~Capitolo 3~

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"Nella vita incontrare un
vero amico è un'impresa ardua.
Perdere un vero amico
è una tragedia!"
Cit. Claudio Mignona

Passeggiamo sul sentiero del parco e chiacchieriamo molto.
Scopro tante cose di Andrew che non mi ero nemmeno immaginata. Per esempio, suo padre vive in Africa per via di una sua scelta di fare volontariato.

《Allora lo vedi poco》osservo.

《Due volte all'anno》conferma.

《Quindi tu vieni da... oh, merda》impreca Andrew.

Cerco di trattenere una risata. È appena inciampato sulla radice di un albero!
Allora non sono l'unica sfigata a cui capitano tutte le sventure e le sciagure di questo pianeta Terra.

《Da New York, sì》continuo per lui, aiutandolo ad alzarsi.

《No! Si sono bucati i pantaloni》butta la testa all'indietro scocciato.

Stavolta non posso fare a meno di ridere. Ha uno sbrago enorme nei suoi jeans e un rivolino di sangue gli scende dal ginocchio.
Gli passo un fazzoletto per pulirsi e mentre lui si tampona la ferita distratto mi accorgo di una cosa.
Una cosa che non avrei mai voluto vedere.
C'è lei, Erika. Seduta su una panchina, con un altro ragazzo.

《Oh... ehm... io direi di andare in quella gelateria. Sai, ho voglia di un po' di gelato!》mento indicando l'insegna illuminata, che sta sulla strada di fronte al parco.

Spero tanto che lui non la veda, non credo che reagirebbe nel migliore dei modi.
Faccio un sospiro di sollievo quando riesco a portarlo nella direzione opposta.

《Ehi, ma che ti prende?》mi chiede con un cipiglio, vedendo che lo sto tirando da una manica e che ci stiamo dirigendo verso la gelateria molto velocemente.

《Oh, niente! Ho solo ancora un po' di fame.》

Entriamo, e anche quando il gelato ci viene servito insisto per non uscire e rimanere dentro, dato che Erika e il ragazzo a me estraneo stanno passando proprio per di qua.

《Ma Cammie, non possiamo stare qui! C'è troppa gente siamo d'intralcio》prova di convincermi lui.

Mi arrendo e usciamo dalla gelateria.
Ho sperato con tutto il cuore che non li vedesse ma era inevitabile che li notasse anche Andrew.
La mia espressione fissa su di loro non ha migliorato la situazione.
Non se ne sarebbe accorto se avessi fatto finta di niente.

《Che c'è?》mi chiede, un po' sospettoso.

《No, niente...》sposto lo sguardo da un'altra parte.

《Ah... lei.》

Erika si sta baciando senza problemi davanti a noi con quel ragazzo. Avrà almeno quattro anni in più di lei.
Andrew calcia un sasso violentemente e si gira dall'altra parte.

《Andiamo via》mi dice infuriato.

Ha la mandibola tesa e i pugni stretti lungo i fianchi.
Non so né cosa fare né cosa dire.
Mi trovo in una situazione di disagio.
E quando mai?!
Mi dispiace molto per lui, ma forse non ha motivo di essere geloso di Erika. Lei non lo merita, anzi, non merita l'amicizia e l'amore di nessuno.

Ci sediamo su una panchina, lontana da dove si trovano Erika e lo sconosciuto, dove non possiamo vederli.

《Ma perché cazzo deve mettersi con un altro se ci siamo lasciati una settimana fa?!》

Lo fisso dispiaciuta e un po' intimorita. Non l'avevo mai visto così furioso, perché in effetti ci conosciamo da poco.
Mi mordo un labbro nervosa. In realtà loro si stanno frequentando già da perecchio tempo prima che lui la scoprisse, ma non glielo dico.
Per un po' nessuno dei due parla.

《Senti, mi...》incomincio.

《No, non ti preoccupare》mi tranquillizza. 《Sei stata carina a venire con me, non volevo che succedesse questo. È a me che deve dispiacere.》

《Non è colpa tua》gli poso una mano sulla spalla.

Proprio in questo momento, Erika e il ragazzo ci passano davanti. Lei ci guarda con fare malizioso, il tipo, invece, osserva la scena curioso.
Andrew esce di senno.

《Vieni, ti porto a casa》dice alzandosi dalla panchina.

È arrabbiato, furioso, ferito.
Erika cambia subito espressione e sembra arrabbiata anche lei.
E per cosa? È stata una sua scelta.
Non mi guarda nemmeno in faccia, come se fossi una sconosciuta.
Tirano dritto come se non ci avessero nemmeno visti e continuano a camminare a testa alta.
Noi due ci dirigiamo verso il parcheggio e saliamo di nuovo sullo scooter.

Quando si ferma davanti al cancello di casa mia scendo, e lo sto per salutare, ma lui mi intrattiene.

《Aspetta...》mi ferma Andrew.

《Sì?》chiedo.

《Cos'è successo tra te ed Erika?》mi domanda d'improvviso.

Mi sento colta di sorpresa. Non mi aspettavo una domanda del genere e io non mi sento preparata a rispondere.

《È una storia molto lunga, te la spiegherò un'altra volta, d'accordo?》gli prometto, anche se so che, quasi sicuramente, non manterrò.

《Va bene.》

《Buonanotte》lo saluto sorridendo.

《'Notte》fa di rimando.

Lo guardo allontanarsi.
Quando la sua figura scompare, rimango a fissare il punto in cui è sparito pensierosa.

"Come farò a raccontargli tutto? Spero che se ne dimentichi".

Sono successe cose che ci hanno separate, cose troppo gravi. Cose che non sono abituata a condividere con nessuno.

Salgo a casa, mi lavo e mi metto il pigiama.
Sono molto stanca e mi butto sul letto, ma non mi addormento subito.
Fisso il soffitto e mi vengono in mente alcune cose che sono successe l'estate scorsa.

Flashback

Siamo sulla spiaggia ed Erika sta fissando un bel ragazzo biondo. Il solito bagnino dai muscoli perfetti.
Le do una gomitata.

《Erika, sei fidanzata》dico alzando gli occhi al cielo.

《Lo so, ma è così attraente!》si morde il labbro. 《È un mesetto che ci frequentiamo, in realtà》ammette.

《Cosa?!》sgrano gli occhi stupita.

《Mi sono stufata di Andrew, capisci? Sta diventando noioso》scrolla le spalle.

《Ma come puoi dire una cosa così?》

Sono delusa da quello che sta dicendo. Da lei non me lo sarei mai aspettata.

《Chi ti ha messo in testa queste cose? Le tue nuove amiche? Quelle che escono sempre col culo di fuori e si fanno il primo che capita?》continuo.

《Non vorrai mica farmi la ramanzina, santo cielo》si lamenta.

La guardo male e lei rotea gli occhi.
Si alza e si dirige verso quel ragazzo.
Da lontano osservo i due parlare. Immagino quello che si stanno dicendo: "oh, come sei carina oggi!", "grazie tesoro, anche tu sei molto bello", "senti sei libera stasera?"...
Mi schifo per tutto quello che sto vedendo.
In primis perché non si tradisce una persona che ti ama e poi perché non ci si frequenta con un ragazzo solo perché è "attraente".
Erika torna da me e incomincia a sistemare le sue cose nella borsa del mare.

《Che fai? Te ne vai?》chiedo aggrottando la fronte.

《Sì, lui ha finito il turno e io vado a casa sua》mi strizza un occhio.

Se ne va senza salutare e io rimango impalata a fissarla.
Cosa?! Se n'è andata? E mi ha lasciata sola per quel bamboccione?!
Alla faccia della migliore amica!
Nonostante ci sia rimasta male, resto in spiaggia, anche se da sola.

Fine flashback

È iniziato tutto da lì. Anzi, no, in realtà era cominciato tutto molto prima, ma io me ne sono resa conto quel giorno.
Erika non era più quella di una volta.

Come Una ConchigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora