BROOK'S POV:
Metabolizzo le sue parole. Questi messaggi mi stanno uccidendo. E nel frattempo sono corsa in cucina, mi fa male il petto. Come fa Zayn a sapere chi è che bussa? Perché devo scappare? Chi diamine c'è dietro la porta di casa?
Faccio scivolare velocemente il cellulare in tasca, sono in cucina, valuto per uno stupido secondo la possibilità che sia tutto un grossissimo scherzo.
Poi ho un altro tuffo al cuore, un rumore di schianto proviene dall'ingresso, resto ferma, come un'idiota, paralizzata a due passi dalla finestra del corridoietto, all'estremità dell'appartamento.
Niente. Nessuno è entrato, un improvviso silenzio che per qualche strana ragione mi fa montare un' irreprimibile ansia nel petto. Sono bloccata in piedi con le orecchie tese a captare il minimo suono.
Ancora nulla. Tendo le mani verso la finestra e tiro verso l'alto il bordo in plastica che si solleva di scatto. Appoggio le braccia sul davanzale.
Cosa sto facendo? È una follia, non ha...
Un improvviso rumore assordante, qualcosa che si infrange in mille pezzi nell'ingresso.Voglio urlare.
Salto giù dal davanzale senza pensarci un secondo di più, non so cosa stia succedendo ma la cosa migliore da fare è ascoltare Zayn, è sempre la cosa migliore da fare.
Dopo essere atterrata con i piedi per terra, percorro il perimetro del giardino in mezzo secondo con il cuore incastrato in gola.Mi volto un attimo indietro, poi di nuovo davanti e sbatto contro qualcuno. Panico. Mi pietrifico. Non oso alzare lo sguardo. Quella felpa...Zayn, grazie a Dio.
La sua stretta attorno alle mie spalle si scioglie in pochi freddi secondi.
Mi afferra la mano e la stringe guidandomi dietro la sua schiena con un movimento del braccio. Fa tutto molto lentamente. Ha lo sguardo inchiodato sulla finestra rotta affianco alla porta d'ingresso.Quest'improvviso rallentare, stare qui tra il giardino e la strada, in silenzio, fa montare a dismisura l'ansia che ho nel petto.
Zayn invece è calmo in un modo a dir poco inquietante, e qualcosa mi dice che è meglio non parlare. Ho perso anche il conto delle domande che mi sono esplose in testa negli ultimi dieci minuti.Appoggio la testa sulla sua schiena: "Chi è?" Sussurro in maniera quasi impercettibile, allungando ogni lettera per renderla più comprensibile.
"Jordan" Risponde, la voce ferma e gelida.
Il mio cervello emette un ronzio, come del nastro di una cassetta che si riavvolge.
Mi assale un improvviso senso di nausea. Sgrano gli occhi e mi allontano di scatto dalla sua schiena. Mi riafferra per il braccio con forza, io voglio solo urlare.Sono esasperata, arrabbiata: "Zayn cosa cazzo stai.." Cerco di mantenere un tono di voce basso ma non mi riesce bene e mi trema la voce. Non posso sopportare di stare qui e non fare nulla con un pazzo dentro casa. Che poi, perché è ancora dentro casa?
Questi sono i momenti in cui arrivo quasi a pentirmi di dare sempre fiducia a Zayn.Sospiro pesantemente, sento di stare per scoppiare. Mi libero dalla presa del moro e mi posiziono nel suo campo visivo: "Zayn tu non.."
Le parole mi si smorzano in gola.
I suoi occhi sono cambiati, come non cambiavano da tempo ormai, sono neri e freddi, e sembra che stiano aspettando qualcosa, come un segno.Mi volto a guardare la casa, per la prima volta dopo essermi scontrata contro di Zayn nel giardino.
Ed ecco il segnale, non so perché ma so che è quello. Un altro rumore di vetri rotti. Guardo Zayn, come se non stesse aspettando altro smette di fissare la villetta e guarda me: "Vai via..Sai dove andare" Mi stampa un rapido e malinconico bacio sulla tempia e schizza dentro casa.
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Belonging || Zayn Malik
Ficção Adolescente"Però noi lasciateci stare, ci hanno fatto a pezzi e siamo ancora qua"