~Capitolo 11~

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"Tutti commettono errori.
È per questo che
c'è una gomma per ogni matita"
-Proverbio giapponese

Scendiamo frettolosamente dalla macchina.
Che ansia.
Al mio ritorno dovrò subire i rimproveri di mia madre. Che cosa le dirò?
Corriamo al piano di sopra, prendiamo il materiale e ci dirigiamo verso la classe di inglese, quella che avrebbe dovuto essere la nostra seconda ora di lezione... e non la prima!
E per di più siamo anche in ritardo per la seconda ora.
Arrivate davanti alla porta ci guardiamo con fare intimorito.
Prendo coraggio e busso due volte.
Sentiamo un "avanti" ed entriamo imbarazzate.

《In ritardo...》dice il professore severo. 《Tutte e tre, tra l'altro!》

Sposto lo sguardo verso i nostri amici. Andrew e Josh ci stanno fissando con sguardo interrogativo.
Ritorno a guardare il professore di inglese.

《A sedere》ordina.

Ci mettiamo ai nostri posti e il prof. ricomincia a spiegare.
Mi volto verso Josh che con il labiale mi chiede il motivo per cui siamo arrivate in ritardo, e in risposta faccio un gesto con la mano per dirgli che glielo spiegherò dopo.

Quando suona la campanella della fine della seconda lezione ci dirigiamo in corridoio.

《Ma che cosa è successo?!》chiede Lucas venendoci incontro, uscendo dalla sua aula 《Siete... come dire... inguardabili》dice a fatica, cercando di non risultare offensivo.

《Grazie mille, Lucas》dice Clare infastidita.

《Ieri siamo andate al Fetish e abbiamo bevuto un po' troppo》scrolla le spalle Jennifer indifferente.

《Come?! Cos'è che avete fatto?! Ma siete impazzite per caso?!》sbraita Josh. 《Voglio ricordarvi che non è domenica oggi.》

《Sì, Josh, lo sappiamo》alza gli occhi al cielo Jennifer.

《Non avreste dovuto》mi rimprovera Andrew. 《E i vostri genitori?》sgrana gli occhi, come se gli fosse venuto in mente solo ora cosa rischiamo io e le altre.

《Io e Jenny ce la siamo passate liscia》Clare abbozza un sorriso, guardando Jennipher con uno sguardo d'intesa.

《Io invece vedrò come fare》mi stringo nelle spalle.

Sono nei guai fino al collo.

《Sì, ma non fatelo più》si raccomanda Lucas.

《Ma scusate come siete tornate a casa? Non ditemi che avete guidato!》Andrew si sta agitando un po' troppo.
Non serve tutta questa preoccupazione.

《No, per fortuna ho incontrato qualcuno che ci ha portate a casa》rispondo. 《Il barista, Luis, hai presente?》

《Ah sì, lui... meno male, eh?》scuote la testa.

Il resto della mattinata trascorre tranquilla.
Quando torno a casa spero con tutta me stessa che mia madre non ci sia, ma ovviamente con la sfortuna che ho, me la ritrovata seduta sul divano ad aspettarmi, con una faccia che fa più che paura.
È terrificante quando fa così, cazzo.

《Allora?》dice picchiettando un piede per terra, mentre chiudo la porta.

Non rispondo e per una buona manciata di tempo rimaniamo in un silenzio assordante.
È nera dalla rabbia.

《Che hai fatto ieri sera?》chiede seria.

Non riesco a mantenere lo sguardo, guardo dappertutto tranne che lei.

"Oddio" penso disperatamente. "E adesso?"

《Avevi detto che saresti andata dalla tua amica per prendere un libro. E invece?》

Come Una ConchigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora