BROOK'S POV:
Vengo svegliata dalla luce che filtra dalla finestra schiarendo la stanza.
Illuminata dalla luce del giorno risulta ancora più bella della sera prima, posso notare una volta aperti gli occhi assonnati.
Sorrido tra le lenzuola constatando con piacere che "l'invito a dormire" della sera prima non aveva doppi fini.
Poi ricordo il presentimento di quella notte e un brivido mi sale lungo la spina dorsale.
Butto un occhio alla porta e vengo scossa da un tuffo al cuore, è aperta, ed io l'avevo chiusa a chiave, ne sono sicura.
Salto giù dal materasso e mi infilo la felpa e il jeans del giorno prima.
Una parte di me mi suggerisce di andare via, l'altra, quella curiosa, quella immatura, mi spinge ad approfondire la questione.
Ascolto la prima vocina, mi sussurra di scappare e con molta cautela esco dalla stanza con le Vans tra le dita.
Zayn non c'è, forse è giù, e se è giù non posso sgattaiolare via.
Scendo di corsa le scale stando attenta a non inciampare, quando la mia fronte si scontra contro qualcosa di caldo e possente.
Vengo travolta da un'ondata di caffelatte ustionante.
"Ahia, merda" termino la parola in un sussurro imbarazzato, quando alzando lo sguardo vedo Zayn, senza maglia, e con un vassoio da colazione tra le mani.
Rimango muta, immobile, e abbasso lo sguardo mortificata per quella tentata fuga.
Terribilmente bello.
"Dove vai?"
La sua voce ruvida mi arriva come minacciosa e lo guardo interrogativa, notando i suoi occhi che sembrano scurirsi.
"Te ne vai?" Si schiarisce la voce che adesso sembra più rilassata e distesa, come un improvviso sbalzo d'umore.
Quel ragazzo è maledettamente affascinante, avvolto nell'ombra, misterioso come nessun'altro, non l'avevo mai visto in città.
"Scusa, devo..devo andare a casa" mi giustifico "Harry potrebbe essere tornato" maschero una certa agitazione con un sorrisetto innocente.
"Ah" vedo i suoi occhi annerirsi visibilmente, come se volessero diventare tutti neri da un momento all'altro.
Sono come ipnotizzata.
Un sorrisetto sghembo che appare pochi secondi dopo sul suo volto mi risveglia da quella insolita osservazione, lunatico, troppo lunatico.
"Allora vado" cerco di evitare il suo sguardo e spingo leggermente la sua spalla, rimango paralizzata nel sentire di nuovo alle mie spalle quella presenza opprimente della sera prima, è lui, era davvero lui.
"Aspetta, non fai colazione?" quell'invito arriva alle mie orecchie come una supplica.
Butto un'occhiata alla felpa macchiata di caffé e sono costretta ad amettere che morivo di fame.
"Devo avvertire Harry" dico poi scendendo gli ultimi gradini.
"Usa il telefono fisso" indica un punto sulla credenza vicino al divano e mi segue ancora con il vassoio tra le mani.
"Pronto?"
"Harry!"
"Dove cazzo sei?"
"Sono..a casa di Zayn"
No cazzo Brook che risposta è questa?
"Che cazzo significa sei a casa di Zayn?" pronuncia quel nome con tono schifato e irritato.
"Che mi ha ospitata a dormire perché ero rimasta fuori casa e adesso dovrei fare colazione.." no Brook, non così, sei un disastro.
"Ah benissimo, fantastico, ma perché non rimani altri tre giorni? Magari ti innammori, ma fammi il piacere!"
"Harr-" ha attaccato.
Guardo Zayn in cerca di conforto morale, lui mi guarda e si limita a fare spallucce e storcere la bocca.
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"Allora vado, grazie di tutto, del letto, della colazione" dico sulla soglia della porta.
"Grazie a te" la sua espressione è tornata seria.
Mi allontano di qualche passo, poi mi volto.
"Allora c..ciao" mi usce come se fosse una domanda, ma lui già è sparito dietro la porta.
Arrivo a casa in taxi e busso, mi apre un Harry in mutande, con aria del tutto poco amichevole.
"Scusami" faccio il labbruccio "avresti preferito che io dormissi in mezzo ad una strada?"
La sua espressione seria si distende, e un magnifico sorriso illumina il suo volto.
"Mi eri mancata" mi abbraccia.
"Anche tu" rispondo automaticamente allacciando le braccia al suo collo. Mi era mancato?
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La giornata passa in fretta, e io quasi ho scordato di Zayn e della sua presenza magnetica la notte scorsa.
Questa sera avrei dormito tranquilla nel mio letto, con il mio ragazzo.
Mi accoccolo vicino al suo braccio, è rassicurante, chiudo gli occhi, ma non prendo sonno.
L'immagine di Zayn continua ad apparirmi nella testa, lo sento vicino, ma questa volta è una presenza rassicurante, non inquietante come la notte a casa sua.
Mi sto facendo condizionare.
Vedo continuamente i suoi occhi neri che si impossessano di me, della mia mente.
E stranamente, sento una voglia irrefrenabile di rivederli, quegli occhi.
Ho bisogno di andare al fondo della faccenda, di scoprire cosa c'è sotto, di conoscere meglio questo ragazzo con quel carattere così assurdo e misterioso, inquietante e confortante allo stesso tempo.
Devo rivederlo.
-Ma salve! Che bello, vedo che a qualcuno piace questa storia! Sono contenta, vi adoro miei primi lettori:)♡-
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Belonging || Zayn Malik
Teen Fiction"Però noi lasciateci stare, ci hanno fatto a pezzi e siamo ancora qua"