~Capitolo 10~

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"Quando non si può
tornare indietro bisogna
soltanto preoccuparsi
del modo migliore
per avanzare."
Cit. Paulo Coelho

Andrew's pov

I raggi del sole entrano dalla finestra e mi arrivano dritti in viso.
Con gli occhi ancora chiusi tasto il comodino più volte per cercare di spegnere la sveglia, che però cade a terra.

《Ma vaffanculo》impreco.

Mi alzo dal letto per rimettere la sveglia a posto e mi accorgo che mio fratello è appoggiato allo stipite della porta, con quel sorriso da ebete che si ritrova.
Dio, che fastidio.

《Sempre nervoso》scherza Mike.

《Che vuoi?》dico scocciato.

《Niente, volevo solo controllare che ti fossi alzato》risponde ovvio con ancora quel sorrisetto.

"Io giuro che lo ammazzo".

《Copri quelle chiappette e muoviti, oggi andiamo a scuola insieme》ride Mike soddisfatto per essere riuscito a farmi innervosire come al suo solito.

Solo ora mi rendo conto di essere ancora in boxer.
Mi metto un paio di pantaloni neri, una maglietta bianca e una giacchetta leggera di jeans.
Scendo al piano di sotto sbadigliando per fare colazione, mamma e papà sono già andati a lavorare.
Mi appoggio di schiena al bancone della cucina e sorseggio il caffè che Mike mi ha preparato.

《Passata la febbre?》lo derido scherzando.

《Sì, mi tocca venire a scuola... con te》alza gli occhi al cielo.

《Ci posso andare anche da solo!》

《Ehm, no... non direi》dice lui guardando fuori dalla finestra della cucina che si affaccia sul giardino.

《Che cosa?》chiedo confuso avvicinandomi alla finestra e guardo fuori altrettanto.《Oh, merda.》

Esco di corsa fuori dalla porta.
Il mio motorino parcheggiato davanti al cancello di casa ha le ruote sgonfie a terra. Sono bucate.
Chi può essere stato?
Mi passo una mano sul viso.

"Ma sempre a me devono capitare queste cose?!"

Entro di nuovo e fisso mio fratello infuriato come se fosse colpa sua.

《C'entra uno dei tuoi amici per caso?!》

《No, assolutamente!》si difende Mike alzando le mani 《Papà l'ha trovato così quando è uscito per andare a lavorare》scrolla le spalle.

Faccio un lungo sospiro e cerco di contare mentalmente fino a cinque per non perdere la calma.

《Okay, andiamo》dico infine, arrendendomi sul fatto di cercare di capire cos'abbia fatto di male per meritarmi tutte le sventure, peggio dei fratelli Boundelaire.

Usciamo di casa e entriamo in macchina, con mio fratello alla guida.
Lungo il tragitto mi torna in mente la verifica che dovrò fare stamattina.
Non so nulla, non sono riuscito a studiare, nè a casa per quello stupido tagliaerba, nè in biblioteca per...

《Ho visto Erika con un ragazzo ieri》mi distoglie dai miei pensieri Mike.《Non ha perso tempo, vedo》dice serio continuando a guardare la strada.

《Si vedeva già con lui quando stavamo ancora insieme》spiego.

Non risponde, evidentemente non sa davvero cosa dire.
Mike si accorge sempre quando c'è qualcosa che non va e penso l'abbia capito che sto ancora male per lei.
Accosta la macchina nel parcheggio della scuola e si gira verso di me per guardarmi.

Come Una ConchigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora