Maniglie, portoni e incretinimento.

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Capitolo quattro: Maniglie, portoni e incretinimento.



Lorenzo's Thoughts
Sarò sveglio da una decina di minuti e non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Una parte di me continua a dirmi che dovrei alzarmi, staccarmi da lei, vestirmi, scendere e fare finta di niente, come se fosse una a caso, una delle solite ragazze che mi scelgo per una botta e via ma è Lei e... non ci riesco. Questa piccola, pazza e bella ragazza sta facendo scoppiare il mio ultimo neurone... non va affatto bene.
Non ho mai provato sensazioni simili a quelle di stanotte.
Non so se dipenda da lei... so solo che non so se mi possa bastare fare solo una volta il bis... senza rendermene conto ho iniziato ad accarezzarle il braccio per poi scendere fino alla coscia. I nostri corpi sono vicini e riesco a sentire che il suo cuore ha leggermene accelerato la sua corsa, si sta per svegliare... dovrei allontanarmi ma non ci riesco o probabilmente non voglio. Alza il viso e osserva i miei occhi, arrossisce lievemente e abbassa lo sguardo sulla mia bocca, sorrido e a stento riesco a non saltarle addosso, credo che non si renda conto di quanto sia sexy.
No, Erica non sorridermi in modo così dolce, potrei sciogliermi.

«Buongiorno, Scricciolo.» Appoggia il capo sulla mia spalla e mi immergo nei suoi capelli profumati; non ho smesso di accarezzarla.

«Buongiorno, Lorenzo... da quanto sei sveglio?» Sentirla nuda, avvolta a malapena da un leggero lenzuolo, attaccata al mio corpo mi sta mandando fuori di testa.

«Se devo essere sincero non da molto, però non sono riuscito ad allontanarmi da te.» Si allontana per guardarmi negli occhi.

«Dai, Falco! Smettila di fare il dolce e il gentile... abbiamo ottenuto quello che volevamo! D'altronde lo avevi previsto.» Mi fa un po' male sentirla parlare così ma da una parte ha ragione. Non so perché mi sono comportato in modo così smielato, non è da me. 

«Erica, se fossi stata un'altra me ne sarei già andato, invece sono qui.»

«Solo perché se no ti sarebbe toccato dormire sul divano, e poi perché sono la sorella di Alex.» Alzo un sopracciglio.

«Veramente proprio perché sei sua sorella dovrei starti lontano chilometri.» Si lascia scappare un sorriso. 

«Sembra tutto diverso... ma siamo sempre noi. Prima di scendere voglio fare e dirti una cosa.» Annuisco per farla continuare. «Voglio che tu sappia che non sono pentita di quello che è accaduto, lo volevamo entrambi da... forse tanto, quindi per quanto continuo a dirmi "Hai fatto una cazzata perché ne vorrai sicuramente altro", sorrido e vado avanti e poi... beh, volevo il bacio del buongiorno.» Mi ha guardato tutto il tempo negli occhi ma alla fine li ha abbassati; speravo me lo chiedesse e mi dicesse quelle cose... le alzo il mento delicatamente e faccio giocare i nostri nasi sorridendo e infine appoggio le mie labbra sulle sue. Mi perdo in quel giocare sensuale di bocche e di lingue ma una parte di me continua a dirmi che non riuscirò a farne a meno molto presto. Le lambisco il labbro inferiore allontanandomi per poi dare una lappata anche al suo naso facendola lamentare, scoppio a ridere... come può schifarsi per così poco?


Dopo una doccia scendo in cucina e trovo tutti intenti ad accoccolarsi e mangiare. Mi siedo dopo aver salutato e osservo lo Scricciolo che da' le spalle al bancone.

«Allora, Lore... dormito bene?» Guardo mio fratello e annuisco ma prende la parola Alex.

«Sei silenzioso... cos'è successo? Erica ti ha preso a calci?» Ridacchia insieme agli altri, la piccola si volta passandomi una tazza di caffè, la guardo bene e noto che è la Sua tazza... quella che le rubo sempre, sorrido.

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