#Capitolo 14

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<<Pronto?>>

<<Ehi Lilith, sono Brian, disturbo?>>

<<Guarda in realtà sono a cena con un... Ehm, dovrei andare a tavola ho solo due minuti, dimmi>>
Non potevo di certo dirgli "Ehi Brian, scusa ma sono a cena con Jared Leto, non posso parlare", mi avrebbe preso per pazza.

<<Oh scusa, volevo solo chiederti se domani dopo scuola vuoi venire da me per potermi aiutare in matematica. Sai, frequentiamo lo stesso corso e non sono proprio una cima..>>

Wow, non so cosa stia succedendo nella mia vita ora, forse qualcuno lassù si è svegliato e ha capito che non posso vivere una vita che è una continua delusione e merda.

Fino a qualche settimana fa non avrei pensato a niente di tutto questo.

Picchiettai il dito sul bordo della porta, non sapevo che rispondere. Non perché non volessi andarci, ma pian piano perdevo la mia sicurezza ed era come se diventassi più timida.

<<Ok, ci vediamo domani da te>>.

<<Perfetto Lil, grazie mille a domani!>>.

Era solo una lezione di matematica, no?

Ritornai da Jared, che stava continuando a mangiare la sua pizza.

<<Ehi, eccomi>> e gli sorrisi.
<<Qualcosa di importante?>>

<<Oh no, solo un mio compagno che richiede aiuto in matematica>> e ricominciai a mangiare, stavo morendo di fame.
<<Ah, quindi devo supporre che tu sia una secchiona>> e mi guardava con quello sguardo come se stesse per dire "ammettilo".
<<Secchiona no, semplicemente stando molto tempo sola impiego il mio tempo come meglio posso>>.
<<Fai bene, e dimmi qual è la tua materia preferita?>>
<<Chimica>> e lo sentì scoppiare in una risata clamorosa, direi la solita risata.

<<E poi dici che non sei una secchiona..>> E continuò a ridere.

Lo guardai davvero male ma poi come facevi a non ridere con lui, con quel sorriso che ti sbatteva in faccia?
<<Sai Lilith, è bello starti accanto, non capisco come gli altri possano lasciarti sola>>. Ritornò serio, mi guardava in maniera preoccupata.

<<Come ti ho già detto Jared, io sono una persona solitaria. E' una mia scelta non avere amici. Sto bene al mio posto, ovvero qui e sola>>.
<<Non ti credo, tu mi nascondi qualcosa. Non è pensabile non volere amici. Una persona ha bisogno di parlare, confidarsi con qualcuno, fare cazzate. Tu.. Tu sei così piena di vita, non è possibile che tu possa stare bene così.. sola>>.

Quelle parole mi laceravano il cuore un po' alla volta, riaprivano ferite tenute nascoste e che dovevano rimanere tali. Ma come rispondere ad una affermazione del genere?
<<Invece si. Stando soli puoi cogliere qualsiasi aspetto del tuo carattere. All'inizio fa un po' paura mettersi a tu per tu con i tuoi pensieri e le tue mille verità, ma poi... Poi inizi a capire le tue debolezze, a prenderle a sberle e a capirti. Dei miei incubi ne ho fatto un'opera d'arte e dei miei silenzi la mia musica preferita>>.
Guardavo il bicchiere, avevo una faccia che era tutt'altro che spensierata. Non riuscivo a non pensarci, era evidente che non riuscivo a nascondere bene le cose, per lui ormai ero diventata un libro aperto.
Riuscì ad alzare lo sguardo e vidi lui che mi guardava fisso, e aveva la faccia come se lo avessi colpito in pancia con una mazza da baseball.
<<Lilith.. Ma>>

Non gli feci nemmeno finire la frase.

<<Basta Jared, non ne voglio più parlare.>> e sorseggiai il vino che era ancora dentro il mio calice.
Ci furono cinque minuti di silenzio, io non guardavo lui e lui non guardava me.
Ad un certo punto J si alzò e guardò fuori dalla finestra, sempre col suo calice di vino senza dire una parola e con sguardo impassibile.
Non sapevo cosa pensava, non avevo idea di cosa fare o dire.
Si girò, mi guardò e si mise seduto sul divano poggiando il bicchiere sul tavolo di vetro posto di fronte.
<<Lilith, vieni qua>> e mise la mano accanto a lui per indicarmi di sedermi lì.

Non avevo altra scelta, così lo raggiunsi.

<<Io non so cosa tu abbia passato. Io non so nulla di te e mai potrò saperlo se tu non me ne parlerai.. Ma siamo amici. Io mi fido di te>>.
Tutto questo lo disse guardandomi negli occhi.
<<Come fai a fidarti di me? Mi conosci da pochissimo... Nessuno sì fiderebbe di una come me>>.
<<Perché Lil? Sei una ragazza meravigliosa, intelligente e hai un modo tutto tuo di vivere questa vita! Non trapela falsità nemmeno nel profondo dei tuoi occhi, perché non dovrei fidarmi di una persona trasparente come te?>>.
Continuava a fissarmi, io cercavo di evitare lo sguardo ma non ci riuscivo, quegli occhi erano una calamita per me.
<<Vedi Jared, ci sono cose che non possono essere dette. Ho chiuso con la mia vita passata e non vorrei mai rimetterla in mezzo. Sono arrivata qui per chiudere definitivamente con la Francia e tutto quello che la riguarda. Non voglio essere dura con te, non voglio chiudermi ma... È meglio se certe cose rimangano nascoste nella mia mente>>.
Avevo la mano poggiata sul divano e la sua scivolò sulla mia.
Con l'altra mi fece voltare verso di lui in modo tale che lo guardassi ancora.
Si avvicinò e mi abbracciò silenziosamente.

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Come vi sembra? Tutto si sta svolgendo come credevate?
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Ci vediamo alla prossima!
~Lav🌙

Hurricane ~Jared LetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora