Weekend (parte due)

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LOVE'S PUZZLE
Capitolo undici: Weekend.

Erica's Thoughts

«Cosa vuoi fare con una benda?»

«Secondo te?» Mi sta sorridendo con il suo sorriso sghembo, sta giocando sporco, sta cercando di ammaliarmi ma per sua "s"fortuna, io sono ben intenta ad ammirare ben altro che i suoi occhi... è pur sempre nudo, ed è davanti a me in tutta la sua mole, sono solo io la pervertita?

«Se lo sapessi, non te lo avrei chiesto...»

«Non ti fidi?» E' una delle poche persone di cui mi fido ciecamente.

«Devo?» Il sorriso sparisce dalle sue bellissime labbra, si china verso di me e mi guarda intensamente negli occhi. E' serio e sta cercando di comunicarmi che andrà tutto bene ma... il mio sguardo non riesce a reggere per molto il suo. «Non voglio che mi leghino le mani.» Lo sento sospirare di sollievo.

«Non potrei mai farlo, bramo le tue mani sul mio corpo.» Vengo percossa da lievi brividi, come può causarmi tutto ciò con una sola frase? «Ti priverò solo della vista.» Sgrano gli occhi e li alzo verso il suo viso.

«Cosa? Scherzi vero?» Divertito, scuote il capo ed io aggiungo. «Perché? A cosa serve?»

«Voglio dimostrarti una cosa...»

«Cioè?»

«Quanto non conosci il mio corpo.» Alzo un sopracciglio. Mi alzo, avvolgendomi da un lenzuolo. Mi guarda stupito, non ha molto gradito.

«Il tuo corpo lo conosco molto bene, per quanto sia da più di un mese che non ha il privilegio delle mie attenzioni.» Boccheggia in cerca d'aria, non sopporta quando glielo ribadisco.

«La scelta è stata tua... ma non parliamo di questo, perché non mi riferivo per niente a quello... privandoti della vista i tuoi sensi si amplificano e... senti tutto molto più forte.» Mi mordo il labbro inferiore, sono tentata d'accettare.

«Mi fido. Di te, mi fido. E... mi farei fare di tutto... quindi bendami.» Sorride euforico e mi copre gli occhi mentre con le sue labbra traccia il mio collo, mi reggo alle sue spalle per non cadere, il lenzuolo scivola dal mio corpo, e rimango nuda davanti al suo sguardo. Lo sento sorridere sulla mia pelle.

«Che numero è?» Stupita, aggrotto la fronte.

«Smettila di fare il cazzone!» Perché ha allontanato le sue labbra dal mio corpo? Ride.

«Tesoro, ma che dici?» Mi aggrego alla sua risata, in effetti, ho aperto bocca senza pesare ma... ho sentito bene? Mi ha chiamata tesoro? Appena smette di ridere prende ad accarezzarmi lievemente le spalle, sobbalzo, non me lo aspettavo... suadentemente, mi sussurra all'orecchio. «Rilassati, fai dei grandi respiri e concentrati sul mio tocco, sulla mia voce.» Faccio come mi dice e lo sento spostarsi, mi sta girando attorno, non mi tocca ma il suo respiro mi accarezza man mano che fa il giro intorno al mio corpo. Sono tranquilla, per quanto mi ritrovi del tutto esposta ai suoi occhi... mi fido. Delicatamente mi sposta i capelli dietro il collo, capisco che è dietro di me, prende a baciarmi la spalla che ha scoperto. Sospiro, aveva ragione, le sensazioni sono molti più forti, ogni suo tocco è inaspettato e lo rende molto più eccitante. Le sue labbra sono calde, morbide e dovunque si posino lasciano una scia bollente sul mio corpo, sono un continuo fremere, sono come creta tra le sue mani. «Sei bellissima.» Sorrido, il suo è stato un sussurro ma mi è arrivato chiaro e tondo. Mi accarezza le curve con leggerezza, e rabbrividisco, ansimo, le sensazioni che provo, sono indescrivibili. So di averlo di fronte, percepisco il suo respiro... lo sento sempre più vicino, le sue labbra si posano sulle mie, si accarezzano, si saggiano, le sue mani prendono a massaggiare i miei seni, i capezzoli sono turgidi e non volevano altro che essere un po' coccolati. Le mie braccia gli circondano la schiena e le mie mani calcano su di essa, sicuramente gli lascerò dei segni. La sua lingua schiude la mia bocca e prende ad accarezzare il mio palato, con la punta della mia, carezzo la sua per poi iniziare un'infinita danza di dolcezza e lussuria. Ci sfioriamo, i nostri corpi sono a stretto contatto e siamo molto eccitati, ormai siamo in debito di fiato, ma non vogliamo allentarci. «S-stai tranquilla... ti sto solo sdraiando.» Annuisco appena e continuo a bearmi dell'effetto che mi fa il suo naso che fa su e giù nell'incavo del mio seno. Appena sento il materasso, freddo, a contatto con la mia pelle bollente, inarco la schiena e sospiro, lo sento gemere. Percepisco il materasso piegarsi, si è seduto. Sento nuovamente il suo respiro sul mio corpo, il mio respiro inizia a diminuire, il petto si alza e si abbassa velocemente e tutto ciò, perché le sue mani stanno accarezzando le mie costole, le mette in evidenza una per una, con tutte le dita e da entrambe le parti. Deglutisco a fatica e ripeto in continuazione il suo nome, siamo entrambi allo stremo... percepisco che si è messo in ginocchio, cerca d'infilarsi tra le mie gambe, le allargo, così da fargli posto. Le accarezza dolcemente, partendo dalle caviglie, non riuscendo a stare inerme al suo tocco, mi porto a sedere e tocco i suoi addominali, boccheggio... non avevo mai notato fossero così definiti e così tanti! Salgo verso le spalle per poi scendere alle braccia.

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