5.

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Ottobre arrivò in un batter d'occhio.
L'autunno cominciava già a farsi sentire, ma Hogwarts restava comunque uno spettacolo.

Con ottobre, arrivò anche la prima partita di Quidditch, Grifondoro contro Tassorosso.

-Non mi interessa se questa sia ancora la prima partita, e non mi interessa se giochiamo contro i Tassi. Mi interessa solo che giochiamo al meglio, cazzuti come non mai, perché Grifondoro, oggi come sempre, gioca per vincere. Okay?-

La squadra annuì. Rose era davvero carica, e tesa.

Aveva condotto gli allenamenti di Quidditch nonostante tutta la mole di lavoro scolastico da fare, e non voleva per niente al mondo perdere una partita.

Tutti si prepararono in sella alle scope: Rose, il portiere in testa; Lorcan, Dominique, e Owen Bell, i cacciatori dietro di lei; dietro a loro, i battitori, Joe e Derek Bones, gemelli; e infine Lily, la Cercatrice.

La folla li acclamò inferocita, e la tribuna di Grifondoro era in delirio, con tanto di striscione gigantesco da una parte all'altra della tribuna.

-Capitani, stringetevi la mano.- disse Madama Bumb.

Rose e Susan Macmillan si strinsero la mano.

-Preparati Weasley.- le fece l'occhiolino.
Rose ghignò. Ormai lo faceva spesso. Brutte influenze bionde platinate, si disse.

La partita fu uno spettacolo. I tassi erano migliorati tantissimo, grazie anche ai nuovi cercatori e a Susan, e Rose dovette ammetterlo.

Quando Lily prese il boccino, infatti, sospirò, sia per la contentezza, sia per il sollievo: altri 30 punti e li avrebbero stracciati.

-Complimenti squadra. Avanti così, e la Coppa sarà nostra.- disse Rose, prima di uscire dallo spogliatoio, dopo una doccia calda.

Ad aspettarla, fuori dalla porta, c'era Scorpius. Seriamente, doveva smetterla di essere così bello. Diamine, avrebbe dovuto essere illegale.

-Andiamo a festeggiare.- le disse, prendendola tra le braccia e baciandola.
Rose si staccò per riprendere fiato.
-Sì, in Sala Comune, Lily ha..-

-Intendevo io e te, da soli.- rispose Malfoy con un ghigno.

La prese per mano, e la condusse al castello. Salirono sette piani, fino a trovarsi di fronte ad una parete vuota.

-Scorpius..?-
-Aspetta.-

Tempo due secondi e la parete si trasformo in un portone alto quattro metri che si schiuse all'istante.
-Vieni.-
E Rose lo seguì.

-La chiamano Stanza delle Necessità, o Stanza Ineffabile, o anche Stanza Va e Vieni... Si trasforma in tutto quello che vuoi, basta che glielo chiedi, e mentre sei dentro e hai bisogno di qualcosa, anche se non lo dici lei lo fa apparire.-

Mentre Scorpius le spiegava, Rose osservava ammirata la stanza. Il massimo della Trasfigurazione. Che meraviglia!

Al centro della stanza c'era un materasso, poggiato direttamente a terra, con lenzuola di raso, argentate e dorate, cuscini di velluto, e di fronte a loro un camino acceso e invitante.

-Lo hai chiesto tu?- disse Rose, indicandogli tutto quanto.

Scorpius accorciò la distanza tra loro con due sole falcate, prendendola tra le braccia.

-Sì.- le disse in un sussurro.

E Rose non chiese altro. Gli gettò le braccia al collo, baciandolo come mai aveva fatto, e sentendo dentro di sé una mostruosa creatura che ruggiva fiera e orgogliosa.

Le mani di Scorpius, la bocca di Scorpius... Dio, non desiderava altro.

Si spogliarono, e caddero sul letto, l'uno sopra l'altra. Lo sguardo di Scorpius era talmente intenso e bruciante che il suo solo desiderio era affogarci dentro, e morire nella più grande beatitudine.

E si amarono con venerazione, si amarono con Amore. Ogni spinta, ogni gemito, ogni sospiro...

Caddero esausti, l'una tra le braccia dell'altro, dopo aver fatto l'amore tre volte, quella notte.

-Lily sarà infuriata perché non mi sono fatta viva.-

Scorpius rise e la strinse ancor di più.

-Sei mia.- le sussurrò dopo un breve momento di silenzio.

-Si.. Tua..- gli disse Rose, prima di addormentarsi, con la sensazione, però, di aver dimenticato qualcosa di importante.

*

Ottobre se ne andò per fare spazio a Novembre, col suo freddo secco e le prima nevicate.

Rose non stava bene.

Erano giorni che non mangiava, e aveva la nausea anche vedendo la frutta.

-Sei sicura che vuoi che vada?- gli disse Scorpius, legandole i capelli, e dandole colpetti sulla schiena. Rose aveva vomitato già due volte quella notte.

-Si..- gemette Rose -Non puoi perdere ancora un giorno di lezione.-

-Ma Rose..-

-Scorpius, sto bene.. Mi farò un tè e una doccia, poi torno a letto, mi troverai qui.. Se qualcuno te lo chiede, ho l'influenza.. Non voglio che si preoccupino.-

Scorpius non era d'accordo, ma Rose Weasley, anche col volto emaciato e con le occhiaie, non ammetteva repliche.
-Okay, ho la quinta ora libera. Verrò più tardi. Ma tu riposati, vai a letto.- disse, baciandola.
-Scorpius.. Ho appena vomitato.- gemette lei.
-Non me ne frega.- disse lui con un gran sorriso, e uscì.

E Rose pianse.
Pianse perché l'aspettava una lunga giornata, e una lunga nottata.
Pianse perché non sapeva che fare.
Perché non sapeva come dirgli di essere rimasta incinta.

I'm in Love with You~ScoRoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora