Tremavo.
L'eccitazione era alle stelle.
Ivan posò una mano sulla mia coscia, mentre guidava spedito verso l'hotel di Milano, il Meliá, in cui si sarebbe svolta la prima lettura del copione.
Mai avrei pensato di raggiungere un obiettivo del genere in così poco tempo e con i miei soli sforzi.Avevo iniziato come barista part-time, mentre cercavo di farmi spazio nel mondo della moda, poi conobbi Ivan durante un viaggio in Germania e, grazie a lui e alle sue conoscenze, divenni finalmente una modella a tempo pieno. Con il passare dei mesi, iniziai a sentire che quello non era il mio mondo e iniziai a fare la comparsa in video musicali o film di poco conto. Non mi fermai mai, ero sempre alla ricerca di parti più importanti. Poi arrivò quella fatidica e-mail.
Questo, quindi, sarebbe stato il primo film dove sarei comparsa come coprotagonista.
Ero agitata, ma emozionata, perché sapevo che quello sarebbe stato il mondo in cui avrei voluto vivere per il resto della vita.Salutai Ivan e, dopo essere scesa dall'auto, mi diressi verso l'ingresso. Una donna mi salutò stringendomi la mano; credo sapesse già chi fossi, infatti mi accompagnò nella sala riunioni dell'Hotel.
Mi accomodai al tavolo, predisposto con i copioni, appoggiati di fronte ad ogni seduta.
Lessi il titolo del film "Kick-off".
Poco sotto vi erano i nomi dei personaggi e i rispettivi attori:
Bernardeschi Federico - Bernardeschi Federico; Castro Sara - Mosti Sofia.Mi fermai al secondo nome, il mio. Sorrisi istintivamente, poi alzai lo sguardo per osservare le persone sedute e quelle che stavano continuando ad entrare. I miei occhi si puntarono su un ragazzo discretamente alto, una maglia nera fasciava a pennello i muscoli delle braccia coperte da innumerevoli tatuaggi; osservai meglio il volto, aveva un viso perfetto, occhi chiari e un ciuffo di capelli che continuava a coprirgli la visuale, il che lo costringeva a spostarli costantemente.
Spostò poco dopo lo sguardo verso di me, portandomi ad abbassare il volto sul copione.-Possiamo iniziare.- disse un uomo aspettando che tutti si sedessero al finire della frase.
-Benvenuti tutti quanti, oggi iniziamo con la prima lettura del copione, conosceremo i nostri attori e tutte le persone con cui lavoreremo. Vorrei creare un clima calmo e divertente, così da poter lavorare al meglio, senza problemi. Vorrei poi ringraziare il nostro Federico per aver accettato di partecipare alla realizzazione di questo film, significa molto per noi.-
Il ragazzo di prima cominciò a parlare. -Grazie a voi per aver riposto fiducia in me. Non sono un attore, ma farò del mio meglio.- sorrise e sentii una strana sensazione alla pancia. Pensai fosse la fame, dato che non avevo fatto colazione dalla fretta e per l'ansia.-Sarai sicuramente fantastico. Ora vi presento la nostra Sofia, anche lei alle prime armi, ma il nostro intento era dare spazio ai giovani.- allungò una mano nella mia direzione per indicarmi ai presenti.
-Grazie per l'opportunità.- dissi sorridendo, spostando poi lo sguardo verso Federico.
-Possiamo iniziare con la lettura.- disse a quel punto il regista. Cominciò prima di tutto a descrivere la trama del film.
La ragazza che dovevo interpretare, Sara, era una giovane giornalista sportiva, appassionata di calcio.
Quando incontrò per la prima volta Federico, dopo una partita disputata a Torino, lei se ne innamorò perdutamente. Lui per la testa aveva solo il calcio, le ragazze non erano mai state fondamentali, ma Sara era diversa e decise di dare una svolta alla sua vita concentrandosi su di lei. Quando iniziò a capire che stava trascurando il calcio decise di chiudere con Sara senza rendersi conto di aver abbandonato una parte fondamentale della propria vita; sul campo non riusciva a dare più del suo meglio, così provò a riconquistarla nella notte della finale di Champions League, segnando per lei e chiedendo la sua mano al centro dello stadio, poco dopo aver alzato la coppa dei campioni.Passò poi a leggere le parti di narrazione e descrizione delle scene, spiegando cosa si aspettasse da ogni signolo attore.
Arrivò poi a descrivere la prima notte passata insieme dai due protagonisti. Mi soffocai con la mia stessa saliva e cominciai a tossire. Tutti mi guardarono straniti, Federico invece soffocò una risata.-Tutto bene, Sofia?-
-Non pensavo ci fossero scene... ecco, scene del genere.- mi passai una mano sulla nuca, evidentemente a disagio.
-È un problema?- chiese il regista inclinando leggermente il capo verso di me.
-No, credo di no.- abbassai il volto -Ivan mi uccide.- Sussurrai, ma il signore al mio fianco mi sentì.
-Il tuo ragazzo?-
-Sì, o uccide me, o il ragazzo là davanti.- indicai con il capo Federico.
-Sarà solo recitazione, vedrai che ti divertirai e sarà come bere un bicchiere d'acqua.-
-Lo spero.-Una volta finito di leggere il copione, Federico si avvicinò a me.
-Tutto okay?-
-Sì, grazie.- mi voltai, ma la sua voce mi fermò.
-Non sarà così brutto registrare quella scena.- alzò le spalle.
-Sarà imbarazzante, davanti a tutti, stare in un letto, nuda, con un ragazzo che non conosco, con cui non ho mai fatto niente, che non è il mio ragazzo. Oh Dio, lui mi ucciderà quando glielo dirò.- portai una mano davanti agli occhi.
-Non essere esagerata, è solo un film.- ridacchiò -Vieni di là a prendere un caffè?-
-Sì.- camminai al suo fianco, verso la saletta adiacente, dove avevano allestito un piccolo buffet -Tu non lo conosci. È davvero troppo geloso, poi è croato e loro hanno tutti un carattere un po' particolare.- agguantai una brioches, mentre Federico riempiva due tazze di caffè.
-Cosa fa lui? L'attore?- spostò il suo sguardo su di me.
-Fa il calciatore.-
-Ma non mi dire. Lo conoscerò sicuramente se gioca qui in Italia.- sorrise per poi bere il contenuto della tazza.
-Appassionato di calcio?- chiesi nella mia ignoranza. Lui alzò un sopracciglio e mi guardò stranito.
-Gioco anche io a calcio, per la Juventus. Dai, dimmi, chi è questo famoso ragazzo?-
-Non seguo molto il calcio e quindi non conosco tutti i giocatori, ma mio padre ti conoscerà sicuramente, è juventino. Comunque, Ivan. Ivan Perišić.- dissi decisa.
Cominciò a tossire, come feci io qualche minuto prima alla lettura del copione. -Ucciderà me, non te.-
Cominciò a ridere. Era bellissimo, il suo sorriso, ma anche lui. Ero sicura sarebbe nata una bella amicizia tra noi due e che recitare determinate parti di quel film sarebbe stato più divertente del previsto.-Sei toscana, vero?- mi chiese recuperando le sue cose, dopo essere tornati nella sala conferenze.
-Solo di origine, ho vissuto in Lombardia praticamente tutta la mia vita. Come fai a saperlo?- presi la borsa e mi diressi verso l'uscita insieme a lui.
-Il tuo cognome, è tipico della mia zona.-
-Sono di Massa.-
-Io di Carrara. Ci vediamo.- mi fece l'occhiolino e si voltò senza darmi modo di rispondere. Rimasi imbambolata qualche secondo, poi una voce mi richiamò all'ordine. -Sofia, ti muovi?-
Guardai Ivan appoggiato con la schiena alla sua auto che mi aspettava. Senza proferire parola, mi avvicinai e mi feci spazio per potermi sedere al posto del passeggero.
-È Bernardeschi il famoso calciatore?- disse dopo essersi accomodato al mio fianco.
Annuii.
-Cosa dovrai farci con questo tizio?- controllò dallo specchietto se stesse arrivando qualcuno e partì per tornare a casa nostra. Io rimasi in silenzio, ma ancora una volta mi richiamò chiedendo, di nuovo, cosa avessi dovuto fare.
-Io... noi dovremo baciarci più volte, perché, vedi, interpreterò la sua ragazza... e poi ci saranno delle scene un po'... ecco, quelle scene là... hai capito, giusto?- frenò di colpo e spostò lo sguardo verso di me.
-Non puoi fermarti in mezzo alla strada, sei pazzo? Muoviti!-
-Stai scherzando? Adesso torniamo indietro e rinunci alla parte!- urlò guardandomi furioso.
-Ivan, sarà solo recitazione, io...- Mi interruppe -Ti vedranno tutti nuda! Non lo accetto. -
-Sarò sotto di lui, o di schiena, non mi vedrà nessuno. Ora riparti.-
Partì sgommando, tra il suono dei clacson delle altre auto. -Se ti tocca più del dovuto, più di quello che il regista ha deciso, io lo ammazzo. Inoltre vorrei essere presente durante queste scene, così potrò mettergli le mani addosso subito.-Non risposi, mi limitai a osservare il traffico di Milano in quella afosa giornata di Agosto.
Bonjour amiche.
Nuovo capitolo (finalmente), anche se un po' bruttino.
Vorrei solo precisare che non conosco Ivan di persona (ovviamente), non so che carattere abbia, come si comporti con la moglie, con i tifosi e cazzi e mazzi, quindi in questa storia lo descrivo secondo la mia malata immaginazione, senza voler offendere nessuno.
Bacioni.💪😘
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Ciak - Federico Bernardeschi
FanfictionDiciamo bugie quando abbiamo paura... paura di ciò che non conosciamo, paura di ciò che gli altri penseranno, paura di quello che potrebbero scoprire di noi. Ma ogni volta che diciamo una bugia, la cosa che temiamo diventa più forte.