Ricatto

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Capitolo uno: Ricatto.



Erica's Thoughts
Avete presente quella bella sensazione di calma non appena apri gli occhi e per un secondo pensi che sarà una bella giornata? Ecco, quella sensazione svanisce non appena metto piede in cucina e trovo quello stolto di Falco bere dalla mia tazza, il mio caffè. Solita routine, insomma.

«Mmmh... buongiorno, scricciolo. Sempre molto vestita!» Percepisco nitidamente il mio sopracciglio sinistro alzarsi e il nervosismo pervadermi. Perdo un millesimo di secondo ad osservarmi e mi dico che non c'è nulla di male a dormire con un top e un pantaloncino, siamo a settembre, fa caldo.

«Ti turba, Falco? Allora vai a casa tua!» Beve un altro sorso dalla Mia tazza e mi sorride.

«No, sto bene qui, grazie.»

«Litigate già di prima mattina?» Riservo un'occhiata di fuoco a mio fratello, che fa la sua comparsa nella stanza già vestito di tutto punto, ma sembra non accorgersene.

«Alex, guarda che è tua sorella che è sempre molto gentile!» Schiudo la bocca puntando un dito contro Lorenzo e le cavolate che dice.

«Sei tu che sei sempre qui e bevi dalla Mia tazza, il Mio caffè!» Mi ritrovo a dire con fin troppa foga.

«Non c'è mica scritto il tuo nome sulla tazza!» Esclama Lorenzo, convinto. Per fortuna prende la parola mio fratello; giuro che non vorrei fare altro che strozzare quell'imbecille. 

«Veramente sì, Lore.»

La risata di Lorenzo riempie la cucina e solo per un millesimo di secondo, il mio cuore si ferma.

«Oddio, non me ne ero accorto... beh, allora tieni, scricciolo! Non dirmi che ti schifi?»

«Sì, molto... non voglio contrarmi nessuna tua malattia, grazie!» Non risponde alla mia provocazione, prende solo a guardarmi intensamente; ovviamente non sposto i miei occhi dai suoi. Fin da piccola mi sono sempre chiesta com'è possibile che avesse un colore di occhi così bello e intenso ma nello stesso tempo freddo, distaccato... come se volesse in qualche modo allontanare gli altri da lui.

Mio fratello non sa che fare. Da una parte c'è il suo migliore amico, dall'altra sua sorella. Ha sempre voluto che andassimo d'accordo, più volte ha anche tentato di farci avvicinare ma evidentemente il suo piano non ha mai funzionato.

Sono tornata un mese fa da Roma, o meglio dal mio viaggio "studio" e dopo un anno e il "piccolo" Falco è sempre più insopportabile quanto affascinante.
Siamo cresciuti, l'attrazione tra di noi arriva alle stelle ma... non ci sopportiamo.
Sorprendendomi, distoglie lo sguardo – è raro che me la dia vinta – e inizia a sfogliare una rivista come se niente fosse riprendendo a bere il caffè.

Stranita dal suo comportamento, mi trovo a sbuffare mentre mi siedo al tavolo e mangio un biscotto.

«Sai per caso se papà torna stasera?» Alzo lo sguardo verso Alex ma non riesco a rispondergli perché Falco quasi si soffoca con la sua colazione. Mi avvicino porgendogli un bicchiere d'acqua mentre mio fratello gli batte dei colpi sulla schiena.

«Lorenzo, tutto bene?» Annuisce alla domanda di Alex ma la sua carnagione già pallida diventa quasi trasparente. Punta i suoi bellissimi occhi verdi nei miei.

«Non pensavo avessi tutto questo ben di Dio!» Alzo un sopracciglio e lo stesso fa Alex.

«Che cosa intendi Falco? Non ho tempo e voglia da perdere con te e con i tuoi giochetti.» Alza gli occhi al cielo e mi posa il giornale che stava sfogliando proprio davanti agli occhi. Sbianco di colpo; le foto... le mie foto... uno dei servizi per cui ho posato a Roma. Chiudo immediatamente la rivista prendendo aria.

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