#Capitolo 19

551 29 6
                                    

No.
Non ce la facevo.
Non poteva essere vero.
Nella mia testa pensavo "non così presto, ti prego".
La possibilità di rovinare tutto era di nuovo davanti ai miei occhi, ma non ce la facevo proprio a dire di sì.
Non perché non volessi ma non era il momento, erano passati pochi giorni, io non conosco nulla di lui e anche se gli avevo detto qualche ora prima che gli avrei dato una possibilità, quest'ultima ha bisogno di maturarsi col tempo.
Non lo guardai, avevo lo sguardo fisso a terra e non rispondevo.
<<Va bene... Ho capito>> disse Jared alzandosi dalla panchina.
<<No J, per favore>> lo implorai.
<<Il tuo silenzio parla da solo. Ho fatto una cazzata, sono un'idiota. Ci vediamo Lilith>>.
Era un misto tra incazzato, deluso e non so che, ma  ormai era di spalle e non si sarebbe girato.
<<Mi hai fatto una promessa Jared!>> ero in lacrime.
Si voltò, ghiacciandomi.
<<Lo hai detto anche tu, no? Le promesse vengono fatte per non essere mantenute>>.
Non riuscivo nemmeno a parlare. Con gli occhi pieni di dolore guardavo lui andarsene e le mie gambe tremavano.
Complimenti Lilith, hai rovinato tutto. Di nuovo.
Rimasi seduta per un bel pezzo e preferivo così, preferivo starmene da sola a piangere dal nervosismo.
<<Che succede?>>
No ti prego, lui no, non adesso!
<<Brian per favore, non ne voglio parlare. Va da Hailie>>.
<<Perché stai piangendo? Non mi importa di Hailie in questo momento>>.
<<Io ti ringrazio ma così peggiori le cose... Ho voglia di stare sola e di capire davvero cosa voglio e perché mi comporto così>>
Domanda costante nella mia testa, non sapevo più che pensare, cosa fare.
<<C'entra Jared, vero?>>
<<Brian ti prego, non ne posso parlare>>
La storia di me e J non doveva uscire fuori.
<<Ok, allora beh... Sono qui se vuoi>>
E volevo davvero che restasse ma stavo combattendo una lotta interna che non sapevo come vincere.
<<Rimani>>
Si avvicinò e iniziai a piangere sulla sua spalla.
<<Scusa Brian davvero, non è solito mio fare così>>
<<Mi piace vedere davvero chi sei, oltre quel muro che ti crei. Con me puoi essere chiunque tu voglia>>.
Ma eccola lì, la mia migliore amica pronta a rovinare tutto.
<<Senti carina, sei venuta qui solo per far capire agli altri che conoscenze hai in modo da attirare ragazzi? Perché in questo caso ti conviene stare lontano dal mio>>.
La odiavo, davvero. In quel momento avrei avuto voglia di spararle in faccia tutto quello che era successo.
Ma non lo feci.
<<Senti, Brian non mi interessa, te lo puoi tenere>>.
So perfettamente a che gioco stavo giocando, gli avevo distrutto tutto quello che aveva creato in un solo giorno, ma dovevo mandarlo via da me.
Le cose con lui sarebbero andate solo peggio, lui che ama Hailie, che bacia me, e poi c'è Jared... E se tutto questo casino si viene a scoprire sarà un incubo.
Ero solo brava a fare una cosa nella mia vita: allontanare le persone.
<<Meglio per te. Brian andiamo!>>
E lui si alzò, guardandomi negli occhi quasi come un cane bastonato e se ne andò anche lui.
Ritornai a bere, non volevo pensare e l'unico modo era questo. Anzi, fanculo la festa, mi prendo delle bottiglie e vado via.
Ero a piedi, sola con una bottiglia di whisky in mano, e lo Jäger nella borsa-zaino e non sapevo nemmeno dove stavo andando. Era uno di quei momenti che non sai spiegare e che non vuoi affrontare ma poi ho capito...
Ero sulla strada del Golfo, sulla sabbia, e lo stavo percorrendo sulla riva.
Era bello non pensare e mi sedetti a terra, dove avrei finito la mia nottata. Non sapevo come ritornare a casa, non ero capace di alzarmi.
Così iniziai a commiserare il nulla, forse il mare di quello schifosissimo golfo dove tutto ebbe inizio. <<Fanculo alla vita!>> E chi poteva sentirmi, erano le due di notte in un posto dimenticato da Dio.
<<Non credi di essere troppo dura con te stessa?>>
Io che in quel momento avevo finito la mia bottiglia e stavo per prendere il mio liquore sentì questa voce già a me familiare.
<<Dura con me stessa? Io odio vivere>> e poi riuscì a capire: era Cam.
<<Scusa ma che ci fai tu qui? Sei un altro stalker per caso?>> Sapevo benissimo che stessi biascicando parole, che non ero lucida.
<<Ti ho seguita. Ti ho visto prendere le bottiglie e non è mai un buon segno. Dai basta bere>>
<<Chi sei, mio padre?>> Mio padre... Ma chi l'ha mai avuto un padre? Non parlai più.
<<No Lil, sono qualcuno che ti vuole bene, dammi questa bottiglia>>
<<Finiscila Cam, io non ho mai avuto un padre. Voglio bere e dimenticarmi chi sono. Ti ringrazio per essere così gentile, ma ora è meglio che tu vada>>
Si mise a ridere.
<<Certo, per farti stuprare da qualsiasi malintenzionato! Soluzione ottima Dobois!>>
<<Sono stanca Cam, voglio dormire>>
<<Vieni qui, dormiamo insieme>>
E in men che non si dica , ci siamo addormentati abbracciati sulla spiaggia.
Mi svegliò un forte mal di testa, mi guardai intorno e... Dove sono? Cercai il cellulare ma niente, non lo trovai. C'era la mia borsa, la mia giacca ma nessun altro dentro la stanza.
Si aprì la porta della stanza e non avevo idea di chi potesse essere.
<<Buongiorno principessa!>>
Cam?!
<<Che ci faccio a casa tua?>>
Oddio, ero dentro al suo letto e... No, ditemi che è un brutto sogno e che non è successo realmente.
<<Oddio, non dirmi che...>>
<<Lilith tranquilla non è successo nulla, ci siamo addormentati in spiaggia e non sapevo dove tu abitassi così ti ho portata da me! Pancakes?>> E mi porse un vassoio con troppa roba da mangiare sopra.
<<Ma hai cucinato per una popolazione intera o sbaglio?>>
<<Mia madre non vuole sfigurare quando ci sono ospiti>> e si mise a mangiare con me.
<<Grazie Cameron, sei molto gentile. Davvero, sei un bravissimo ragazzo>>
Non capisco perché lui fosse così carino nei miei confronti, ma era bello avere qualcuno accanto che non fosse né J né Brian.
<<È questo il compito degli amici o mi sbaglio?>> E mi fece l'occhiolino.
<<Dai dormigliona, bisogna andare a scuola!>>
<<Già... Mi preparo e arrivo>> poi mi sono ricordata che non avevo idea di dove fosse il bagno.
<<Ehm, Cam il bagno?>>
<<Quella porta lì!>> E mi indicò una porta di fronte al letto.
Mi preparai e scesi con lui, salutai la madre di nome Marilyn, e andammo a scuola con la sua macchina.
Scesi dalla macchina tutti ci guardarono un po' con aria interrogativa, e come biasimarli?
Ci incamminammo per salutare il gruppo che stava proprio lì davanti all'entrata e c'era pure Brian.
<<Ciao ragazzi>> disse Robert, ricambiammo entrambi ma io non ero tanto felice di stare lì in mezzo.
<<Ah Lilith, tieni qui, ieri notte era scarico e te l'ho messo sotto carica ma mi son dimenticato di dartelo a casa mia>>
Sbem. Tutti guardavano noi con aria maliziosa. Non dissi nulla se non un grazie quasi imbarazzato.
<<Lilith, possiamo parlare un secondo?>>
No. Non possiamo. Avrei voluto rispondere questo ma dalla mia bocca uscì ben altro.
<<Certo Brian>> nemmeno il tempo di finire la frase che mi prese dal polso e con passo spedito ce ne andammo nel giardinetto.
<<Ma si può sapere che cazzo fai? Ieri ci baciavamo, la sera hai detto che non ti importa nulla di me e poi vai a scopare con Cameron??>>
Era davvero incazzato.
<<Senti Brian, proprio da te devo prendere la ramanzina? Intanto con Cam non è successo nulla!>>
<<Si certo, per questo hai dormito a casa sua e il 'piccolino' si è preso la briga di caricarti il cellulare, cucciolo!>> Disse tutta questa frase con un'ironia odiosa che mi dava soltanto nervi!
<<Ero stanca, brilla e al golfo, mi ha seguito e dopo essermi addormentata mi ha portata da lui! Tutto qui! Che cazzo, ma poi che vuoi? Sei tu quello fidanzato e che poi mi bacia, io non ti devo proprio un bel niente e nessuna spiegazione! Schiarisciti un po' le idee su cosa vuoi veramente perché io a fare la tua specie di amante non ci sto!>>

<<Vi odio>>.
Hailie.
_____________________________
Buonasera gente!
Eh già, mi è ripartita la mano per scrivere altri capitoli.
Che ne pensate?
Vi ricordo che c'è un altro contest in corso!
Questa volta bisogna scegliere il volto di Brian!
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
~Lav🌙

Hurricane ~Jared LetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora