#Capitolo 39

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Partire. Andare lontano con l'uomo che amo e che ho sempre amato. C'era bisogno di chiedermelo?
«Certo che si» dissi abbracciandolo. Feci fatica a trattenere le lacrime.
«Davvero?» chiese stupito.
«Davvero» e le nostre labbra si unirono in un bacio pieno di felicità.
«Dai vai a spegnere le candeline» e con il sorriso stampato in faccia, entrai in casa continuando a festeggiare il mio compleanno.

«...Tanti auguri a te!» inutile, non mi ascoltavano. Anche se avevo detto che non avevo bisogno di quella canzoncina inutile, loro continuavano a cantarla.

«Lilith, tieni» e vidi Cameron con una scatoletta rossa in mano.
«Cam, ma perché? Non dovevi farmi un regalo»
Io non sopportavo nemmeno i regali. È un po' come la storia di farsi offrire qualcosa, io mi sento a disagio e in debito.
«Sta zitta ed apri!»
Lo aprì ed era un plettro nero con sopra le mie iniziali.
«So che non sei un ragazza da bracciali e allora ho optato per una cosa diversa»
Aveva azzeccato. Si vedeva davvero che era uno tra i miei più cari amici.
«Sei il migliore!» e lo abbracciai.
«Ti piace?»
«Mi piace? È perfetto! Grazie mille Cam»
«Certo, non può competere con il regalo di Jared...» disse ironicamente.
«Quanto sei stupido» affermai ridendo.

«Da oggi potrebbe cambiare tutto» era Vicki.
«Cosa?»
«Da oggi sei maggiorenne, quando sarai pronta potrete dire davvero le cose come stanno» rispose.
Cazzo, è vero.
Potevamo dire al mondo intero che stavamo insieme ma ne avremmo dovuto subire le conseguenze... E non erano poche.
«Sei spaventata?» mi domandò.
«Se devo essere sincera... Si» E come potevo non esserlo?
«Ti capisco benissimo, ma sai, sei tu a scegliere come andranno le cose. Non voglio mentirti dicendoti che la tua vita non cambierà, però sarai tu a decidere se in meglio o in peggio» riservava uno sguardo amorevole nei miei confronti. Probabilmente lei mi vedeva ancora come una ragazzina ma era dolce, perché comprendeva davvero quello che c'era tra me e Jared.
«Grazie Vicki» e le sorrisi.

«Non so, avete deciso di fottermi tutti la ragazza?» esclamò Jared.
«In realtà io ancora non ci sono riuscito» rispose prontamente Shannon.
Li adoravo quei due!
«Allora, beviamo un po'?» chiese Tomo.
In realtà non so fino a che punto volessi bere, ma fanculo, era il mio compleanno!
Presi una bottiglia di champagne, la stappai e bagnai tutti quanti. Volevo divertirmi davvero, e loro erano la compagnia giusta.
Iniziamo a giocare a beer pong e sia Edward che Lauren avevano una mira pessima. In quei giorni cambiai pure opinione sulla rossa, Roxy, che sembrava essere più simpatica di quanto dimostrava.

«Ehi Lilith, noi adesso andiamo» era tardi, e ovviamente gli altri dovevano andare.
«Va bene Cam, grazie di tutto» lo abbracciai «E grazie anche a voi ragazzi!» dissi voltandomi verso Brian e il gruppo.

«E così siamo di nuovo noi cinque» dichiarò Shannon.
«Ti dispiace, fratellone?»
«Oh certo che no Jared, ma adesso tocca a noi giocare!» e in men che non si dica mi ritrovai a bere come penitenza per qualsiasi cosa.
«Per quanto possiate competere, non ho mai visto nessuno reggere più di Shannon» affermò Tomo.
«Perché ancora non hai visto me» dissi facendo l'occhiolino.

Alla fine Shannon reggeva davvero più di me, ma gli feci un'ottima concorrenza.
Mi risvegliai la mattina sul letto di Jared, sopra le lenzuola con accanto lui, entrambi vestiti come la sera appena trascorsa. Mi sa che l'alcool ci aveva fatto collassare senza capire granché e affrontare la sbronza il giorno dopo è sempre stata la cosa peggiore.

Mi alzai e cercai il bagno per lavarmi ma appena uscì dalla porta vidi un viso familiare.
«Buongiorno» disse educatamente.
«Buongiorno» risposi.
Solo dopo essere entrata in bagno ricollegai la figura...
Oh cazzo, era la madre dei due fratelli, Constance!
Che figura del cavolo... Non voglio nemmeno sapere cosa pensa.
Ritornai in camera e vidi Jared ancora dormiente. Quest'uomo, se potesse, dormirebbe sempre!

