figura argentata, alta e slanciata.
"Sei caduto in basso, Starscream".
L'F22 estrasse i blaster e li puntò verso Megatron.
"Sei un miserabile, un ruffiano. Non sei mai cambiato; sei solo un soldato inutile".
L'aereo non riuscì a prevederlo.
Il leader sparò un colpo sul soffitto e precipitarono alcuni pezzi di roccia; Alexis non riuscì a muoversi.
La schiacciarono, seppellendola.
No...
Tutto era accaduto troppo velocemente.
Non ho reagito
"Ha avuto quel che si meritava" continuò Megatron "era soltanto una lurida mocciosa. Gli umani sono deboli".
Starscream non ci vide più.
Disattivò i blaster e attaccò il leader; era troppo veloce per Megatron e per questo all'inizio non riuscì a parare i colpi.
L'F22 attaccava con una ferocia mai provata prima; che sia stato per merito di Alexis?.
Che in qualche modo lo avesse ricaricato?
Non lo sapeva, ma si stupiva di riuscire ad evitare i colpi di Megatron; la sua agilità era sorprendente, mentre la sua forza...
Non riuscì a finire il pensiero.
Il leader lo colpì in pieno, sbattendo contro la parete alle sue spalle; Megatron fece per sparare, ma Starscream si scostò lateralmente e spinse l'avversario, privandolo dell'equilibrio.
L'F22 gli diede un cazzotto in piena faccia, talmente potente che lo fece sbattere alla parete opposta.
Starscream sparò un paio di colpi sul soffitto, facendo in modo che le macerie che caddero seppellissero soltanto le braccia del nemico.
L'F22 si sentì su di sé gli sguardi increduli degli Autobot; era appunto riuscito a fare una cosa che nemmeno Optimus era riuscito a fare: sconfiggere Megatron.
Con passi solenni, Starscream si avvicinò al leader, ormai privo di forze, seppur in vita.
"Ma non ti vergogni?" mormorò con voce strozzata "ti sei affezionato a una terrestre".
"Ciò significa che, a differenza sua, ho un cuore".
Megatron tossi', sputando Energon Oscuro e ridacchiando.
"Non prendermi in giro. Quella terrestre ti ha malformato. Era debole; ti ha contagiato. Se ci tenevi tanto, perché non l'hai salvata?".
La pazienza di Starscream si esaurì del tutto.
Prese la mira e con le dita affilate conficcò la mano nel petto di Megatron; questo tirò un urlo di dolore, acuto e mostruoso.
L'F22 spinse la mano più profondità, al fine di vedere la tremenda agonia di Megatron, sorridendo con un ghigno. Si avvicinò lentamente al suo apparato uditivo.
"Questo è per Alexis", gli sussurrò.
Con una forza disumana, strappò dal petto del leader Decepticon un cerchio violaceo, intriso di Energon Oscuro e ricoperto di filamenti metallici.
Gli occhi gli si spensero come candele perché, quella che gli aveva strappato era la sua scintilla.
Con odio, Starscream la gettò contro una parete rocciosa, distruggendola in mille pezzi.
Megatron era stato sconfitto.Starscream non perse tempo.
Aiutato dagli Autobot, spostò le macerie che avevano seppellito Alexis, con non poca difficoltà, date le sue esili forme.
Poco dopo, la ritrovarono.
La ragazzina non era stata schiacciata, ma in compenso presentava un'enorme ferita che comprendeva tutta la schiena.
Non sembrava profonda, ma a causa di ciò Alexis sembrava aver perso molto sangue, data la sua maglietta divenuta sanguigna.
La terrestre batté le palpebre un paio di volte prima di aprire gli occhi del tutto.
Tentò di rialzarsi, ma le gambe erano debolissime e rischiò di cadere; Starscream la sorresse immediatamente con l'indice destro.
Alexis gli sorrise appena, ma poi cadde di fianco come un sacco di patate, esanime.
La signora Darby- che era stata chiamata precedentemente intervenne subito.
S'inginocchiò di fianco ad Alexis e le tasto' il polso.
"Allora?", chiese Smokescreen.
"È viva, ma il battito è debolissimo. Dobbiamo portarla all'ospedale".
"Non farà un metro che è già morta", commentò Starscream.
"Ti credi un medico per caso?".
"Non ci vuole un genio per capirlo".
La terrestre non osò contrattaccare.
"E la fonte?", s'intromise Bulcked.
Gli occhi di Starscream gli si illuminarono.
Prese delicatamente il corpo esanime di Alexis e si diresse alla pozza; s'inginocchiò sulla sponda e, con le mani a coppa, immerse il corpo della ragazzina nell'Energon Bianco, sperando in un miracolo.
Non accadde nulla.
Confuso, Starscream ripose il corpo sulla nuda roccia mentre la signora Darby le si metteva accanto.
Le tasto' il polso.
Sbarrò gli occhi per poi richiuderli, rialzandosi e allontanandosi.
"Allora?", chiese Smokescreen.
"Nessun battito cardiaco".
La sala scese nel silenzio più assoluto.
Nessuno osò distruggerlo, apparte Smokescreen.
Il robot urlò al cielo, cadendo in ginocchio; lì lasciò sfogo per le lacrime, piangendo come non aveva mai fatto prima.
Starscream si concentrò sul corpo di Alexis; ora gli sembrava un pezzo di carne morta, pronta alla decomposizione.
Gli vennero in mente i primi ricordi.
Il primo fra tutti era il giorno in cui si conobbero: lui, ammanettato e in ginocchio, lei, davanti a sé con aria da sbruffona.
Allora lui era un Decepticon pieno di orgoglio e lei una ragazzina con un passato da dimenticare.
Dal giorno in cui l'abbandonò dagli Autobot era passato un anno, ma in quel periodo erano mutati, tutti e due.
Adesso si ritrovava in ginocchio con tra le mani il cadavere della sua amica; era rimasto senza niente.
Non resse più.
Le prime lacrime cominciarono a scendere lungo i contorni del viso affiliato, precipitando nella coppa di Energon che aveva fatto con le mani, assieme al corpo di Alexis.
Ma poi dovette lasciarsi andare, mandando l'onore a farsi benedire; si sentì su di sé gli sguardi increduli degli Autobot, ma non gliene importava: non più ormai.
Il suo momento venne rovinato da un formicolio alle mani; aprì gli occhi lentamente, rimanendo a bocca aperta.
Strani filamenti dorati entravano nel cadavere della ragazzina attraverso le narici e la bocca spalancata, ma durò un attimo.
D'istinto, mise il corpo sulla sponda.
Non seppe il motivo, ma la signora Darby, priva di ogni speranza, si avvicinò ad esso e tasto' il polso.
Sbarrò gli occhi, sorpresa.
"Il cuore pulsa! È ancora viva!", esclamò.
Gli Autobot tirarono un profondo sospiro di sollievo.
"Ma com'è possibile?", chiese Starscream, confuso.
"Sono state le tue lacrime a salvarla", gli ripose Optimus.
Le lacrime...
Sel'era dimenticato.
Che idiota...
STAI LEGGENDO
Stella Nascente
FanfictionSecondo capitolo della quadrilogia "Stella" Starscream è confuso. La sua mente è rigida e rifiuta l'amicizia di Alexis, l'umana che gli ha stravolto la vita; ma la scintilla invece l'accoglie con piacere, senza tuttavia capirne il morivo. Starscream...