12. San Mungo

3K 163 29
                                    


Sirius venne soccorso, fu portato all'ospedale dei maghi: il San Mungo. Nessuno riusciva a capire quale fosse il problema. Il ragazzo aveva passato i primi giorni sedato, perché il dolore era troppo da sopportare. Pian piano cominciò a migliorare: nonostante il vomito, i forti crampi e la febbre aveva cominciato a stare di nuovo in piedi. Lo fecero restare in ospedale fino a poco prima di Natale, in osservazione, gli fecero diverse analisi per venire a capo della situazione. I suoi amici lo andarono a trovare ogni weekend ed Harper chiedeva loro costanti aggiornamenti sulla sua salute. Lei non andò mai a trovarlo, era troppo spaventata, aveva il terrore di rivivere il dolore della morte. Quando aveva tenuto Sirius tra le braccia moribondo aveva capito di non poter affrontare una cosa del genere. Non di nuovo. Tuttavia, gli aveva fatto recapitare bigliettini simpatici per tirarlo su di morale.

L'unica cosa positiva di quella brutta faccenda fu che fece riavvicinare Adam, il quale, venuto a sapere dell'accaduto, si era precipitato subito a sostenere Harper. Avevano ricominciato a frequentarsi, anche se avevano deciso di andare con calma.

«Non credo che riuscirò mai ad imparare quell'incantesimo! Mi sta per scoppiare il cervello» si lamentò Remus, tornando da una lezione di Difesa contro le Arti Oscure. Violet, che al contrario c'era riuscita al primo colpo lo cinse con un braccio «Ti aiuterò io! A cosa serve avere un genio di ragazza sennò?»

Lui rise «Ma come sono fortunato!»

«A me è riuscito almeno una volta. Una è meglio di niente... » disse Harper. E Violet mostrò la lingua con fare giocoso.

«Ecco Adam!» esclamò Harper. E corse verso di lui.

Remus e Violet li guardarono per un istante: si erano dati un bacio fugace e un po' impacciato.

«Cosa pensi?» chiese lei, vedendo l'espressione di Remus.

«Io? Niente. Ci stanno provando... penso sia difficile ripartire.»

«Sai che non intendevo questo!» sbuffò.

«Cosa vuoi che dica? Li abbiamo visti tutti avvicinarsi. Credo siano anime affini, ma Harper sembra aver fatto una scelta diversa.»

«Andiamo! È terrorizzata da quello che prova. È confusa.» disse lei.

«Lui ha chiesto di lei le prime volte che siamo andati a trovarlo. Poi ha smesso. Penso ci sia rimasto male che lei non sia mai venuta.»

«Pensi sia preso da lei?» azzardò Vi.

Lui le lanciò uno sguardo d'intesa, ma rispose solo «Non risponderò a questa domanda.» sorrise.

«Com'è andata la lezione di Erbologia?» chiese Harper ad Adam. Era un po' nervosa: le sembrava di dover ricominciare da zero, come se non si fossero mai conosciuti e non fossero mai stati assieme.

Lui la guadò con occhi dolci, ma agitati «Bene. Ho Preso Eccezionale nel compito.»

«Lo sapevo!» sorrise lei, entusiasta. Poi lo guardò seria, era così strana quella situazione. Perché si sentivano così impacciati? Lui le sorrise, capendo cosa stesse pensando.

«Un passo alla volta...»

Lei sospirò, provando ad alleggerire il suo cuore «Un passo alla volta.»

Lui la abbracciò forte. Era così strano stare insieme. I suoi dubbi sui sentimenti di lei non erano svaniti. Per quanto lei si rifiutasse di ammetterlo c'era qualcosa che la legava al giovane Black. Ma vedeva anche quanto lei tenesse a lui, quanto cercasse di far funzionare le cose. Era confusa, questo lui lo sapeva, ma non voleva tirarsi indietro proprio ora. La amava troppo per rinunciare così in fretta.

Harper, d'altro canto, si sentiva strana. Sapeva di avere un legame particolare con Sirius, ma si rifiutava di credere che fosse qualcosa di più di un'amicizia. Non voleva ascoltare la confusione che aveva nel cuore. Voleva solo certezze, ed Adam lo era. Amava Adam, e stava bene con lui, non voleva lasciarlo. Non voleva che quella crisi fosse la fine di tutto, non voleva ferirlo, né ferire se stessa allontanandosi da una persona che per lei significava tanto. Voleva fare tutto il possibile per far funzionare le cose.

«Stasera ti va un picnic nel parco?» chiese lei.

Lui le sorrise «Certo! Ma sarà difficile portare fuori la Sala Grande l'occorrente.»

«Lascia fare a me! E copriti bene che farà freddo.» disse lei.

«Harper!» la chiamò Violet.

«Arrivo! Scusa, lezione di Incantesimi con Serpeverde. Devo andare.» posò le labbra su quelle di lui, teneramente. Poi guardò i suoi occhi verdi e sorrise «A dopo!»

La sera arrivò in fretta. Adam raggiunse Harper nel luogo concordato. Appena arrivò rimase stupefatto: il la ragazza aveva preparato per lui un piccolo banchetto «Wow, Harp. Ma come hai fatto? È fantastico!»

Lei gli prese la mano e lo invitò a sedersi accanto a lei «È un segreto!» rise.

Quella sera riuscirono ad entrare di nuovo in contatto, ritrovarono un po' di quell'intimità perduta e si strinsero, sperando che il peggio fosse alle loro spalle.

Missing moment  °°[Sirius Black]°°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora