24. Conseguenze

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Harper non disse nulla, non poteva farlo, era un'accusa troppo grave e doveva esserne sicura prima. Letto il referto aveva mostrato stupore e si era detta scioccata e assolutamente non in grado di capire chi potesse fare una cosa del genere. Anche i suoi amici avevano avuto le medesime reazioni, ma le loro erano sincere.

Nel referto c'era scritto che chi aveva somministrato il veleno aveva creato un composto innovativo pensato per infiggere il massimo del dolore, ma che non avrebbe potuto mai uccidere la vittima, nemmeno se ne avesse ingerite tonnellate. Questo rincuorò Harper, l'obiettivo non era uccidere. Magra consolazione.

Si diresse col cuore in gola verso la Sala Comune dei Serpeverde, nei sotterranei, e chiese di lui. Non pensò nemmeno per un istante che sarebbe potuto essere pericoloso andare da sola, senza aver detto nulla a nessuno. Ci pensò quando era già lì ed ormai era troppo tardi. Lo vide uscire: il volto pallido, i capelli neri tenuti lunghi fino alle spalle, e un piccolo libro tra le mani. Appena la vide fece una faccia confusa.

«Dobbiamo parlare.» disse lei.

Si spostarono nella classe di Pozioni, deserta per via dell'orario. Lui si appoggiò ad uno dei banchi in attesa che Harper parlasse, strusciava nervosamente un piede a terra e si tormentava le mani.

Lei lo guardò e pensò che sembrava solo un ragazzo spaventato, come tanti. Come poteva aver fatto una cosa tanto orribile?

«So cosa stai facendo.» disse lei col tono più duro che riuscì a tirar fuori.

Severus sussultò «Non so di cosa stai parlando...»

«Parlo del veleno di Doxy. Ecco di cosa...»

Il volto di lui fu pervaso da qualcosa di molto simile al panico. Sembrava cercare una giustificazione, una scusa credibile, non gli venne in mente nemmeno per un attimo di continuare a mentire.

«I... io.... Mi dispiace. Non è come pensi. Non era per lui...» balbettò.

«Lui? Lui chi? Sirius? E per chi allora?» chiese Harper, era davvero confusa per le parole del ragazzo.

Il volto di Severus si indurì e sibilò «James

«Cosa!» esclamò scioccata. Tutta quella storia le sembrava assurda «E perché? Cosa ti ha fatto di così terribile da meritare questo?» chiese.

«Tu non hai idea...» disse furente, guardandola con occhi pieni di odio. «Non hai idea di cosa voglia dire essere costantemente il bersaglio di qualcuno. Non poter girare per la scuola senza preoccuparti di essere preso di mira. Non hai idea di cosa voglia dire non sentirsi mai al sicuro, perché a qualcuno potrebbe girar male e potrebbe pensare bene di ferirti, di umiliarti...» gli occhi si fecero lucidi e lui distolse lo sguardo per non farsi vedere.

Lei gli si avvicinò, gli mise una mano sulla spalla, ma lui la respinse con violenza. «Tu sei loro amica! Cosa vuoi saperne...» disse aspro.

«Forse non saprò come ci si sente ad essere costantemente il bersaglio di qualcuno, è vero, deve essere terribile. Ma ferirli in quel modo non è la soluzione. Santo cielo, Severus, l'hai mandato in ospedale!» rispose furente. Come poteva pensare che fosse giusto comportarsi così? Harper fece un bel respiro, voleva cercare di capire, così chiese con più calma «E Allie... che male ti aveva fatto? E tutti quegli studenti...» ricordò i molteplici incidenti. Qui non si trattava solo di Sirius o di James.

«Quella non è stata opera mia.» rispose prontamente il giovane Piton, ma si pentì subito.

Harper fece una faccia sorpresa «Non sei solo tu...» sussurrò «Quanti? Quanti sono coinvolti in questa follia?»

Severus non rispose, stinse a sé il piccolo libro nero che aveva in mano, e fece per allontanarsi. Lei lo tirò per una manica e il libro cadde a terra. Lui si lanciò a raccoglierlo terrorizzato, ma lei fece prima.

Era un libro di Pozioni. Severus lo afferrò in fretta, ma lei riuscì a prendere il foglio che lui vi aveva riposto nel mezzo.

«Dammelo!» ordinò il ragazzo. Ma lei indietreggiò.

Era un foglio di pergamena, al centro era stata disegnata una grande V alla quale era avviluppato un serpente, subito sotto vi era riportata una scritta: i Vendicatori. Sul retro c'era un lungo testo che riportava quello che sembrava essere il Manifesto di questo gruppo di ragazzi: diceva che l'obiettivo era lottare contro gli oppressori e appianare i torti con la vendetta. C'erano anche diversi riferimenti alla purezza di sangue, ma Harper cercò di ignorarli. Studiò a lungo la pergamena, era disgustata dal suo contenuto, tuttavia la cosa che l'aveva più colpita era il brivido inquietante che le aveva attraversato la schiena non appena l'aveva toccata: era come aver toccato un'ombra, o qualcosa di terribilmente sbagliato e oscuro.

«Vendicatori?» chiese scioccata «Pensate di essere...cosa... dei vigilanti? Così non risolverete i vostri problemi, te lo posso garantire. Diffondete solo il terrore, e questo non aiuta proprio nessuno. Nemmeno voi stessi...» lo guardò: quanto doveva essere grande la paura per arrivare a compiere un gesto tanto crudele?

Lui le strappò il foglio dalle mani e sibilò «Ci denuncerai?» non era affatto intenzionato a parlare della cosa, voleva solo sapere cosa ne sarebbe stato di loro a quel punto.

Lei fece un sospiro, lo guardò negli occhi e non vide malvagità «Non lo farò. Ma deve finire adesso, niente più vittime, né incidenti. Ancora uno e andrò da Silente.» rispose risoluta.

Severus non si rilassò, continuava a guardarla rabbioso e pieno di odio, la mascella era contratta e la fronte imperlata di sudore.

«Non lo dirò a nessuno. Nemmeno a loro...» aggiunse lei.

La tensione sul volto di lui volò via.

«Finisce qui.» ripeté lei. Lui fece un muto cenno d'assenso. Lei si voltò per uscire, ma lui le afferrò il braccio, si guardarono per un istante e lei non vide più l'odio, ma solo il dolore. Il ragazzo strinse leggermente la presa e abbozzò un sorriso, poi fuggi via.

Harper era turbata: quanto in là possono portare paura, sofferenza e rancore in un viaggio nell'oscurità? Molto più lontano e molto più in profondità di quanto lei avrebbe mai potuto immaginare.

Sembrava solo una ragazzata che si era spinta un po' troppo in là, ma non era così.

C'era molto di più.

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Grazie di cuore a tutti coloro che leggono e apprezzano la mia storia! Mi fate felice. 


Missing moment  °°[Sirius Black]°°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora