Rimanere stupiti e buio

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Capitolo sette: Rimanere stupiti e buio.


Erica's Thoughts
«Non mi devi dire nulla?» Non riesco a guardare mio fratello negli occhi. Ho la mascella che tra poco tocca terra. Non ci posso credere... ho fatto così tante foto? Sul tavolo, in bella mostra, ci sono molti dei miei servizi fotografici. Mio fratello non poteva sicuramente immaginare che sua sorella, cioè io, abbia fatto la modella ma... sembra incavolato nero.

«Cosa c'è che non va?» Chiedo guardandolo a testa alta; sento Lorenzo, dietro di me, fremere e prendere una foto dove sono in costume, lo sento appena bisbigliare.

«Questa la tengo!» Gliela strappo di mano e la riappoggio sul tavolo e guardo mio fratello che lo fulmina con gli occhi.

«Lore! Questa. E'. Mia. Sorella!» Poverino, non sa nemmeno lui se guardare le foto o me. Non capisco cosa ci sia di male in quegli scatti. Non sono mica nuda! «Vuoi veramente sapere cosa c'è che non va? Avevi detto di avere bisogno di staccare la spina, di allontanarti per un po' perché avevi bisogno d'ispirazione per il Collage! Volevi intraprendere fotografia ma non pensavo che il soggetto di quelle foto dovessi essere tu!» Abbasso lo sguardo desolata.

«Alex, è' vero, sono stata a Roma per il corso di fotografia ma costava troppo. Non volevo chiedere aiuto a mamma e papà quindi mi sono arrangiata. Non ho mai fatto un servizio svestita e sai cos'ho scoperto? Che non sono brutta! Sono una bella ragazza, con un bel corpo e anche con un cervello. Ho conosciuto stilisti di fama mondiale che mi apprezzano e ho sempre giudicato male quel mondo ma mi sono trovata bene e se dovessi tornare indietro rifarei tutto! Puoi prendertela a male quanto vuoi ma devi spiegarmi cosa c'è che non va perché io non ci vedo nulla di sbagliato.» Sono tranquilla anche se mi dispiace che mio fratello stia facendo di tutto per sfuggire al mio sguardo.

«Infatti non c'è nulla di male, solo che se permetti mi è venuto quasi un coccolone! Mettiti nei miei panni, stavo sfogliando una rivista e mi sono trovata mia sorella, la mia dolce e piccola sorellina innocente praticamente svestita, in quasi tutte le foto. Non ne sapevo niente, hai preferito tenermi all'oscuro... è questo il problema.» Lui non è deluso da me, semplicemente avrebbe preferito scoprirlo in un altro modo.

«Non te l'ho detto perché sapevo che avresti fatto il giro dell'intero Paese comprando ogni rivista dove c'era una mia foto solo per non farla vedere a nessun altro. Ok, lo ammetto... avevo anche paura che mi vedessi con occhi diversi. Tu mi vedi ancora come la piccola Erica. L'ingenua e pucciosa Erica. Ma non è così. Sono cresciuta, ho fatto le mie esperienze e i miei sbagli...»

«Si ma rimani pur sempre la mia sorellina... e a proposito di esperienze...» Sgrano gli occhi e indietreggio fino a toccare il torace di Lorenzo, sento che è immobile, è teso almeno quanto me ma per fortuna sento la luce del corridoio accendersi per poi vedere mio padre fare il suo ingresso in cucina.

«Basta, mi avete stufato! Non solo mi sono dovuto sorbire la litigata fuori casa, adesso, anche quella in questa benedetta cucina! Si può sapere cos'avete da urlare? E' tardi, la gente dorme! Io. Vorrei. Dormire!» Sento che sto per svenire, mi scambio un'occhiata allarmata con Lorenzo. Mio padre ha sentito...

«E' vero, perché stavate litigando?» Osservo mio fratello e... non so cosa dirgli.

«Per le solite cose.» Mi affretto a dire ma mio padre aggrotta la fronte cercando di trattenere un sorriso. Oddio! Sa tutto e sorride? Alex sembra un po' scettico.

«Scusa ma perché sei qui?» Mi allontano repentinamente dal petto di Lorenzo e ascolto la loro "conversazione", sinceramente la chiamerei interrogatorio... domanda e risposta. 

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