Love's puzzle

Ma funziona solo con lei?

Capitolo due: Ma funziona solo con Lei? 

Lorenzo's Thoughts
La mensa scolastica è un posto sacro. Sarà che è uno di quei pochi momenti in cui puoi fare e dire quello che vuoi ma sinceramente, per me, è anche il posto dove puoi dare libero sfogo ai pensieri che solitamente cerchi di fingere di non avere o di non capire.

«Lore? Che stai guardando?» Stacco gli occhi da un tavolo in particolare e li punto su Matthew, seduto accanto a me. Sorrido strafottente.

«Secondo te? Una ragazza.» Lui si volta e punta gli occhi nello stesso punto in cui li avevo io prima.

«Al tavolo della piccola Giusti?» Alzo le spalle, sono stato beccato. «Secondo me ti piace. Erica, intendo.» Senza rendermene conto scoppio a ridere ancora prima che finisca di parlare. Cercando di respirare, provo a rispondergli.

«Matt, hai mai sentito parlare di puro sesso? Quella voglia di farti qualcuno e immaginartela a gambe aperte sotto di te? Beh, io vedo così Erica. Lei è come tutte. Mi desidera, ma cerca di non darlo a vedere.» Lui mi guarda turbato e scettico.

«Certo, l'importante è crederci. Vedi quel ragazzo al bancone del bar? Quello è suo fratello – il tuo migliore amico - e se mai venisse a sapere che ti sogni la sorella in questo modo... tra l'altro anche in modo piuttosto dettagliato... beh, penso che come minimo te lo trancerebbe senza avvisarti.» Sorrido sapendo che Matt ha ragione, d'altronde quella è anche un'altra delle tante motivazioni per cui non ci ho mai provato con lei.

**

«Lory, dove sei?» Alzo gli occhi al cielo e spengo il monitor del pc mentre mia sorella entra in camera mia.

«Alice, sono quasi certo che mamma ti abbia insegnato a bussare, perché non lo fai mai?»
Lei ridacchia e mi si siede sulle mie ginocchia.

«Perché sono certa che arriverà il giorno in cui ti beccherò fare cose compromettenti; così potrò ricattarti a vita... comunque, che stavi facendo?» Cerco di mostrami impassibile ma mia sorella inizia a spaventarmi. Ovviamente non le rispondo. Come ho promesso allo scricciolo, non dirò a nessuno del suo... lavoro. Io mantengo sempre le mie promesse.

«Cosa vuoi?» Lei sbuffa.

«Non ti sopporto quando fai così! Volevo solo sapere che programmi avevi per questo pomeriggio.» Il suo sguardo e il tono di voce non mi convincono. Troppo angelica, troppo gentile... troppo poco curiosa.

«Non te la presto la macchina, mi serve.» Schiude la bocca e inizia a parlare velocemente, insultandomi, così decido di ascoltarla a malapena. La guardo stravaccato sulla sedia, mentre lei di fronte a me continua a inveirmi contro.

«Ok, vuol dire che andrò da Matt.» Sorrido.

«Brava, fai così.» Esce dalla mia camera sbattendo la porta mentre riaccendo il monitor. Mia sorella è fatta così, per molti può sembra troppo attiva ed esuberante ma noi della famiglia l'adoriamo anche per questo, ci vuole sempre qualcuno che veda le cose nella giusta prospettiva e che sia ottimista e Alice – quando non è fare a fare shopping, o non ci obbliga ad accompagnarla – ci dona serenità e allegria. E' anche per questo che so che in realtà non ce l'ha con me, finge solamente. La conosco troppo bene, sapeva già quale sarebbe stata la mia risposta.

Riporto la mia attenzione allo schermo e rimango basito; non pensavo che in Italia - lo scricciolo - fosse conosciuta così tanto. Ha posato per grandi stilisti e su internet ho trovato parecchie foto che le hanno fatto a dei party. Peccato che non trovo dei siti sul suo conto. Non so perché mi sto intestardendo, mi rendo conto che è da stupidi, però mi piace averla in pugno. Quando sbuffo per la millesima volta e sto per chiudere la pagina di internet, trovo un sito ben fornito. Cerco, esploro e guardo le foto finché non ne trovo una che mi soddisfi appieno: il viso non si vede molto ma il fisico sì. La salvo nella mia chiavetta usb ed esco di casa per andare da un amico che mi aiuterà.

Casa Giusti è la mia seconda casa, e reputo Charlie come uno zio, soprattutto quando riesco a "sfotterlo" senza farlo arrabbiare.