15º cap.)

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CRYSTAL'S POV:

Le ho mandato una ventina di messaggi e l'ho chiamata talmente tante volte che ho perso il conto.

"Oh Dio, Brooklyn Alanis Evans,dove diamine sei?" impreco a denti stretti mentre per l'ennesima volta scatta la segreteria telefonica.

Mi precipito fuori di casa, non ho nemmeno le chiavi, se le è portate con se chissà dove. Devo assolutamente fare una copia.

Raggiungo l'ospedale di cui mi ha parlato chiedendo di tanto in tanto infomazioni ai passanti che mi guardano straniti.

In effetti, ho un pantalone di tuta largo di Brook e la canotta del pigiama. Non sono esattamente presentabile.

Entro di corsa in ospedale, magari è lì, stanza 123, me l'ha ripetuto un centinaio di volte, faccio per tirare la maniglia e rimbalzo letteralmente contro qualcosa, anzi qualcuno che esce di là.

"Oh, scusami" dice la persona contro la quale mi sono imbattuta.

Alzo lo sguardo e incrocio due grandi occhi blu che mi scrutano curiosi.

"Tu...stavi entrando qui?" domanda sempre il ragazzo leggermente corrucciato indicando la stanza di Zayn.

"Io...ecco, io cercavo Brooklyn, la conosci?" farfuglio incerta.

"È mia amica, ma non l'ho vista oggi, tu sei?" domanda allontanandosi dalla porta della 123, e io lo seguo.

"Io sono Crystal, Crystal Price, sono la sua migliore amica, e l'ho persa."

"L'hai persa?" inarca le sopracciglia e ride, non una di quelle risate esagerate, piuttosto un risolino sommesso che lascia trasparire la tristezza dai suoi splendidi occhi.

"È scomparsa, è dalle sei di stamattina che non è a casa, credo sia uscita di notte, dovrebbe già stare in classe adesso."

Sembra non prestare attenzione a quello che dico, mi squadra un'ultima volta dalla testa ai piedi.

"Sei in pigiama?" domanda d'impulso in maniera del tutto naturale.

Avvampo, le mie guancie divenntano bollenti e sgrano un po' gli occhi.

"Ehm...si" sospiro pesantemente e accenno un sorriso a denti stretti, voglio morire.

Lui ride di nuovo, mi guarda ancora e poggia una mano sulla mia spalla.

"Lo sai, sei simpatica" ride "Comunque, io sono Niall, piacere."

Mi blocca prima che io possa dire una qualsiasi altra cosa. "Ah, non so veramente dove possa essere Brooklyn, se mi dai il tuo numero ti faccio sapere se la trovo."

Sorride e mi porge il suo telefonino, lo guardo un attimo da dietro il display. Scherza? Oddio, non scherza, digito il mio numero per poi salvarlo in rubrica.

"Fatto" gli riconsegno il telefono e lo saluto prima di diventare totalmente incapace di tenere una conversazione.

BROOK'S POV:

Apro gli occhi e stendo un braccio verso l'alto che subito tozza contro qualcosa di duro.

"Ahia" mi alzo sui gomiti e ci metto un po' a realizzare dove mi trovo. Sono ancora nel parco, con la collana stretta in pugno, e ho appena sbattuto contro un ramo.

Mi stroppiccio gli occhi assonnati, penso alla collana, poi a Zayn e mi si stringe lo stomaco. Succede ogni mattina, non appena apro gli occhi e riprendo conoscenza, vivo da un mese con l'angoscia di questa situazione.

Mi sollevo e scrollo della terra dalle mie gambe e dal sedere, afferro il cellulare, trentotto chiamate perse da Crystal e ventidue suoi messaggi. È folle.

Belonging || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora