Primo appuntamento

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  Capitolo sedici: Primo appuntamento.


Lorenzo's Thoughts
«Matt, è tutto pronto? Sei sicuro?» Ho perso il conto di quante volte gliel'ho chiesto ma questa serata deve essere perfetta. Certo, se nel primo pomeriggio mio fratello non mi avesse detto della prenotazione al ristorante e non avesse litigato con Lucy, non avrei fatto nulla... ma sono semplici dettagli. Bisogna cogliere gli attimi nella vita, no?
«Sei diventato un disco rotto e io mi sono rotto di risponderti. Quindi casa tua è offlimits per via della nonna? Quella donna mi odia ma odio ancora di più non poter vedere tua sorella. Perché vostra nonna non poteva essere come quelle dolci e carine vecchiette che si vedono ovunque?» Bella domanda.
«Se lo chiede anche mia madre da quasi trent'anni, fossi in te non spererei di trovare una risposta a breve.»
«Allora ci vediamo domani e per favore... non fare tardi! Quella donna mette paura sia a me che a Lucy, quando ci sei te sembra un pochino più umana e ci lascia in pace. Facci la grazia, almeno a Natale, ok?» Alzo gli occhi al cielo. Non posso negarlo, ha ragione, quando sono nei dintorni, la nonna, si focalizza su di me e lascia in pace i fidanzati dei miei fratelli, questo glielo devo.
«Va bene, ora corro a mettermi le scarpe. Tu assicurami che è solo tutto pronto.»
«È tutto pronto... tranquillo.» Chiudo la chiamata e quasi sobbalzo quando nel riflesso dello specchio dove mi sto guardando, trovo il riflesso di mia nonna.
«Ora è il momento di parlare?» La vedo sedersi sulla punta del mio letto e sospiro, non ho alternative: devo rispondere alle sue domande. Mi volto e le sorrido.
«Non proprio ma non penso che tu mi stia lasciando scelta, vero?»
«Preferisco passare il mio tempo con te, piuttosto che con tua madre. Tuo padre arriverà tardi?» Mi chiede osservando l'orologio. Lo guardo anch'io e mi dico che devo sbrigarmi, ho mezzora di tempo per essere da Erica.
«No, a breve sarà qui e potrai coccolarlo e far venire un coccolone alla mamma, come tuo solito.» La mia ironia non le va molto a genio e l'occhiataccia che mi lancia, me lo fa intuire ma non posso farci nulla, non riesco a resistere.
«Quindi ti vedi con Erica... è una cosa seria?» Annuisco, non distogliendo gli occhi dai suoi. «L'ho sempre reputata una bambina e successivamente una ragazza intelligente... come hai fatto a farla cedere?» Ah, vuol dire che a me non mi reputa nello stesso modo? Mi ritengo offeso.
«Grazie al mio incredibile charme e al fatto di non averla vista per un anno, sono riuscito a farla capitolare.»
«Tutto qua? Siamo sinceri, Lorenzo... sei un bel ragazzo ma vi conoscete da una vita. Siete sempre stati a stretto contatto, non vi siete mai sopportati e mi stai dicendo che è bastata un po' di lontananza a farle aprire gli occhi? Ripeto: la reputavo più furba.» Non so cosa risponderle, ammetto di essere veramente punto nel vivo.
«Nonna, è vero, hai ragione, non ci siamo mai sopportati ma proprio perché vivevamo troppo a stretto contatto e non riuscivamo a vedere oltre a quello che volevamo. Non sono a parlare gli ormoni, se è a quello che ti riferisci e lei è veramente furba e intelligente ma di certo non esce con me, adesso, per i soldi di famiglia o perché non le ho lasciato altra scelta. L'hai sempre adorata, ricordatelo e vorrei che la trattassi proprio come hai sempre fatto, ok?»
«Wow, provi veramente qualcosa per lei. Sono stupita, lo ammetto. Non cambierei mai il mio comportamento nei suoi confronti solo perché adesso state insieme. A proposito, tua madre mi ha detto che invece la sua si è fatta viva, che domani sarà in questa casa, come l'ha presa Erica?» La sua domanda mi stranisce ma scrollo le spalle.
«Non fa i salti di gioia, Alex ancora meno ma stanno andando bene.»
«Che nell'anno che è stata in Europa ha fatto la modella, lo sapevi?» Alzo un sopracciglio. Mia nonna non si smentisce mai.
«Certo che lo so; hai fatto ricerche sul suo conto?»
«Sono la nonna, io so sempre tutto e quella ragazza, per me, ha sempre fatto parte della famiglia, l'ho sempre tenuta d'occhio.» Annuisco e m'infilo le scarpe.
«Continuerei volentieri questo interrogatorio ma ho un appuntamento.»
«Per che ora torni?» Ahia.
«Non torno.» Ammetto senza guardarla.
«Signorino, che cosa significa?» Avete presente quel fastidiosissimo rumore di unghie contro la lavagna? Ecco cosa mi ha appena ricordato il tono di mia nonna.
«Significa che passerò la notte con Erica nella piccola casetta che abbiamo in città e che torneremo in tempo per il pranzo di domani.» Si alza con fin troppa agilità e senza fiatare, lascia la mia stanza. Questo decisamente non me lo aspettavo... mia nonna che non vuole avere l'ultima parola?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 04, 2018 ⏰

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