Il venerdì seguente Alexis andò a teatro come sempre. Aveva bramato quel giorno da tempo; dopo tutto il casino che era venuto fuori con Starscream, aveva bisogno di riorganizzare le idee e rimetterle nel giusto ordine.
Quel che ci voleva era il canto.
Molti le dicevano che sarebbe stata una grande cantante, ma il canto era solo uno dei tanti hobby che aveva, assieme alla mineralogia e alla geologia.
No, il suo sogno era lavorare nell'industria robotica, magari del governo o sotto il comando del Pentagono stesso o, ancora meglio, in proprio. Si sarebbe accontentata anche di una officina; le macchine l'avevano sempre attirata e le sarebbe piaciuto ripararle o occuparsene in qualche modo.
Magari anche gli aerei...pensò, maliziosa.
"Alexis!".
Quell'urlo frastornante la trascinò nel mondo reale, abbandonando così quello dei sogni.
"Devi essere concentrata" inspirò da una sigaretta tra le dita della mano destra "queste sono le ultime prove prima del concerto di Natale".
"Mi scusi signorina Myers".
Signorina un corno! Quella donna potrebbe essere mia zia!
E non aveva tutti i torti.
La " signorina" Jennifer Myers, ovvero l'insegnante di canto e di teatro non poteva essere di certo una ragazzina.
Doveva avere più di quarant'anni, forse addirittura cinquanta.
Era alta e slanciata, magra e striminzita con un viso pallido e magro, segnato da delle rughe poco profonde sulla fronte.
I capelli erano lisci e castani, sicuramente colorati, legati dietro la nuca a mo' di chignon.
Indossava una camicetta a dir poco provocante e i legins erano ancora peggio: attillati.
Indossava dei stivaletti di pelle nera con un tacchi da quindici.
Il seno era esageramente prosperoso e il didietro era enorme e ben sodo: un fiasco vivente.
Portava un enorme paio di occhiali tondi che in confronto quelli di Harry Potter erano per bambini.
Aveva la brutta abitudine di fumare ogni cinque minuti in ogni luogo, nonostante ci sia scritto a caratteri cubitali VIETATO FUMARE.
Il teatro era composto da una platea di poltrone rosse con un grande palco di legno.Alla solita ora Alexis uscì dal teatro, investita da una folata di vento gelata, ghiacciandola di colpo fino alle ossa.
L'aspettava fuori Smokescreen, proprio di fronte all'edificio.
"Perché non mi hai aspettato nel parcheggio?", chiese la ragazzina, salendo in macchina.
"Per fare più veloce", chiuse la portiera e partì "Optimus ci vuole immediatamente nella base".
"Cosa succede?".
"Non lo so, ma dev'essere qualcosa d'importante".
Poi un bip.
La radio si trasformò in una "cartina", segnata da dei puntini in movimento, diretto alla sua posizione. Tre aerei e una macchina.
"Qui Smokescreen, sto rilevando quattro segnali Decepticon...".
Non fece in tempo a finire che andò fuori strada; entrò in modalità robot e osservò il suo aggressore: Knockout, affiancato da tre Vehicon.
"Mi sarei aspettato Starscream", commentò Smokescreen.
"Dacci la terrestre e ti lascerò vivere".
"Mai!", urlò l'Autobot, sguainando i blaster.
I tre Vehicon quindi attaccarono il nemico, sparando a tutto spiano.
Smokescreen si difese come meglio poté, sconfiggendo i tre aerei a colpi di fucile.
Knockout ne approfittò per cercare Alexis.
Il problema era che si trovava in una zona piena zeppa di massi alti due metri e quindi avrebbe dovuto esaminarne una a una.
"Vedo che hai voglia di giocare...", disse, cominciando a perlustrare la zona.
Alexis era a un passo dal robot, nascosta dietro a una roccia con i cannoni attivati.
Poi udì un tonfo metallico.
Un passo robotico.
Knockout era nei paraggi.
La ragazza inspirò e si fece coraggio; con una capriola laterale, uscì dal nascondiglio puntando le canne dei cannoni di fronte a sé.
Non c'era nessuno.
Ma che diamine...?
Tutto accadde come un lampo.
Un dolore lancinante la invase, partendo da dietro la nuca e colpendo tutti i nervi e i muscoli.
Alexis cadde a terra priva di sensi, con Knockout che la osservava dietro, impugnando il bastone elettrico attivato.
Appena si concluse il combattimento, Smokescreen vide un ponte aprirsi mentre Knockout lo attraversava in modalità veicolo.
Fu troppo tardi quando riconobbe sul posto del passeggero Alexis.
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Stella Nascente
FanfictionSecondo capitolo della quadrilogia "Stella" Starscream è confuso. La sua mente è rigida e rifiuta l'amicizia di Alexis, l'umana che gli ha stravolto la vita; ma la scintilla invece l'accoglie con piacere, senza tuttavia capirne il morivo. Starscream...