Capitolo 1| Survivors

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Era finita, per davvero stavolta. Harry c'era riuscito, aveva ucciso Voldemort. Ciò che rimaneva di lui era la sua bacchetta, la Bacchetta di Sambuco che aveva rubato a Silente. Harry la prese e fece la cosa più ovvia: aggiustò la sua bacchetta e poi spezzò quella di sambuco, era troppo potente per stare in mano a chiunque.

I tre poi si diressero verso il castello, più si avvicinavano più sentivano la tristezza che esso sprigionava; quando entrarono videro ciò che non avrebbero mai voluto vedere: I Weasley intorno a uno di loro, caduto da eroe. Avvicinandosi capirono che era Fred, era morto proteggendo il fratello Percy. Il ragazzo aveva fatto una battuta al fratello prima di morire e i due stavano ancora ridendo quando Fred si buttò dinanzi al fratello per salvargli la vita. Difatti i più distrutti erano lui, George e mamma Weasley, la sua più grande paura si era avverata: uno dei suoi amati bambini era morto.

In un angolo, invece, c'era Remus, sconvolto. Tonks. 

Tonks era sparita non si trovava neanche il cadavere, il povero Lupin era rimasto solo con un figlio appena nato, il piccolo Teddy. Egli perse completamente le speranze di trovarla nel momento in cui trovò la loro foto, lei l'aveva sempre dietro, non se ne sarebbe mai separata. Remus si accasciò a terra completamente distrutto.

Quella guerra segnò tutti in qualche modo: se non fisicamente, psicologicamente. Anche la povera Lavanda pagò un prezzo per quella maledettissima guerra: fu morsa da Fenrir Greyback, sarà condannata all'eterno dolore nel guardare la luna. Per lei non sarà più una bella sorpresa, ma un orribile attesa che porterà in lei odio, violenza e solitudine.

In tutto quel caos Harry fece qualcosa di inaspettato, se ne andò. Ma andò a fare una cosa molto importante: andò nella stanza delle necessità a recuperare una cosa importantissima che aveva messo al sicuro, poi si materializzò a Grimmauld Place, dove sua sorella lo attendeva.

«Emma!»la rossa scese le scale così velocemente che a momenti si ribaltò. Poi lo strinse senza neanche tener conto nel pargolo che Harry stringeva a se. Lo notò quando cinque minuti dopo si staccò.

«Harry chi è questo bambino?»

«È Severus, Voldemort voleva ucciderlo, così l'ha fatto mordere più volte da Nagini al collo ha una seconda possibilità, diamogli la vita che ha sempre meritato..»

Tutti d'accordo. Se lo merita. Quell'estate Emma e Harry si trasferirono ufficialmente da Sirius, il loro padrino. Però non furono gli unici: Hermione era rimasta senza una casa e senza genitori poiché la magia che aveva usato su di loro era irreversibile, Remus e Teddy non riuscivano a stare nella casa che avevano senza Tonks.

Tanto lo spazio non mancava, Grimmauld Place era enorme. Sistemarono la casa: diventò bellissima, tutte le stanze pulite e in ordine, tutte arredate per bene. L'unica camera che non venne ristrutturata fu quella di Regulus, anche lui era un eroe e quella camera doveva rimanere così com'è per ricordarlo.

Non tutti riuscirono subito a tornare alla vecchia vita. Hermione era sfinita da tutti quegli anni in continua battaglia col mondo e la guerra,  Bellatrix l'aveva distrutta all'interno. Beveva, molto.   E Sirius non era da meno: due guerre, quasi tutti i suoi cari erano morti e dodici anni ad Azkaban lo avevano spezzato dentro. Non li si riconosceva più, avevano toccato il fondo. Entrambi erano in grado di sparire per giorni e ritornare peggio di prima.

Ma ribadisco: tutti quelli sfiorati o colpiti in pieno da quella tragedia erano cambiati, certo chi più e chi meno, ma nessuno fu immune.



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