HARRY'S POV:
Mi ha appena detto che mi vuole lasciare, e che ha baciato uno sconosciuto, mi ha appena scaricato.
"Che cazzo dici?" voglio spiegazioni, non mi basta un banale "è finita".
"Harry ti prego.." è seria, terribilmente seria, mi guarda con quel visetto innocente che riesce perfettamente a mascherare il suo carattere di merda.
"È per lui? È solo per quel coglione?" sto per scoppiare, sento le tempie pulsare sempre più forte.
"No, Harry ragiona! Ma non ti rendi conto? Io non ce la faccio più! Mi fai impazzire! Stai tutta la giornata fuori e torni la sera completamente ubriaco, litighiamo più o meno ogni giorno e la volta dopo sembra che ti sia dimenticato tutto e fai lo sdolcinato, per non dire altro!"
Mi parla con una violenza che non avevo mai avuto l'occasione di sentirle usare, perlopiù contro di me.
"Harry scusa ma sei matto! Hai baciato almeno una decina di ragazze con la scusa dell' "ero ubriaco perdonami"! Non ti sopporto più!"
Si scosta di qualche passo e si accascia sul divano, si raccoglie la testa tra le mani e caccia un pesante sospiro di tensione.
Non posso crederci.
BROOK'S POV:
Ci sono riuscita, finalmente glielo ho detto. È ora di ricominciare.
"E ora che farai? Andrai a piangere da lui?" la sua voce mi arriva ovattata e stranamente calma.
"No Harry, non andrò da lui e tantomeno piangerò"
Mi guarda con i soliti occhi da vittima.
"Adesso esci" bisbiglio, con tono fermo ma senza guardarlo negli occhi.
"Come vuoi, ma te ne pentirai" gira i tacchi e esce sbattendosi la porta alle spalle.
Mi alzo dal divano solo quando sento il rombo del motore della sua auto che si allontana.
--
Mi sveglio di soprassalto per il suono della sveglia. È iniziata un'altra stressante settimana di studio. L'ultima fortunatamente.
Sono improvvisamente colta da un macigno nel petto, mi ricordo della sera prima, della rottura con Harry, sono sola adesso.
Mi preparo velocemente, infilo una felpa grigia col cappuccio e un jeans chiaro con le bretelle scese lungo le gambe, le mie amate Vans nere e scendo.
Mi avvio a scuola controvoglia, arrivo davanti al cancello d'entrata, salgo il primo gradino quando qualcuno mi afferra la spalla.
Sussulto e i miei occhi si fondono con quelli di Zayn.
Indossa una canotta nera che lascia scoperti i suoi numerosi tatuaggi che gli coprono le braccia. Ha i capelli tenuti alti ma non perfettamente ordinati. E mi sorride. E che sorriso.
"ciao.."
"ciao Zayn"
"devi proprio entrare?"
"eh si ahah, ma chi te l'ha detto che vengo a scuola qui?"
Indico la struttura con un cenno della testa.
"Lo so e basta"
Faccio spallucce, quel ragazzo è sempre più strano.
"Zayn devo andare è tardi" saluto con un cenno della mano e salgo le gradinate della scuola.
"Quando esci vieni al parco, io sarò davanti l'entrata principale, ci facciamo un giro"
STAI LEGGENDO
Belonging || Zayn Malik
Roman pour Adolescents"Però noi lasciateci stare, ci hanno fatto a pezzi e siamo ancora qua"