' Presto il tempo darà torto alle parole,
e alla tua bellezza più di una ragione.
Poche scuse buone da buttare via.
E ho raccolto tutto quello che eravamo,
nascondendolo in un posto più lontano,
come indovinare una fotografia.'Amaya;
Quando ero andata ad aprire la porta di casa non mi sarei mai aspettata che lui era dietro la porta, ero cosi immersa nei piccoli racconti di mio fratello Alec che ci stava raccontando, eravamo tutti insieme seduti sul divano a ridere per le sue sciocchezze che aveva fatto in quel periodo.
Avevo dimenticato ogni cosa, perfino del lavoro che dovevo fare, specialmente quella parte che in qualsiasi momento lo avrei rivisto qui in casa.
Ho aperto la porta con il sorriso sulle labbra e di certo non mi sarei aspettata di riconoscerlo subito, dopo sei anni, ma quando l'ho visto sono rimasta pietrificata e il mio sorriso è scomparso via e la mia mano era scivolata lungo il fianco. Nel mio volto si poteva leggere la sorpresa di rivederlo dopo quei sei lunghi anni che avevo passato ad evitarlo, a non pensarlo e a non parlare più di lui.
Non era cambiato per niente, sebbene non lo avevo più visto nemmeno una sua foto e non mi ero affatto interessata a lui cercando più volte di dimenticarlo del tutto, solo qualche piccolo particolare e il fatto che era molto più maturo da quando eravamo dei ragazzini. Lo si vedeva dal suo sguardo che era cresciuto. I suoi capelli erano disordinati, come ogni volta che veniva a casa di mio fratello, sembrava che la sua mania per il gel era sparita, la barba era ben curata sul suo volto ed era la prima volta che la vedevo da quando lo conoscevo. Solo poche lo avevo visto con un filo di barba, ma il giorno dopo il suo viso ritornava di nuovo pulito e liscio come se non ci fosse mai stata.
Eravamo rimasti ad osservarci senza dire nemmeno una parola anche nel suo volto, nei suoi occhi cosi scuri e profondi, si leggeva la sorpresa di trovarmi a Verona dopo tanto tempo. Il suo nome era uscito dalle mie labbra con un sussurro quasi attenta a pronunciare bene le parole, a non balbettare forse come facevo un tempo in sua presenza ma il mio tono non era affatto sicuro.
Si era limitato anche lui a dire solo il mio nome, forse, non aveva parole nemmeno anche se il tono della sua voce era sicuro mentre lo pronunciava lo tradiva solo la sorpresa che entrambi stavamo provando in quel momento.
Stavamo ancora uno di fronte all'altro a guardarci in silenzio, senza dire nessuna parola, ci limitavamo solo a scrutarci in silenzio quando notai qualcosa di strano nei suoi occhi, come rabbia, sentì la voce di famigliare di qualcuno alle sue spalle che mi risvegliò da quel momento.
« La mia piccola Amaya, non ci credo da quanto tempo! » senza nemmeno darmi il tempo di realizzare cosa stava accadendo. mi trovai tra le braccia di qualcuno che mi alzò leggermente in aria e io mi ritrovai a sorridere riconoscendo subito chi fosse.
« Ale! » esclamo felice stringendomi piano a lui, qualche secondo dopo mi mise giù con il solito sorriso sulle labbra mentre mi guardava. Alessandro, il fratello maggiore di Diego, non era cambiato affatto sempre i capelli portati all'indietro sistemati e mai in disordine come suo fratello, il suo fisico era ben allenato ma non in modo esagerato come facevano molti ragazzi è stato da sempre il miglior amico di mio fratello Joel. Erano come due fratelli, Alessandro mi aveva sempre trattato come una sorella minore e se mio fratello non c'era, ci pensava lui a tenermi d'occhio.
« Ma come sei cresciuta, sei diventata una donna ora! » disse annuendo tra se con un sorriso felice stampato sulle labbra, sul mio volto apparve un sorriso timido.
« Ti rendi conto che sembri uno di quei parenti anziani, vero? » domandai mormorando divertita mentre lui come risposta scoppiò a ridere annuendo. Solo allora mi accorgo che non eravamo soli, dietro di loro c'erano due ragazze: una con i capelli castani e l'altra con i capelli biondi che mi osservava con uno sguardo confuso. « Che sbadata che sono, prego entrate pure. » dissi ricordandomi che eravamo ancora fuori nel pianerottolo.
Solo allora notai mio fratello Alec che si era affacciato fuori, quando mi girai notai che lui e Diego si stavamo guardando, entrambi erano con uno sguardo serio ma subito tornarono tranquilli mentre entriamo in casa. Subito cercai lo sguardo di Karen che mi guardò sorpresa e subito mi fece un sorriso di incoraggiamento, mentre si alzava venendo verso di me dandomi una breve pacca sulla spalla.
