Il diario degli incubi: La Foresta

III. una normale famiglia?

Guardo fuori dal finestrino, ho sempre amato fissare il paesaggio che mi circonda. È rilassante. Non è passato molto tempo da quando siamo partiti eppure William ha detto che manca poco ormai.
La portiera si apre e la figura di Yui appare davanti a me.
<<La nostra principessina è finalmente giunta al suo castello. Lascia che ti aiuti a scendere maestà.>> Dice scherzosamente
Allunga la mano, sorrido ed esco dall' auto.
William chiude la macchina con lo stesso portachiavi cui l' aveva fatta partire. Che oggetti strani ci sono al mondo.
Prima di entrare in casa mi fermo.
<< È bellissima!>> Esclamo.
<<Ne siamo felici. Entriamo>>
Gli interni non sono da meno; tutto gli arredi erano in perfetto stile vintage con qualche tocco moderno che faceva contrasto.
Mi piaceva molto quella casa; emanava un certo calore, lo stesso calore che si prova quando tutti i membri di una famiglia sono riuniti attorno al focolare , abbracciati in gruppo , sorseggiando cioccolata calda e riscaldati dalla morbidezza delle coperte...
Mi piacerebbe molto poter vivere nuovamente questi momenti.
Io ho sempre amato l' inverno perché è solo in questa stagione che si capisce veramente il significato delle vacanze.
"Vacanza " può avere più"sfumature"; ci sono differenti tipologie di vacanza ma in qualsiasi di qs modi la passi l' importante è "con chi" le trascorri. Non come, non "cosa" ma "chi".
Qualcosa richiama la mia attenzione.
Sto salendo le scale quando scorgo sulla parete una serie di dipinti disposti in una sorta di ordine cronologico. Sì . Sono convinta non siano disposte a caso ; la lunga serie iniziava in un punto preciso del corridoio, per esattezza dal punto preciso in cui le scale si incrociavano fra loro, alla vista del primo scalino della scala appena iniziata a percorrere. Seguo con lo sguardo "il percorso" dei dipinti , a passo lento, una musichetta conferisce al tutto un' atmosfera ancora più misteriosa di quanto già non sia ma sono sempre stata una bambina molto curiosa e questo mi spinse a proseguire. Dopotutto, in quali pericoli sarei potuta capitare in casa mia?
Proseguo dritto, lasciandomi trasportare dalla lenta e "pacata" canzone.
Come cullata dalla strana ma al contempo soave melodia, chiudo gli occhi e cammino senza pensare a nulla; diventando un tutt'uno con l'atmosfera , quasi surreale, dell' immensa casa.
Sposto i miei occhi sulle pareti , squadro attentamente ogni singolo dipinto analizzando ogni minimo particolare.
Ora che ci faccio caso, dietro gli innocenti e spensierati ritratti, di quelli che devono essere i famigliari di William e Yui, proprio lì, in quegli oscuri angoli posti alla sommità di ogni quadro, vi sono raffigurate delle entità indefinibili che sembrano fissare chi li osserva.
Faccio un altro passo in avanti, più cammino più il dolce suono della misteriosa melodia si fa più forte; come se mi volesse accompagnare, come se stesse cercando di guidarmi verso chissà dove.
Forse c'è qualcosa che qs persona vuole farmene venire a conoscenza. Spero non sia nulla di orribile. Tutto ciò sta iniziando a spaventarmi!
Non so se si tratti solamente di una mia impressione, ma, ho come la sensazione che questo corridoio stia diventando più buio e più freddo, è come se fosse ...vivo.
La canzone è cambiata , la conosco, si chiama " l' autunno " di Vivaldi. Vivaldi è l' unico autore "classico" che conosco, i miei nonni lo adoravano.
Mi ricordo che ogni sera suonavo le sue composizioni al piano forte. Era un momento bellissimo. Secondo il nonno e la nonna io ero molto talentuosa. Chissà se ora ne sarei ancora capace...
Mi piacerebbe tanto suonare di nuovo.
Inizio a muovermi, a girarmi su me stessa, le mie gambe si muovono al ritmo della melodia, le mie braccia le seguono con sincronia, tutto il corpo si muove, sto danzando.
Chiudo gli occhi e continuo a danzare , danzo a ritmo con la canzone, è una sensazione bellissima, quando danzo mi sento così viva. Mi sento felice. Mi sento in armonia col mondo circostante, a volte stare un po'da sola e ballare mi aiuta a sentirmi più felice. Non voglio parere irriconosciente ma a volte penso di meritare di più. Sono sola una bambina e vorrei poter contare sull' amore di genitori comprensivi e che mi amino sempre. Una lacrima scende bagnandomi la guancia destra.
Ballo, piango , rifletto, ricordo, mi sto "immergendo" fra i misteri di questa parte della casa, mi lascio trasportare e mi perdo fra le note de "l' inverno". Adoro questa canzone.
Il freddo aumenta , un brivido mi passa lungo la schiena. Sto gelando!
"Com'è possibile che d'un tratto l' ambiente si sia raffreddamento così in fretta? " Penso.
I miei pensieri si interrompono , inciampo e batto la testa.
<<Ahi!>>esclamo.
Apro gli occhi e mi alzo , resto immobile. Incredula.
Le persone raffigurate nei quadri si sono appena mosse! Sì stanno muovendo!!
<<Aaaaaaaaaa! Qualcuno mi aiuti!!>>
Strillo. Il mio urlo è così forte da essere udito al piano di sotto.
<<Amy, sei tu cara?>> chiede Yui dalla cucina.
Corro , ignorando le occhiate rivoltemi da quelle figure , corro giù dalle scale e mi precipito al piano inferiore, apro la porta ed entro in cucina.
Yui è là, sta preparando la cena. Le vado incontro e la abbraccio.
<<Amy. Tesoro che succede?>>mi chiede con tono affettuoso.
Le spiego l'accaduto.
Non dice nulla. Non penso mi creda. Sembrerò una pazza in questo momento ma so che tutto ciò cui ho assistito è vero.
Continua a tacere.
<< Ti starai sbagliando Amy. Non c'è nulla di spaventoso qui! Lo avrai immaginato. >>
Sento il suo tono calmo divenire leggermente più freddo.
<< Avrai sicuramente sognato tutto! Forza ora, vai in camera tua e gioca con i giocattoli che abbiamo comprato per te!>>
<<Ma...Io...>>
<<Vai! Ora! Non c'è nulla di cui avete paura. Forza adesso. >> Il suo tono è ancora più rigido. Non capisco proprio perché se la sia presa così tanto ma decido di non obbiettare, è la mia famiglia ora e non voglio perderla.
Io so che era vero. Ne sono certa. Magari, e spero, mi sbaglio però... Non so c'è qualcosa di strano sotto. Qualcosa di cui Yui e William vogliano nascondermi.
Aspetterò e vedrò come evolveranno le cose.