Capitolo 5

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Non ci stava credendo.
No, non poteva farlo.
Aveva un ragazzo, non poteva tradirlo.
-Sai Emily, io ti amo- le disse Lorenzo
-Anch'io, Lorenzo-
Lui la prese per la vita, lei gli mise le mani attorno al collo e si baciarono in un bellissimo bacio desiderato da entrambi.
Finito il bacio si guardarono e si sorrisero per poi baciarsi di nuovo, ma questa volta un rumore continuo e fastidioso le rimbombava nelle orecchie.
Aprì gli occhi.
Tirò un sospiro di sollievo.
-Era solo un sogno!- disse sollevata
Spense la sveglia che segnava le 6:30.
Si alzò e andò in cucina per la colazione.
Prese una merendina mentre sua madre le preparava il caffè.
-Buongiorno- disse la madre
-Buongiorno- le rispose sorridente la figlia
Riusciva a essere sempre di buon umore persino la mattina.
Se era di cattivo umore, voleva dire che c'era qualcosa di grave sotto.
Si vestì, si truccò e si pettinò.
Uscì di casa salutando i suoi genitori.
Si mise le cuffiette e fece partire la musica della sua library.
Salì sull'autobus e, miracolosamente, riuscì a trovare un posto vicino al finestrino.
Arrivò a scuola in anticipo e rimase ad aspettare sotto la porta.
-Ciao!- disse un ragazzo sedendosi vicino a lei.
Aveva gli occhi verdi che all'esterno tendevano al nocciola dietro a un paio di occhiali neri.
Notò che aveva addosso un orecchino bianco.
-Ciao-
-Piacere, mi chiamo Stefano- le disse porgendole la mano
-Piacere, Emily- disse Emily stringendogli la mano
-Ti va se oggi ci sediamo vicini?-
-Certo-
-Credo che quella troia della prof di inglese oggi ci farà il solito test di inizio anno a sorpresa-
-Perché dici questo?- gli chiese Emily sorridendo per via dell'insulto alla prof
-Non so anche l'anno scorso l'ha fatto-
Rimasero qualche secondo in silenzio
-Comunque credo che tu le stia simpatica- disse Stefano
-Non ne ho idea forse solo perché sono per un quarto americana-
-Maybe- rispose lui sorridendo
-I don't think so- disse lei
-Cosa vuol dire?- le chiese ridendo
Lei rise e disse -Non penso-
-Ah ok- risero entrambi
-Sai sei davvero carina quando ridi- disse abbassando per un attimo lo sguardo
-G-grazie- disse imbarazzata e abbassando lo sguardo
-Cazzo dovrei ripassare inglese- disse mettendosi le mani tra i capelli
-Posso darti una mano se vuoi-
-Davvero?- chiese molto sorpreso
-Certo! Cosa vuoi ripassare?-
-Aspetta ma oggi c'è inglese?-
Prese fuori il diario e guardò l'orario del giorno.
-Cazzo se sono ritardato- disse mettendosi una mano sulla faccia
Emily rise di gusto e poi anche lui si aggiunse.
-Se vuoi possiamo studiare insieme- propose lei
-Davvero? Grazie mille-
-Aspetta quando abbiamo inglese?- chiese Emily
-Ehm...dopodomani-
-Ok domani potremmo restare in biblioteca-
-Va bene- accettò sorridendo
Continuarono a parlare di cagate e a ridere insieme.
Emily guardò il telefono e guardò l'orario: 8:00
-Andiamo- disse Emily alzandosi
-Perché?- disse con una faccia sofferente il ragazzo
-Sono le otto- 
Il ragazzo mugolò alzandosi.
Entrarono nella scuola e arrivarono alla loro classe per poi sedersi vicini.
Tirarono fuori i libri e poi continuarono a parlare.
Lorenzo arrivò sorridente ma, come vide Stefano seduto al suo banco si fermò.
