Capitolo 13

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Emily si svegliò.
Era sopra le coperte con il telefono in mano.
La finestra con la tapparella alzata e la polaroid con due foto accanto per terra.
Si ricordò dell'alba e di Lorenzo.
-Che rincoglionita!- si disse
Accese il telefono e guardò i messaggi.

Lore🌚

Comunque dovremmo seriamente
vedere l'alba insieme.
Ci sei?
Emily?
Ho capito
Beh notte❤️

"Che stupida!" pensò.
Scrisse subito un messaggio per scusarsi.

                           Scusa Lore ma amo dormire🤷🏻‍♀️

Dopo poco rispose.

Tranquilla
Beh a dopo
Buon appetito

Buon appetito? Ma come? Era già ora di pranzo?
-Emily! Sei sveglia? A tavola!-
Si alzò e andò mangiare.
-Hai dormito tanto eh- le disse la madre ironica
-Già- rispose sorridente
Finito di mangiare andò in camera e fece i compiti.
Trascorse il pomeriggio a guardare serie tv.
Guardò l'ora, erano le cinque.
-Oh cazzo!-
Si alzò di scatto e aprì l'armadio.
Guardò tutti i suoi vestiti mettendosi le mani tra i capelli.
Poi si ricordò di Silvia.
Prese il telefono e la invitò nella videochiamata.
Lei accettò quasi subito.
-Ehi Emily- la salutò
-SILVIA DEVI AIUTARMI NON SO COSA METTERMI AIUTOO-
-Tranquilla ora ti aiuto- disse ridendo
Dopo mezz'ora passata al telefono era pronta.
Una maglietta rosa con una stampa molto carina dentro un paio di pantaloni strappati larghi e poi sopra una felpa a zip oversize.
Si truccò e si pettinò velocemente per poi chiamare il padre che l'avrebbe portata dalla sua amica.
-Papà dobbiamo andare!-
-Arrivo, arrivo!-
Suo padre arrivò subito, ma prima di andare lei prese la borsa dove mise la polaroid e le due foto dell'alba, poi salì in macchina.
Lei gli lesse l'indirizzo e si avviarono a casa sua.
-Dovrebbe essere qui-
-Ok chiamami per il ritorno-
-Ok, ciao- lo salutò lo sportello
Suonò il campanello.
-Chi è?- le chiese Sofia
-Sono Emily-
-Siii entra-
Emily attraversò il giardino e arrivò alla porta dove c'era Sofia che l'abbracciò.
-Sei la prima, vieni ti faccio vedere la saletta-
-Ciao!- sentì una voce alle spalle
Si girò, era la madre di Sofia.
-Tu sei...Emily, giusto?- chiese la donna
-Esatto- rispose sorridendo
-Mamma dobbiamo andare a mettere a posto le ultime cose-
-Oh si scusate, andate pure-
Emily allora seguì Sofia salendo le scale che le condussero alla mansarda.
C'era una tv collegata ad una PlayStation 4, con vari joystick: Emily notò anche una Wii bianca a fianco alla Play.
-Oh mio Dio! Hai sia la Play che la Wii!-
-Mh...si, non ci gioco mai-
Emily fece per sedersi quando davanti al divano vide che, nascosto da un mucchio di cuscini c'era un bambino che giocava con il Nintendo.
-Ciao-
-Ciao...- il bambino era seccato, probabilmente troppo impegnato a giocare al Nintendo.
-Mattia, vai in camera a giocare- gli ordinò la sorella.
-No! Voglio stare qui!-
-Per favore-
-Uffa...e va bene- se ne andò arrabbiato.
Sofia e Emily continuarono a disporre il cibo e le bibite, finché non suonò il campanello.
-Vado- disse Sofia e scese.
Emily andò a rovistare tra i vari giochi per le console.
Trovò tutti i suoi preferiti: Just Dance, Mario Bros, GTA, Crash Bandicoot, Rocket League e tanti altri.
Non era una nerd ma adorava i videogiochi, anche se non era molto brava.
Sentì dei passi e rimise tutto a posto.
Non voleva che gli altri sapessero quanto lei amasse i videogiochi.
Non era una nerd, ma tutti lo avrebbero pensato.
Una volta aveva provato a dirlo a qualcuno ma era stata subito snobbata perché ritenuta una "nerd".
Salirono Sofia seguita da Lorenzo, Stefano, Sascha, Salvatore e un altro ragazzo che era l'amico di Sascha.
-Ehi-
-Ciao Emily- la salutarono tutti
-Piacere sono Giuseppe- si presentò il ragazzo di quinta, porgendole la mano.
-Emily- rispose afferrandogliela.
-Come siamo vestite bene oggi- commentò subito Lorenzo.
Lei sospirò.
-Ah Lore vieni- disse prendendogli la mano.
Lui rimase un po' sorpreso da quel gesto, ma non gli diede troppo peso.
Emily andò dove aveva appoggiato la sua roba, frugò nella borsa e tirò fuori la Polaroid e l'album di foto.
-Wow bella la Polaroid! Magari dopo potremmo farci delle foto-
-Si perché no- rispose Emily mentre cercava la foto di Lorenzo.
La trovò, la tolse dalla bustina in cui la conservava.
Fece per dargliela ma si ricordò di non aver scritto la data.
-Mi serve una penna-
Lorenzo ne prese una e gliela porse.
Lei scrisse la data del giorno.
-Beh hai presente quando abbiamo guardato l'alba stamattina, insomma ho deciso di scattare una foto e questa è per te, ce l'ho anch'io uguale- disse porgendogliela
Lui la prese, era veramente bella.
Era il momento in cui solo una metà del sole era sorta, era molto artistica.
Allora lui prese il telefono e poi mise la foto sulla sua cover che, essendo trasparente, permetteva di poterla vedere sempre.
-Beh così l'avrò sempre con me- disse indicando il telefono.
Lei sorrise, lui pure.
Quel fottuto sorriso.
Ogni volta doveva trattenersi dal non baciarla.
Era così bella, soprattutto quando sorrideva.
-Andiamo dagli altri?- propose lei rompendo il silenzio.
-Sì- accettò.
-Eccoli i due piccioncini- commentò Stefano.
-Beh se non sbaglio tu e Marina siete ancora più intimi-
-Hai ragione effettivamente...ma aspetta tu come lo sai?-
-Me l'ha detto lei, era troppo contenta-
Suonò il campanello.
-Vado ad aprire- disse Sofia e scese.
-Giochiamo alla Play?- propose Sascha.
-Sì!- accettò entusiasta Emily.
Erano un po' sorpresi, insomma una ragazza a cui piacciono i videogiochi non si trova dovunque.
-A cosa giochiamo?- chiese Lorenzo.
-Rocket League- propose Emily con tono di sfida verso Lorenzo.
-Ci sto- accettò Lorenzo.
-ATTENZIONE PARTE LA SFIDA- esclamò Stefano.
Nel frattempo erano arrivate le ragazze.
-Ehi Emily-
-Ciao- rispose velocemente troppo impegnata a scegliere la macchina.
Scelsero i veicoli e lo stadio.
La partita iniziò e subito Lorenzo provò a fare un gol.
Emily riuscì a parare e a fare gol.
Dopo però Lorenzo fece una mossa che Emily non aveva mai visto e riuscì a fare gol.
Gli altri ragazzi esultarono.
Lei provò in tutti i modi di poterlo recupero ma fallì: infatti poco prima che la partita finisse Lorenzo fece il gol che lo portò a vincere.
-Ma non è giusto!- protestò Emily.
-Scusa se sono troppo forte- rispose lui con tono di sfida.
-Sofi hai Just Dance?- le chiese Emily
-Sì! Dai giochiamoci insieme!- propose lei entusiasta.
Ballarono per quasi tutta la sera.
-Ora però, una partitina a Obbligo o Verità- disse Sascha.
-Ma per favore- negò Emily.
-Dai! Solo qualche turno, ti prego- la pregò Sascha.
Sbuffò accettando.
Si misero tutti in cerchio.
-Inizio io- propose Salvatore -Lorenzo, obbligo o verità?-
-Verità-
-Secondo te Emily è carina?-
Emily diventò rossa sentendo tutti gli sguardi puntati su di lei.
-Sì-
-Uuh- fece subito Giulia.
Emily la fulminò con lo sguardo.
-Bella quella polaroid Lore- si complimentò Sabrina guardando la cover del suo telefono.
-Grazie- la ringraziò guardando Emily che abbassò lo sguardo.
La serata continuò bene tra molte risate.
-Raga io e Giuseppe dobbiamo andare tra poco dobbiamo andare-
-No! Prima facciamo delle foto con la polaroid-
-Ok-
Si misero in tante pose diverse tutte molto divertenti.
Le guardarono ridendo e Emily scrisse tutti i nomi su ognuna di quelle.
-Ok ora dobbiamo proprio andare- disse Sascha.
-Beh...allora a lunedì- lo salutò Emily.
-Ciao!-
Piano piano andarono via tutti.
Erano rimaste solo Sofia, Giulia e Emily.
-Secondo me piaci a Lorenzo- disse Giulia a Emily.
-Non credo proprio-
-Invece sì. Si vede da come ti guarda-
-Non credo-
Giulia fece spallucce.
-Emily dove sono le polaroid?- le chiese Sofia.
-Nella borsa-
Sofia di mise a cercare e trovò la polaroid dell'alba.
-Ma sbaglio o è la stessa polaroid di Lorenzo?- le chiese Sofia mostrandole la polaroid.
-Sì è la stessa-
-OH MIO DIO!- urlarono in coro.
-Cosa c'è?-
-Avete visto insieme l'alba?- chiese Sofia.
-No però ci stavamo scrivendo-
-FAMMI VEDERE LA CHAT- le ordinò Giulia.
-Ok, ok- rispose prendendo il telefono e selezionando la chat.
Loro glielo strapparono di mano e esaminarono la chat.
-Gli piaci- concluse Giulia.
-Confermo- aggiunse Sofia.
-Nah- disse riprendendosi il telefono Emily.
Lesse il messaggio che le diceva di uscire perché era arrivato a prenderla.
-Raga io devo andare-
-Ciao Em- la salutarono abbracciandola.
Uscì da casa della sua amica, salì in macchina e arrivò a casa.
Dopo essersi preparata andò a dormire.

But then you came | Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora