8.

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È incredibile come la tua vita possa cambiare da un momento all'altro. Un attimo prima sei una persona e nel giro un istante sei completamente diversa; quello che hai vissuto fino a quel momento sparisce, diventa superfluo, insignificante.

Il mio mondo cambiò nel giro di due giorni.
In meglio, credo, ma cambiò totalmente.

Ero sul set per provare la scena che più mi preoccupava. Federico chiacchierava tranquillamente con altri attori, mentre io ero seduta a torturarmi le mani. Era solo una prova, non capivo il motivo della mia agitazione.
Ad un certo punto notai Federico voltarsi verso di me, ma appena notò la mia espressione preoccupata, dal suo volto scomparve il sorriso che aveva tenuto per i passati cinque minuti.
Mi venne incontro sedendosi poi al mio fianco.

-Di solito le ragazze non vedono l'ora di vedermi senza vestiti, tu sembra che devi andare al patibolo.-
Incrociai le braccia sotto al seno e sbuffai. -Lo sai che è per Ivan.-
-Magari sono io che ti faccio uno strano effetto.- iniziò a ridere, poi, dopo avermi fatto l'occhiolino, raggiunse il regista.

-Sofia, vieni qui che iniziamo.- recuperò il copione e iniziò a spiegarci come muoverci. -Allora, la scena inizia con voi che entrate nella stanza mentre vi state baciando, tu, Fede, ti siedi sul letto e la trascini verso di te. Poi sapete come funziona la cosa, quindi cercate di essere il più naturali possibile. Avanti. Il letto è tutto vostro.-

Le vere e proprie prove le facemmo quella sera nel mio appartamento. Dopo aver cenato con del sushi, mi chiese di provare la fatidica scena che tanto temevo. Non molto convinta mi feci avvicinare al suo petto e il suo profumo invase le mie narici, socchiusi gli occhi e mi appoggiai a lui. Si sedette sul bordo del letto e di conseguenza mi lasciai cadere su di lui. Portò le mani sui miei fianchi, ma quando capii che stava per togliermi la maglia lo bloccai.
-Cosa c'è?- chiese confuso.
-Non era quello che avevo in mente. Non è una buona idea.-
-Stiamo solo provando quello che dovremo fare tra due giorni.- spostò il ciuffo di capelli mentre io mi alzavo dalle sue gambe per sedermi sul bordo del letto. -Non mi sento a mio agio. È imbarazzante.-
-Non sembravi così imbarazzata l'altra volta.- sussurrò alzandosi per uscire dalla camera da letto.
-Ma quando? Cosa stai dicendo?- lo fermai stringendo un suo braccio.
Scrollò la spalla per liberarsi dalla presa. -Niente, lascia stare.- uscì dalla stanza e recuperò la giacca che aveva lasciato sul divano. Urlai il suo nome per riceve un po' di attenzione, ma ancora mi ignorò.
-Federico, cosa intendevi?- chiesi un'ultima volta esasperata.
-Quei dannati baci sul set.- sbattè la porta, lasciandomi con le labbra leggermente aperte.
Non intendeva i baci, ne ero sicura, ma non riuscivo a capire cosa volesse dire. La sua reazione, a mio avviso, era esagerata. Sapeva benissimo quanto fosse difficile sbloccarmi e lasciarmi andare con una persona che non fosse Ivan. Pensai che gli avrei chiesto una spiegazione appena ci fossimo rivisti.

Esattamente due giorni dopo ero di nuovo sul set. Arrivai nel primo pomeriggio, con una decina di minuti di anticipo. Federico non si era fatto sentire in quei giorni, il che mi fece stare male.

Arrivò puntuale. Salutò tutti, ignorando me.
Decisi che sarei stata al suo gioco, magari avrebbe capito che non era il modo giusto per affrontare una situazione o un problema.

Quando il regista ci richiamò, però, non poteva fare finta che io non fossi lì.
Ci fu chiesto se fossimo pronti e se volevamo fare altre prove prima di fare la prima registrazione. Negammo entrambi. Ci sentivamo pronti, io un po' meno, ma non volevo tirarmi indietro.

-Azione!- sentimmo urlare. Federico spalancò la porta che ci separava dalla camera da letto allestita per l'occasione. Le nostre labbra si muovevano con più foga del solito, presi dal momento e dall'agitazione.
Si sedette sul letto trascinandomi su di sé. Sentivo le telecamere puntate addosso.
Le mani di Federico fremevano sulla mia schiena; sollevò la maglietta che mi copriva, per poi lasciarla cadere ai piedi del letto. Tolse poi la sua, nera, troppo stretta, e poggiò la schiena sul materasso facendo poi scontrare i nostri petti.
A fior di labbra mi disse che ero bellissima. Non era scritto sul copione, e non compresi realmente il motivo per cui disse quella frase.
Poco dopo lo sentii armeggiare con il gancetto del regisseno. -Fede.- sussurrai.
-Non ti preoccupare.- tornò a baciarmi con più dolcezza. Sentii il mio petto nudo sfiorare la sua pelle morbida e una lacrima cominciò a bagnare la mia guancia. Presi una coperta lasciata sul letto e mi coprii ignorando il regista che chiedeva cosa non andasse e perché avessi interrotto il momento.

-Perché me lo hai nascosto?- gli colpii il braccio per poi asciugare le guance.
-Sofia...- disse per poi sospirare. -Ti sei ricordata...-
-Vaffanculo. Mi hai mentito, mi hai tenuto nascosto tutto.- mi alzai dal letto e iniziai a correre alla ricerca di una stanza dove non ci fosse nessuno.
Sentii delle mani poggiarsi sui miei fianchi, facendomi girare. -Fammi spiegare.-
-Cosa c'è da spiegare?! Ti sei approfittato di me solo perché ero ubriaca! E io che credevo di avere solo sognato di fare sesso con te.-
-Non mi sono mai approfittato di te, Sofia. Avevamo bevuto entrambi e ci siamo fatti prendere dal momento. Non ti ho detto nulla perché, primo, avresti dato di matto sapendo di aver tradito il tuo amatissimo Ivan e, secondo, volevo che fossi tu a ricordare quella notte che per me è stata indimenticabile. Credevo che anche tu avessi provato le stesse cose quella notte, ma evidentemente in testa avevi solo quello stronzo del tuo ragazzo!-

Non ricordavo alla perfezione quello che accadde, ma quella notte ero convinta che sul letto ci fosse Ivan e nella testa immaginavo fosse Federico.
Il mattino successivo quei ricordi erano talmente confusi che pensai fossero le immagini di un sogno.

-Mi dispiace Sofia.- disse, non ricevendo risposte. Socchiusi gli occhi e senza pensare a "quello stronzo del mio ragazzo", come lo definì poco prima Federico, lo baciai. Dopo un primo momento di confusione, anche lui ricambiò. Tenendo i bordi della coperta, circondai il busto di Federico coprendo anche il suo corpo semi-nudo.

Avevo inconsapevolmente tradito il mio ragazzo qualche mese prima. In quel momento, invece, ero completamente conscia del fatto che stessi baciando un altro ragazzo e non per via di un film. Lo stavo baciando perché avevo capito che quella strana sensazione che provavo alla pancia ogni volta che lo vedevo era dovuta al fatto che tra di noi non poteva e non ci sarebbe mai stata solo semplice amicizia.

Ciak - Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora