#Capitolo 38

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Questa giornata non poteva iniziare peggio.
Mia madre era partita, proprio nel giorno del mio compleanno.
Eh già, oggi compio diciotto anni e si, non avevo organizzato nulla. Non so perché ma non mi andava di festeggiare. Colpa del mio essere sociopatica.

Avevo una tradizione nel giorno del mio compleanno, ma questo anno non poteva essere realizzabile, proprio nell'anno più importante.
In realtà è da quando sono in California che mia madre non rispetta la nostra tradizione.
Era il nostro giorno, lei stava con me dalla mattina fino alla sera, mi preparava una torta e poi me la portava a letto. Stavamo insieme tutto il giorno, ci guardavamo un film, uscivamo e lei solitamente mi faceva scegliere il mio regalo, cioè un altro dei tanti cd delle mie band preferite. Adoravo stare con lei, era rimasta sempre giovane ed era davvero la mia migliore amica. Ma adesso era inglobata nel suo lavoro e non aveva più tempo per me.

Mi alzai e presi un cappuccino e mi preparai per andare a scuola. Anche se andavo sempre a piedi, nel giorno del mio compleanno volevo godermi la mia moto ogni secondo che potevo.

Così parcheggiai e vidi Roxy e gli altri seduti al solito posto.

«Auguriii!» e vidi Edward avvicinarsi verso di me.
Io e lui non eravamo mai stati grandi amici, ma c'era un filo che ci teneva uniti.
«Grazie mille Edward!» sorrisi.
«Dai avanti, spegni la candelina!» oh no, c'era Cam con un muffin al cioccolato pronto a cantarmi la canzoncina che odiavo. Tutti stavano iniziando ad intonarla ed io non ero di certo una persona che amava stare al centro dell'attenzione! Spensi velocemente la candelina e ringraziai tutti i quanti, anche Hailie, perché si trovava lì.
«Auguri alla miglior ragazza del mondo» mi disse Cam mentre mi abbracciava. Intanto stavo mangiando quel muffin e mi ci voleva proprio.
La giornata scolastica passò in fretta, ero comunque felice, ma di Jared nemmeno l'ombra.
Nessun messaggio, nessuna chiamata, niente di niente.
La cosa più assurda è che lui aveva il mio numero di cellulare ma io non potevo avere il suo. Mi diceva qualcosa riguardo alle troppe chiamate, alle opportunità di lavoro e stranezze varie.

«Ehi, ehi, tu così non scappi!»
«Dai Cam, hai già fatto troppo per oggi! Mi aspetta una bella giornata rilassante» dissi mentre mi incamminavo per prendere la moto.
«Si, suppongo che oggi sarai molto impegnata... Con un certo Jared Leto, ad esempio»
«Shh! Non deve saperlo nessuno Cameron, per favore. Anche se in realtà già si vocifera un po' in giro... Comunque no, niente Leto oggi. Non mi ha nemmeno inviato un messaggio» dissi con aria sconsolata.
«E quindi sarai sola? Proprio oggi?»
«Sembrerebbe di si... Invece di Sophie hai notizie?»
Era uscita dall'ospedale ma è dovuta andare subito in Canada. Secondo me c'era qualcosa che non andava, i suoi erano praticamente invisibili e lei non c'era mai.
«Ancora in Canada» anche lui era sospettoso «Non esiste che non hai niente da fare, ti do solo il tempo di preparati e mangiare, dopodiché ti vengo a prendere!»
Sempre lui. Sempre il ragazzo pieno di vita.
«No, dai veramente Cam, non mi va»
«Mi dispiace ma con me queste cose non funzionano. Ci vediamo dopo!» e facendomi l'occhiolino, sparì in mezzo a tutti gli altri studenti.

Mangiai un altro cibo precotto, e mi aprì una bottiglia di vino.
«Tante auguri a me» dissi ad alta voce con finto entusiasmo. E non perché fossi sola, ma perché mia madre non c'era e mi dava tremendamente fastidio.

*Sappi che dovrai vestirti molto bene.
-Cam*

Oh no, ma cosa aveva in mente?

*Ti prego, dimmi che non è obbligatorio e che ovunque andremo potrò venire pure in pigiama!
-Lil*

Nemmeno il tempo di inviarlo che...

*Mi dispiace, ma non sarà così. Mettiti ciò che ti pare, basta che tu sia elegante. È il tuo diciottesimo compleanno, non puoi stare in tuta.
-Cam*

Hurricane ~Jared LetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora