Sono le 20 passate così decidiamo di ritornare a casa dopo 3 ore di cammino.
Jimin mi ha fatto vedere ogni parte di Seoul,è una bella cittá dopo tutto e la sua bellezza è celata soprattutto dai cittadini.
Hanno dei volti spenti e tristi,camminano tutti con il capo chino e le mani gelate dal freddo nelle tasche,questo clima mi piace.
Dico quello che penso di loro mentre ci incamminiamo verso le nostre case ma Jimin sembra non condividere la mia opinione.
"Ma come Hyung!non vedi come sono allegri?" Sorride come se fosse fiero dei cittadini.
Io mi guardo intorno ma continuo a vedere le solite facce senza traccia di allegria.
Riguardo Jimin e annuisco "si hai ragione" dico in un sussurro che lui sente.
Anche se non la penso davvero così annuisco perchè ho capito che sono io a volerli vedere in questo modo.
Mentre parliamo del più e del meno arriviamo nel nostro quartiere.
"Buonanotte Hyung" mi dice e poi mi abbraccia.
Io mi lascio abbracciare stando fermo per poi dirgli,quando i nostri sguardi si incontrano, "notte".
Mi giro e mi avvio verso la porta di casa mia che apro con un sospiro di sollievo.
Dopo essere entrato cerco con lo sguardo mio padre ma non vedo traccia di lui così mi spoglio del cappotto che poi lancio sul divano e lascio le chiavi e il portafoglio sul muretto per poi salire le scale,avviandomi in camera mia.
Apro la porta,un senso di stanchezza mi invade il corpo,mi lascio cadere sul letto e prendo un bel respiro guardando il soffitto perlato sopra di me.
Penso a quello che potrei fare il giorno dopo ma la mia mente non elabora neanche una misera risposta.
Sbuffando per la mia poca creatività porto il telefono davanti il mio viso e apro le chat.
Inizio a scrivere a vari miei amici ma la mia attenzione si concentra su una voce maschile che proviene dal salotto di casa mia,mio padre.
"Yoongi scendi giù,ti devo parlare" urla mio padre per farsi sentire.
"Arrivo" dico con tono seccanto mentre mi alzo dal letto e apro la porta scendendo le scale.
Lui mi guarda in ogni mio movimento fino a quando non mi ritrovo di fonte a lui,sposta il suo sguardo nei miei occhi.
"Cosa c'è?" Dico senza far assumere alla mia voce un tono di curiositá.
"Domani andrai a scuola qui,a Seoul. Non puoi ritardare gli studi,non puoi permettertelo,a Busan non avevi voti eccelenti" mi guarda con uno sguardo serio misto a delusione.
Prima di quelle parole lo guardo annoiato ma poi una scintilla si accende nei miei occhi.
a scuola?di giá?
"Stai scherzando?" Lo guardo.
"No,Yoongi. Domani devi andare davvero a scuola e con te ci sará il figlio dei nostri vicini,prima di ritornare a casa ho parlato con la signora Park e ha detto che Jimin sará felice di aiutarti ad integrarti nella nuova scuola e a fare nuove amicizie." dice sorridendo pensando alle parole della signora Park.
Io non voglio fare nuove amicizie tanto meno essere aiutato ma tuttavia rispondo a mio padre con un "va bene" senza neanche guardarlo.
Sono così infastidito e arrabbiato che non riesco a far trasparire nessuna emozione dal mio volto,che dopo si trasforma in puro menefreghismo.
Ritorno in camera e lascio mio padre ai piedi delle scale mentre mi dirigo verso un cassetto per prendere il mio pigiama.
domani devo andare a scuola,alla nuova scuola.
I pensieri mi assalgono mentre mi spoglio dei miei indumenti e mi infilo un pigiama.
Dovrò sopportare nuovi compagni e nuove professoresse mi dico dopo essermi infilato sotto le coperte.
Decido di non farmi tante paranoie insieme,so dov'è la scuola,me l'ha detto Jimin quando abbiamo fatto il 'mini tour' della città.
È l'unica di Seoul e,da quel che so, ci sono tanti bulletti e tante cagne.
Non vedo davvero l'ora che arrivi domani penso seccato.
Mi giro di lato nel letto e poco dopo mi addormento,rilassandomi con il fruscio del vento fuori dalla mia finestra.~~~~
Buon anno!(anche se in ritardo)e grazie per le 100 visualizzazioni,mi fa piacere che vi piaccia la storia♡
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True Love?
Fanfictionquesta storia parla di Yoongi, un ragazzo che dopo la morte della madre si trasferisce con il padre in un'altra cittá dove incontra per casualitá una persona speciale che gli riporta il sorriso.