Vergogna? Amore.

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Capitolo quindici: Vergogna? Amore.

Erica's Thoughts

Ho sempre odiato dover fare i regali di Natale. Non fraintendetemi, amo questo periodo, adoro vedere le strade addobbate e i centri commerciali allestiti e soprattutto è piacevole vedere le persone che passeggiano con stupidi sorrisini sulle labbra ma dover scegliere per ogni persona cosa acquistare, mi manda un po' crisi. Sinceramente quest'anno nemmeno tanto... almeno fino adesso che mi sono resa conta che l'unico regalo che mi manca, è quello per Lorenzo. Non riesco proprio a capire cosa potrei prendergli.

«Un kit per fare dei dolci?» Chiedo ad Alice. La mia amica si gira con gli occhi sgranati e un'espressione fin troppo divertita.

«Lorenzo sa a malapena fare una minestrina e un toast.» Mi fa notare con un frullatore in mano. Scrollo le spalle.

«Non è vero, ieri mi ha preparato un dolce buonissimo.» Alice scoppia a ridere.

«Sei sicura che non lo avesse comprato e poi spacciato per suo?» Rido.

«Più che sicura, gliel'ho visto preparare. E il casino che c'era nella vostra povera cucina, ne era decisamente la prova. C'era farina ovunque e lui era così carino tutto sporco e con un grembiulino rosa.» Probabilmente l'ho scandalizzata, o almeno è quello che credo visto che ha la mascella che tocca quasi terra.

«Questo non me lo aspettavo... ma sono quasi certa che il sesso, subito dopo, sia stato fantastico.» Ammicca facendomi ridere e imbarazzare. Non smentisco ma torno a guardarmi attorno. Lorenzo è sempre premuroso, pieno di attenzioni e cerca sempre di scoprire qualcosa di nuovo sui miei gusti e i miei hobby. Abbiamo perso un sacco di tempo ad odiarci, quando avremmo potuto fare ben altro.

Non so bene come ma dopo non tanto tempo ci troviamo in un negozio di vestiti... decisamente non il posto adatto per trovare il regalo per il mio fidanzato e non solo perché ci troviamo nel reparto donna ma anche perché Alice sembra impazzita, sfreccia da una parte all'altra e ha le braccia piene di qualsiasi cosa le sembri adatta per essere provata. Come sono finita a farle da accompagnatrice nello shopping? Io volevo solo comprare i regali di Natale!

«Ti rendi conto che è praticamente un mese che stanno insieme? Non capisco proprio cos'abbia potuto fare la Giusti per accalappiarselo.» Quando sento il mio nome, mi giro e vedo due compagne di scuola che parlano tranquillamente della mia relazione. Alzo un sopracciglio e mi nascondo un po' per poter continuare ad ascoltare.

«Lei non è nemmeno tutto questo granché. Ci si aspetterebbe una modella accanto a quel Dio greco!» Cerco di non ridere e a non pensare a tutte le riviste su cui magari mi hanno visto ma che non hanno mai capito chi fossi. «Tu li hai mai visti in giro insieme? A malapena li ho visti scambiarsi qualche bacio a scuola. Sei sicura che siano una coppia? Magari fingono, giusto per fare un po' di clamore tra le mura scolastiche.» Ma che ragionamento è? Fare clamore? Come se Lorenzo avesse ancora più bisogno di farsi vedere. Però una cosa giusta l'ha detta, questa oca bionda che sta osservando una maglia carinissima: io e Lorenzo non usciamo quasi mai da casa.

«Sì, ne sono sicura. Non avrebbe senso inscenare una cosa simile... stiamo pur sempre parlando di due persone che non sono mai andate d'accordo.»

«Appunto! Per quello dico che magari fingono!» L'amica mora sospira e scuote la testa.

«Magari, Falco, si vergogna semplicemente di farsi vedere con lei nei locali o da altre parti.» Un pugno nello stomaco, probabilmente, mi avrebbe tolto meno il respiro. È possibile che sia vero?

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