14. Ritorno ad Hogwarts

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Harper era terrorizzata di tornare a scuola. Non aveva più visto Sirius o Adam da quella sera. Le vacanze di Natale stavano per iniziare e lei aveva semplicemente raccolto le sue cose ed era andata via. Era fuggita dalle conseguenze delle sue azioni e dalla scelta che avrebbe dovuto fare. Aveva scritto una lettera ad Adam, prima di partire, nella quale gli diceva che aveva ragione, che provava dei sentimenti per Sirius e che le serviva del tempo per chiarirsi le idee e capire. Gliel'aveva fatta recapitare tramite Violet, perché troppo spaventata di vederlo. Ma ora doveva fare i conti con tutto quello che si era lasciata alle spalle. Era arrivato il momento di risolvere quella faccenda. Aveva preso una decisione e, per quanto difficile, almeno ora il suo animo era più quieto.

«Harper!» urlò Violet correndole incontro e soffocandola in un abbraccio. «Sono così felice di vederti! Mi sei mancata così tanto. Tieni...» disse porgendole un piccolo pacco. «Il tuo regalo di Natale. Non sono riuscita a dartelo vista la piccola fuga.» sorrise.

«Grazie. Anch'io ho qualcosa per te nel baule.»

Violet cominciò a saltellare di gioia «Davvero? Cos'è? No. Non dirmelo... adoro le sorprese!» disse raggiante.

Harper non riusciva a condividere quella gioia, l'angoscia le strisciava sottopelle. Doveva vederli il prima possibile e cercare di uscire da quella situazione.

Violet, che era al corrente di tutto, notò la sua disattenzione «Hai deciso cosa fare?» chiese.

Harper si limitò ad annuire, senza darle la risposta che cercava «Hai visto Adam?» chiese.

Violet scosse la testa «Ma ho visto Sirius.» aggiunse.

Harper fece un profondo respiro «Dov'è?»

«L'ho visto nel cortile. Ma...»

«Che c'è?»

«Non l'ho visto bene.»

Harper si spaventò a quelle parole, non le chiese nemmeno cosa intendesse. Corse a cercarlo. Solo una volta giunta a destinazione si rese conto di quanto fosse nervosa all'idea di incrociare di nuovo quegli occhi.

Arrivò nel cortile di pietra, lo vide subito: stava parlando con qualcuno che era nascosto al suo sguardo da una colonna. Rimase devastata da ciò che vide. Comprese immediatamente le parole di Violet: la faccia del ragazzo era pesantemente tumefatta. Aveva un occhio nero, un taglio sulla bocca, uno sulla guancia e diverse escoriazioni. E dai suoi movimenti doveva avere ferite anche sul corpo. Lo avevano massacrato. E lei credeva di sapere chi fossero i responsabili. Si avvicinò a lui a passo svelto, ma quando si trovava a pochi metri, vide una mano allungarsi ad accarezzare il volto di lui. La giovane e avvenente Tassorosso con cui l'aveva visto parlare in biblioteca mesi addietro era lì con lui. E lo baciò. Il cuore di Harper sembrò fermarsi. Era impietrita. Lui si voltò e la vide. Lei non sapeva che fare, ormai era lì, non poteva andare via. Così decise di far finta di andare da Hagrid, anche se l'ingombrante bagaglio che si era portata dietro la rendeva poco credibile.

«Ciao» disse in fretta, senza nemmeno guardarlo.

«Ciao» rispose lui «Scappi via?» chiese pungente, vedendo che non si era fermata.

Lei non rispose all'allusione e disse semplicemente «Devo andare da Hagrid!»

«Con tutto il baule?»

«Si!» urlò adirata, continuando a filare via.

Lui congedò la sua amica con un bacio sulla guancia e un "Ci vediamo dopo" e poi le corse dietro.

«Sei arrabbiata, per caso?» chiese infastidito.

Lei si voltò a guardarlo. Lo era, ma dirlo era inutile «No! Perché dovrei?» rispose, poi percorse con lo sguardo le sue ferite «Quando è successo?» chiese.

Lui indurì il volto e contrasse la mascella «Prima di tornare.» rispose. Lei avrebbe voluto abbracciarlo, ma non poteva farlo, non dopo quello che aveva visto, quindi disse semplicemente «Mi dispiace.» erano così vuote quelle parole. «Posso aiutarti in qualche modo?» chiese.

«No! Non voglio il tuo aiuto!» rispose secco. Ora era lui ad essere arrabbiato.

Lei rimase di sasso: lui voleva ferirla. E ci era riuscito. Ma poi il dolore lasciò posto alla rabbia «Perfetto, allora! Credo che non dovresti farla aspettare fino a dopo. Va' e fatti aiutare da quella!» rispose furiosa, ricominciando a camminare.

«Quella? Non sarai mica arrabbiata per questo?» chiese, infervorandosi.

Lei lo guardo furente e urlò «No! Non sono arrabbiata

«Bene!» urlò lui a sua volta. «Perché non ne hai nessun diritto! Mi hai baciato e hai detto di non dire nulla. E poi sei fuggita via senza nemmeno una parola.» era furioso.

Lei stette in silenzio. Così lui continuò ad infierire «Mi hai scritto?»

Lei rispose «No!»

«Hai provato a contattarmi in qualche modo? Hai lasciato un messaggio a qualcuno che non me l'ha recapitato?» chiese con insistenza, conoscendo già la risposta.

«No! No! Non ho fatto nulla di tutto questo!»

«E allora smettila! Non hai il diritto di arrabbiarti perché non sono stato qui a disperarmi o perché esco con qualcun altra. E non hai il diritto di aiutarmi o consolarmi!» urlò.

«Bene! Non lo farò!» gridò tremante. E si affrettò verso il castello. Era inutile ormai continuare a fingere che stesse andando da Hagrid. Aveva gli occhi lucidi. Voleva solo allontanarsi da lui, ma lui la sorprese, chiedendole «Stai ancora con lui?»

Lei si fermò, senza girarsi, e mentì «Sì!» e corse via. Non sapeva perché l'aveva fatto. Non era per ferirlo, piuttosto per tutelare se stessa dal dolore di quel momento. Voleva convincerlo che aveva fatto bene a non aspettarla. Voleva convincere lui e se stessa che stare insieme non fosse il loro destino, e tirarsi indietro era l'unico modo per farlo. Si disse "Vedi! Non siete fatti l'uno per l'altra. Lui non ti ha aspettata. E tu non sei stata capace di deciderti"

Così mentì, credendo di limitare la sofferenza di entrambi.

Ma non aveva fatto altro che peggiorarla.

Dopo aver sistemato le sue cose andò a cercare Adam, ma i suoi amici le dissero che sarebbe tornato il giorno dopo nel pomeriggio. Così lei chiese loro di recapitargli un messaggio: si sarebbero visti nel solito posto, nel parco, subito prima di cena. Lei doveva parlargli.


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A voi i commenti! :)

Ci vediamo lunedì con "Resa dei conti".

Ciaooo! E grazie a tutti!

Missing moment  °°[Sirius Black]°°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora