~Capitolo 13~

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"I bambini sono degli enigmi luminosi"
Cit. Daniel Pennac.

Sono appesa a testa in giù sopra il ramo di un albero, un albero qualsiasi nel bel mezzo di una giungla.
In una giungla, esatto!
Perché sono nel cuore di una giungla? E perché sono capovolta?
Sposto il mio sguardo sulle mie gambe, che in questo momento sono attorcigliate allo spesso ramo. Sgrano gli occhi quando mi rendo conto che sono mezza nuda, la gonnellina fatta della pelliccia di chissà quale animale, data la mia posizione, è sollevata e lascia intravedere le "mutandine".
Mutandine? Ma che dico, sono solo stupidi stracci lerci quelli che mi coprono!
Anche il top è fatto di pelliccia marrone, ma più che un top sembra il reggiseno della versione femminile di Tarzan.
Cerco di sistemarmi in una posizione migliore, provando a salire sul ramo per mettermici seduta per il verso giusto - possibilmente -.
Mentre sono concentrata ad afferrare quello stupido pezzo di legno con le mani che continuano a scivolare, qualcosa di lungo, grigio e peloso mi fa il solletico sul braccio. Spalanco gli occhi terrorizzata e giro la testa lentamente.
Non c'è niente di fianco a me.

"Fantastico, sei dispersa nel cuore di una giungla afosa, e ti immagini anche le cose!" e in questo momento se le mani non fossero state impegnate a fare altro mi sarei passata una mano sulla faccia, non so se per levare il sudore che rende il tutto più insopportabile, o se semplicemente per la disperazione.

Sento di nuovo il solletico sul mio braccio destro e stavolta mi giro di scatto.
Un urlo mi esce forte dalla gola alla vista di quella scimmia appesa per la coda al ramo, proprio di fianco a me.
Le gambe si sganciano dal loro punto d'appiglio e io cado rumorosamente per terra inzuccandomi.
Mi massaggio la testa dolente e intanto la scimmia salta giù dall'albero e avvicinandosi a me incomincia a parlare:《Cammie, tesoro, che hai? Sono io.》

Il cielo azzurro sopra di me si trasforma improvvisamente in un soffitto bianco, la terra dura sotto la mia schiena in un soffice letto e l'orribile muso di quell'animale nel viso di mia mamma.

《Cammie!》sento dire da mia madre preoccupata, mentre mi stropiccio gli occhi e alzandomi a sedere mi guardo intorno.

《Era solo un sogno》dico sollevata, tornando a sdraiarmi 《L'ho sempre detto che le scimmie mi stanno antipatiche》affermo poi massaggiandomi la nuca, ripensando alla mia caduta stramba nel sogno.

《Ma cosa stai dicendo?!》mi guarda stranita la mamma.

Mi guarda per qualche secondo, probabilmente starà pensando di aver partorito una figlia con dei problemi gravi.

Scuote la testa prima di alzarsi dal mio letto su cui si era seduta, per andare ad aprire le persiane della mia finestra.

《Io e te abbiamo un discorsino in sospeso》mi dice voltandosi verso di me.

Alzo gli occhi al cielo e non ho nemmeno il tempo per ribadire che mi ferma subito con un cenno della mano:《non ora, sta' tranquilla》dice poi tornando vicino a me. 《Oggi ho un lavoretto da assegnarti.》

《Ovvero?》chiedo alzandomi dal mio comodo materasso.
Addio letto, è stato bello passare un'altra notte assieme.

《I nostri vicini di casa oggi pomeriggio saranno a lavorare entrambi e la signora Anderson mi ha chiesto gentilmente di tenere a bada i loro bambini》spiega mentre scendiamo le scale per andare a preparare la nostra colazione.

《Sì...》dico fingendo interesse, come se la cosa mi riguardasse. 《Quindi?》

《Anche io sarò a lavorare oggi pomeriggio, quindi non potrò andarci. Dovrai farlo tu》mia madre affetta il pane con semplicità, come se questa non fosse un'enorme ingiustizia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 30, 2018 ⏰

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