-Ste?- lo chiamò Lorenzo
-Dimmi? Oh scusa non te l'avevo chiesto è un problema se mi siedo vicino a Emily?- chiese Stefano
-No no, tranquillo- rispose lui con un sorriso forzato
Lui la guardò e lei pure, fino a che Salvatore arrivò da loro e propose a Lorenzo di sedersi vicino a lui.
Giulia e Sofia, accompagnate da Marina e Sabrina, mentre Emily e Stefano continuavano a parlare.
-Em...Emily...EMILY!- la chiamò strillando Giulia
-Cosa?- si girò di scatto
-Ti stavamo cercando stamattina- disse Sofia guardando prima lei poi Stefano
-BUONGIORNO RAGAZZI- esclamò il professore per richiamare l'ordine in classe
Lei e Stefano passarono l'ora a chiacchierare invece che ascoltare la noiosissima ora di matematica.
Dopo le due ore di matematica, finalmente suonò la campanella che segnò l'inizio dell'intervallo.
-Emily vieni con me- Stefano le prese la mano conducendola al suo gruppo, composto da Salvatore, Sascha e Lorenzo.
Lorenzo la guardò tenere per mano Stefano.
Lei vedendolo abbassò la testa e lasciò la mano di Stefano.
-Uhh, che carini- disse con sguardo malizioso Sascha
Entrambi abbassarono lo sguardo, imbarazzati.
Tutti risero, tranne Lorenzo che sorrise semplicemente.
Continuarono a parlare di cagate e a ridere.
-Ehi Emily starai anche un po' con noi oppure solo con loro?-disse ridendo Giulia
-Ma no! Magari potete stare con noi-
-Si perché no- accetto Giulia
-Ciao mi chiamo Sabrina- si presentò una ragazza dai capelli rossi
-Ciao sono Emily-
-Ciao sono Marina- ora si presentò una ragazza dai capelli castani scuri
-Emily- le rispose sorridendo
-Ma tu e Stefano state insieme?- chiese subito
-No, sono fidanzata- rispose ridendo
-Ah ok- rispose tirando un sospiro di sollievo
Continuarono a parlare e a ridere insieme.
Suonò la campanella e tutti tornarono a sedersi.
Aspettarono la professoressa di francese a lungo,  finché non entro in classe la bidella dicendo le parole magiche: "la prof è assente"
Subito la classe iniziò a urlare di gioia e la bidella li zitti subito.
-Avremo l'ora buca?-chiese qualcuno
-Si-
La classe urlò ancora più forte facendo impazzire la bidella che, sconfortata, uscì dall'aula.
Il gruppo dell'intervallo si ricompose.
-Raga, giochiamo a obbligo o verità?- propose Sascha
-Ma per favore, è da bambini- obbietto Emily
-Che succede Emily? Hai paura?- le chiese Lorenzo con un'aria di sfida
-Non ho paura-
-Si certo-
-Allora va bene, giochiamo-
Tutti si sedettero in cerchio.
-Vado io!- disse subito Sofia -Sabrina, obbligo o verità?-
-Obbligo-
-Siediti in braccio a Sascha-
Sabrina rimase a bocca aperta.
-Eddai, non è una gran cosa!- disse Sofia
-Ok vado, vado- disse rassegnata Sabrina sedendosi in braccio a Sascha
-Ora tocca a me. Mh vediamo...Lorenzo, obbligo o verità?-
-Obbligo- rispose sicuro
-Ti obbligo a...tenere tutto il tempo abbracciata Emily-
-Cosa?!- sbottò Emily
-Ok- acconsentì Lorenzo
-No-
-Oh poverina, ha paura-
-Non...e va bene- si alzò e Lorenzo mise un braccio intorno a Emily
-Emily, obbligo o verità?-
-Verità-
-Chi è il più carino tra di noi?-
-Di sicuro non tu-
Tutti risero.
Erano molto vicini.
-Stefano-
-Grazie- rispose Stefano
Sentì la presa di Lorenzo farsi più stretta come se si fosse arrabbiato.
Marina la guardò un po' storta, ma non ci fece caso.

But then you came | Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora