Gennaio 2000
Era periodo di matrimoni alla tana; infatti i fratelli Weasley non si presero neanche la briga di togliere l'enorme tendone piazzato nel giardino da Settembre, quando si sposarono Harry e Ginny.
Verso Novembre George chiese ad Angelina Johnson di sposarlo e il modo in cui glielo chiese fu molto dolce: si presentò da lei con una pluffa in mano, egli non disse nulla, gliela porse e infine lasciò che lei la toccasse. Al suo tocco la pluffa si sgretolò lasciando in mano a George un bolide palesemente incantato. Angelina toccò anche il bolide, incuriosita: si sgretolò anche quello, lasciando in mano a George una scatolina di legno. Angelina è molto intelligente e capì subito ciò che George le stava per chiedere.
«Angie, so bene che hai già capito cosa sto per chiederti, ma prima di rispondermi lascia che te lo chieda. Angelina Johnson, vuoi sposarmi e passare con me il resto della tua-della nostra-vita?»
«Oh George..certo che ti voglio sposare!»
Andò così e per un po' George si dimenticò di suo fratello, ma non a lungo. Nel momento in cui dovette scegliere un testimone il ricordo di suo fratello gli balenò in testa come un fulmine. Il povero ragazzo andò in crisi per un po', ma si riprese presto pensando che suo fratello gli avrebbe dato del Troll, ossia dello stupido. Alla fine scelse Percy come suo testimone, dopo la morte di Fred loro due avevano legato molto.
Arrivò il giorno della cerimonia e George pianse due volte: la prima volta prima della cerimonia, pensava ancora a Fred, ma stavolta era felice. George avrebbe fatto tutto quello che Fred voleva fare e che non avrebbe mai fatto. La seconda fu quando lui e Angelina si scambiarono le promesse, furono delle promesse molto intime, si capiva che l'uno amava l'altra profondamente.
«Vuoi tu, George Weasley, prendere questa donna come tua legittima sposa per amarla, rispettarla e onorarla per il resto della vostra vita?»
«Lo voglio»
«E tu, Angelina Johnson, vuoi prendere quest'uomo come tuo legittimo sposo per amarlo, rispettarlo e onorarlo per il resto della vostra vita?»
«Lo voglio»
«George, puoi baciare la sposa»
I festeggiamenti durarono fino a tarda notte. Charlie dovette tornare in Romania, poiché due giorni dopo sarebbe arrivato un altro cucciolo di Dorso Rugoso Norvegese e doveva preparare il tutto per l'accoglienza. Quando si materializzò nel giardino di casa sua capì che qualcosa non andava, le luci in casa erano accese e lui era sicuro di aver spento e chiuso tutto. Tirò fuori la bacchetta per tenerla pronta all'uso e si avvicino lentamente alla finestra.
Charlie non vedeva molto, scorse una figura incappucciata e di spalle che si stava sedendo sul tavolo in cucina, e mentre la figura si aiutò con le mani per sedersi, il ragazzo notò un tatuaggio molto conosciuto nel mondo magico: il marchio nero.
Charlie entrò di scatto e lanciò uno schiantesimo alla figura che fu altrettanto veloce a proteggere se stessa e il neonato messo su un seggiolone ,uscito da chissà dove, di fronte a lei. In quel momento Charlie mise a fuoco le due figure: la prima, alla quale cadde il cappuccio proteggendosi, svelò il volto di una ragazza. Spaventata. Prese in braccio il neonato e si rigirò verso Charlie. Lui notò i suoi occhi, grigi come pochi.
«Chi diavolo sei tu?!» sbraitò la ragazza.
«Ehm, dovrei chiedertelo io! Sono Charlie Weasley, il padrone di casa..» rispose Charlie straordinariamente calmo.
«Oh beh, se la mettiamo così hai ragione, ma perché ci hai attaccati? Cioè capisco la questione degli estranei in casa, ma siamo una ragazzina ed una bimba di quasi un'anno..»
«Primo, la bambina non l'avevo vista e secondo, tu eri incappucciata ed hai quello.» disse Charlie indicando l'avambraccio della ragazza.
«Hanno senso le prime due cose, ma il tatuaggio è un solo una cosa di famiglia, me l'ha fatto mio padre quando ho compiuto diciassette anni.» rispose innocentemente e in tutta tranquillità la ragazza.
«Tuo padre? Chi è? E quanti anni hai?» chiese alquanto confuso Charlie.
«Mio padre è Antonin Dolohov, e io ho diciannove anni. Ah, a proposito, piacere io sono Alya Dolohov!» rispose la ragazza porgendo la mano al rosso esterrefatto.
«D-Dolo-hov?» balbettò il ragazzo
«Si, esatto Alya Dolohov-disse sorridendo la fanciulla e poi indicando la bambina disse- lei è Diana Grayback»
«G-G-Grayback?»
«Si, ahahah ma perché ripeti i nostri cognomi?»
«Ehm..così, ma è tua figlia?» rispose incerto su cosa dire il ragazzo.
«Cosa?! No, è una bambina che alloggiava nella grande casa e non so chi sia sua madre, non mi era concesso vederla e a questa regola ho sempre ubbidito, non finisce mai bene quando disubbidisco al Signor Lestrange.» Charlie intravide un velo di paura e tristezza negli occhi della fanciulla.
«Non l'hai mai vista.. Lei sa che hai portato via sua figlia?»
«Beh non siamo qui da un giorno, credo proprio di si»
«Esiste un modo per rintracciare la madre, ma devo vedere i ricordi della bambina per vedere il volto della donna»
«Non farai male a mia sorella vero?» chiese preoccupata e stringendo ancor più a se la bambina che ormai ronfava da un bel po'.
«Certo che no, non sentirà nulla, anzi continuerà a dormire»
«Allora va bene»
«Beh, è meglio se ci sediamo» disse Charlie indicando il divano dall'altra parte della stanza.
«Legilimens»
Vide la nascita, qualcosa che quella bambina si sarebbe dimenticata presto, era confusa e accecata dalla luce proveniente da una finestra li vicino. Poi una figura sfocata e altre luci, così chiuse gli occhi, era impossibile abituarsi ad una luce così forte.
Poi finalmente riaprì gli occhi quando si sentì al sicuro, al caldo. Ci mise un po' a mettere a fuoco, ma quando ci riuscì Charlie rimase senza fiato. Tonks!«Ehi piccola..oh guarda la tua prima magia» disse Tonks alla piccola che copiò involontariamente il colore dei capelli rosa cicca della madre. Alla donna scese una lacrima, nonostante tutto amava quella bambina e non avrebbe permesso a nessuno di fargli del male.
«Beh, come si chiama? Devo registrarlo» disse il medimago.
Intervenne qualcuno di cui Charlie non aveva notato la presenza «Non m'importa il nome, ma di cognome farà Grayback» Era Fenrir Grayback che con uno scatto si avvicinò al letto.
«Non la toccare.» urlò Tonks fulminandolo con lo sguardo. Il lupo mannaro uscì dalla stanza, lasciandole da sole col medimago.
-Si chiama Diana
A quel punto Charlie tornò alla realtà ansimando. Era sconvolto. Tonks era morta, com'è possibile? E perché la figlia è di Grayback?
«Io..Io la conosco.»
Fu l'ultima cosa che Charlie disse, dopodiché svenne.
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Una Nuova Storia
FanfictionDopo la devastante guerra Harry, Ron, Hermione e tutti i sopravvissuti (Sirius è vivo! Passare oltre quel velo al ministero l'ha solo portato indietro, è poco più grande del suo figlioccio) continuano le loro vite tra famiglia, lavoro, segreti, liti...