Intanto anche mio fratello Joel era ritornato vicino a noi e mi aveva lanciato uno sguardo quasi preoccupato, ma la mia espressione rimase tranquilla anche se la tensione forse era chiara, Alessandro iniziò subito con le presentazioni delle due ragazze. « Allora lei è Elena la mia ragazza, tesoro lei è Amaya la sorella di Joel e Alec. » cominciò dalla ragazza mora che sorrise in modo amichevole, ci stringiamo la mano. « Lei invece è Melissa, la ragazza di Diego. » aggiunse.
Io e la ragazza bionda ci guardiamo anche se lei mi scruta nuovamente, che forse sapeva che io e Diego eravamo stati insieme sei anni prima? Di tutto quello che era successo? In tutto questo lui non aveva aperto una parola, era rimasto in un angolo con le braccia conserte in silenzio limitandosi a guardare, un sorriso apparve sul mio volto mentre le porgo la mano. « Piacere. » dissi.
« Piacere mio. » Aggiunse ricambiando la stretta di mano mentre un breve sorriso apparve sul suo viso, raggiungendo subito Diego mettendosi al suo fianco.
Ignorai il suo sguardo e mi affrettai a presentare tutti Karen, che era rimasta al mio fianco ad osservare la scena in silenzio e sapevo che stava scrutando anche lei Diego. Sebbene sapeva di lui, non gli avevo mai mostrato una sua foto quando ero andata in America non avevo portato nessun ricordo di lui. « Vi presento Karen, la mia migliore amica e Manager. » mormoro, solo in quel caso Diego parlò dicendo un veloce "piacere", dopo di quello ci sediamo tutti sul divano mentre mio fratello Joel stava preparando il caffè.
Il silenzio era di nuovo sceso nella stanza, quasi pregai che mio zio Gaetano ritornava subito dalla sua commissione o che Karen aveva dimenticato di qualche impegno per quel giorno anche se quando si era alzata non mi aveva detto nulla. Stava diventando tutto troppo pesante, fino a quando fu proprio Alessandro che rompe di nuovo il silenzio, lui aveva sempre saputo tutto avevo parlato solo con lui quando era successo tutto quel casino con Diego.
« Allora, Amaya dimmi un po' com'è San Diego? In molti mi hanno detto che è splendida. » disse tranquillo con un sorriso sincero sulle labbra, notai subito la reazione di Diego mentre si voltava verso il fratello guardandolo con sorpresa e subito mio fratello Alec sbiancò mentre si portava una mano sul volto.
« San Diego è stupenda, hanno ragione ti consiglio di andarci ne vale assolutamente la pena. » rispondo tranquilla mentre mi metto sistemata sul divano, appoggiando la schiena contro lo schienale morbido del divano, tamburellai silenziosamente le dita sulla mia gamba.
Sentivo ancora lo sguardo di Diego su di me, in quel momento sembrava che tutto quello che avevo messo da parte anche le sensazioni erano ritornate di nuovo a farsi largo dentro di me, come se si erano risvegliati dopo un lungo sonno. Ma io feci di tutto per ignorarlo, forse era giusto che dovevamo parlare di quando sei anni prima me ne ero andata senza dirgli nulla, senza volerlo ne vedere ne sentire la sua voce. Ma, in quel momento non volevo proprio aprire il discorso.
Senza contare il fatto che la sua ragazza ci stava osservando ancora confusa, alternava lo sguardo tra me e Diego, anche se io stavo facendo di tutto per ignorarlo. « Beh allora tesoro sappiamo la meta della nostra vacanza, per l'estate prossima non trovi? » Gli chiese Elena interrompendo di nuovo il silenzio con un sorriso sulle labbra rivolto ad Alessandro, lui le sorrise con dolcezza annuendo dicendo che si sarebbero organizzati meglio, non mi ricordavo di averlo visto mai felice come lo era con lei da quando lo conosco. « Com'è andato il viaggio? Immagino che il jet leg sia tremendo. » aggiunge gentile verso di noi, mentre ci guardava con un sorriso sulle labbra.
« Tragico. » disse ad un tratto Karen con una smorfia sul volto, aveva appena ricordato il volo e quella turbolenza mentre stavamo per arrivare a Baviera di Monaco. « Tra ritardi e turbolenze, non prenderò mai più quella compagnia di aereo. » aggiunse con le braccia conserte sotto il seno.
Cercai di trattenere una risata, mordendomi piano il labbro inferiore sorridendo leggermente mentre guardavo per qualche secondo il volto della mia migliore amica che era serio, che non appena vide la mia espressione divertita mi fulminò con lo sguardo. « Esagerata. » mormorai piano dandole una leggera spinta per poi spostare lo sguardo su Elena che sorrideva divertita. « Il Jet Leg si fa sentire anche se siamo arrivate di notte, almeno a me, il sonno non passa. » aggiunsi con un sorriso.
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Finchè vivo, finchè sogno.
RomanceI sogni non sono mai impossibili, sebbene tutti credono il contrario. Amaya e Diego hanno sempre creduto nei propri sogni, anche se i loro sembravano impossibili ma alla fine erano riusciti a realizzarli, anche se ci era voluto del tempo. Entrambi...