«Jared, io credo che in casa tua ci sia tua madre» gli dissi piano.
«Mh? Shh, parla piano» era lei, la sbronza.
«J credo ci sia tua madre» ripetei.
«Ah, si... Forse» dissi biascicando le parole.
«E non ti importa che mi abbia visto uscire dalla tua stanza e mi abbia salutato?»
«Tu cosa?» sbem, avevo la sua attenzione.
«Stavo andando in bagno e l'ho incontrata» dissi tranquillamente.
«Adesso mi ucciderà» affermò Jared.
Intanto si stava togliendo una camicia e si mise più comodo, ma per me poteva anche restare senza maglia.

«Sta tranquilla, è solo mia madre» cercò di farmi tranquillizzare.
Ma come potevo? Ero in condizioni pessime e avrebbe potuto pensare di tutto, ma mi sa che anche con lei era arrivato il momento.

Jared

E così mia madre aveva visto Lilith. Certo, Shannon ha detto che nella mia vita c'era una ragazza ma non ha mai dichiarato l'età. Adesso non so come può prendere la cosa.

«Rimani qui» le dissi.

Ed ora il mal di testa non tardava ad arrivare, mi sentivo uno straccio.
Andai in cucina e c'era già una specie di riunione di famiglia, come sospettavo.

«Giorno Jared» disse mia madre. E ho capito da chi ho preso il mio sguardo indecifrabile...
«Giorno mamma» risposi.
Shannon mi guardava come se mia madre fosse una bomba pronta ad esplodere.

«Quando avevi intenzione di dirmelo?» mi chiese.
«Beh, molto presto lo avresti scoperto...» Mio fratello capiva dove volevo arrivare, e si affogò con il latte che stava bevendo.
«Cosa intendi dire?» mi guardò sconvolta.
«Nulla. Comunque ti prego di considerare anche un altro aspetto» le chiesi gentilmente.
«E quale sarebbe?»
«Per quanto possa sembrare assurdo, io sono innamorato di lei» ammisi.
La reazione di mia madre? Ridere. Si mise a ridere!
«Figliolo, io ti adoro e lo sai... Ma ha appena compiuto diciotto anni e tu non spicchi per le tue relazioni, ecco» disse tranquilla.
Lo sapevo che purtroppo avevo solo quella nomina, e come biasimarla... Uscivano foto di me con una donna diversa ogni cinque o sei mesi.
«Mamma, non sta mentendo» asserì Shannon «Ho visto Jared in tantissimi modi nella mia vita, ma mai così. Le ha addirittura scritto una canzone!» Sempre lui, il fratellone pronto a stare dalla mia parte.
Mia madre a quella affermazione spalancò gli occhi, incredula alle parole che stava sentendo.

«Sta attento Jared, è una situazione pericolosa» affermò mia madre e aveva ragione, ma non mi importava.
«Dov'è?» chiese.
«In camera mia»
«Falla venire, così conosco la ragazza che ha rapito il cuore di mio figlio» ed ecco che era ritornata lei, la cara e vecchia Constance.
Avrei dato la vita per mia madre, è grazie a lei se io oggi sono qui.

Lilith

Avevo sentito tutto. Ero in imbarazzo, andare lì e presentarmi a lei come la ragazza di suo figlio? Certo, sarebbe una cosa normalissima se non avessimo tutti questi anni di differenza.
Mi sistemai ancora e feci un grande respiro.

«Buongiorno» dissi timidamente. Oh, avanti Lilith! Da quando in qua eri timida?

«Post-sbronza?» chiese Shannon, ridendo. Grazie mille, sempre pronti i fratelli Leto a farmi fare figure di merda.
«Un poco» risposi ridendo.

«Dai vieni, ti preparo qualcosa per farti passare il mal di testa. Sono abituata da anni con loro a queste situazioni e tu sei andata a rinchiuderti in una gabbia di animali!» disse Constance.
Era gentile, ed ero sollevata. Non aveva l'aria di una che giudicava ed io avevo proprio paura per questo.
«Grazie mille» le risposi.
«Sei pronta per oggi?» mi chiese J.
«Oggi?» non avevo idea di cosa stesse parlando.
«L'intervista» disse piano.
Non era oggi. Io non gli avevo detto assolutamente nulla! E adesso? Anche Shannon mi guardava in attesa di una mia risposta, sapeva anche lui.
Ero pronta per stravolgere la mia vita?

«Si, sono pronta»
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Buongiorno!
Si, lo so che ieri non ho pubblicato, mi scuso!
Per farmi perdonare però vi ho messo un'immagine di Jared niente male...
Aspettate il prossimo capitolo, è arrivato il momento!
~Lav🌙


Hurricane ~Jared LetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora