Capitolo 17

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Marinette non poteva trasformarsi in Ladybug davanti a Plagg, sapeva che avrebbe mantenuto il segreto, ma in quel momento farlo era fuori discussione.
La ragazza si alzò di scatto e si diresse verso la botola con lo spiritello che continuava a seguirla: "Marinette cosa facciamo adesso?"
"Semplice" esordì la corvina "andiamo a riprenderci Adrien."

Si precipitò giù dalle scale del suo appartamento e per poco non inciampò nel piccolo gradino della porta.
"Vado da una compagna a finire una ricerca" aveva detto a sua madre che cercava una spiegazione per tutta quella fretta che aveva "non so a che ora potrei tornare, non mi aspettate per cena, faccio da sola."
Non aveva dato a Sabine il tempo di rispondere che già era sparita tra la folla che popolava quotidianamente le strade di Parigi.

Plagg si era sistemato nella tasca della sua felpa mentre Tikki era al sicuro nella sua borsetta, lontana dagli occhi dell'altro esserino.
Marinette parlava piano al gatto nero, con piccoli movimenti delle labbra evitava di farsi vedere dai passanti che, vedendola parlare col colletto della felpa, probabilmente l'avrebbero presa per pazza.
"Lo tiene a casa di sicuro." gli sussurrò "stai attento alla strada che faccio e dimmi se ti ricordi il percorso, anche dei minimi particolari."
Plagg annuì a attento si mise a scrutare tutto ciò che gli stava intorno.
La ragazza guardò l'orario dal cellulare; erano da poco passate le quattro del pomeriggio e il caldo non aveva intenzione di smettere nonostante l'atmosfera autunnale degli ultimi giorni di settembre. Lei, Lila e Adrien avevano progettato di incontrarsi per le cinque, era in largo anticipo, ma in quel momento la ricerca era l'ultima delle sue preoccupazioni.
"Sì, me la ricordo questa via, adesso gira a destra" suggerì l'esserino.
'Proprio come credevo' pensò Marinette: quella era la strada per arrivare a casa di Lila.
Giunta davanti alla porta della casa fece un respiro profondo e raccomandò a Plagg di restare dentro la sua giacca, non importava cosa sarebbe accaduto.
Bussò, sentì un rumore da dietro la porta, uno smanettio alla serratura e improvvisamente il tutto si aprì.
Lila si presentò con una faccia Angelica e sorrise alla corvina: "Mari, cosa ci fai qua? Manca ancora un'ora"
L'espressione di Marinette era tutt'altro che felice.
"Non chiamarmi Mari"
"Oh già," ribattè l'altra "solo Adrien può farlo giusto?"
Sembrò sottolineare con la voce il nome nel ragazzo sperando di fare leva sulla parte emotiva di Marinette, ma la sua faccia non cambiò di una virgola.
"Posso?"
La corvina si proiettò dentro, entrando in salotto.
Lila sbattè la porta e la raggiunse: "Come mai sei così in anticipo?"
Marinette si voltò guardando la mora dritta negli occhi: "Sai...non avevo niente da fare così ho deciso di venire prima." fece una piccola pausa e si avvicinò a Lila, la sua espressione divenne ancor più agguerrita: "Dimmi immediatamente dov'è Adrien" disse a denti stretti.
"Come scusa?" fece finta di non aver sentito.
"Hai capito bene," continuò Marinette "DOVE. È. ADRIEN."
A quel punto Lila abbozzò un sorrisetto: "Mari, Mari" cominciò a girarle intorno sotto la faccia impassibile della corvina che la seguiva solo con lo sguardo "ti facevo più intelligente, ne hai impiegato di tempo per capire il trucchetto."
"A che razza di gioco stai giocando? Chi c'è dietro tutto questo? Papillon?!"
"Oh cara, Papillon non c'entra niente. Perchè dovrebbe prendersela con una persona insulsa come te? Questa è la mia vendetta personale per esserti presa il ragazzo verso il quale per la prima volta ho provato amore."

L'ultima cosa che vide Marinette fu la sagoma di Lila che si dissolveva davanti ai suoi occhi; sentì un forte dolore alla nuca e poi buio.

~~~~~~~~~

Giaceva in un suolo freddo e percepiva attorno a sé un ambiente umido.
Sentiva un respiro affannato sopra di lei. Delle mani gelide tenevano il suo viso, riconobbe quel tatto.
"Marinette! Marinette!" Gridava una voce sperando che  la ragazza riprendesse conoscenza.

Ma guardate un po' chi si rivede!
Finalmente il TANTO, forse TROPPO atteso capitolo 17. Direi che vi ho lasciati con giusto un po' di suspence.
Ho cominciato a scrivere questa storia che avevo quattordici anni e ora che ne ho quasi diciassette sono di nuovo qui. Ragazzi come passa il tempo.
Mi lamentavo che in prima superiore non avevo tempo per scrivere, ma ora che sono in terza non lo ho neanche per respirare ahahahah.
Mi scuso tantissimo per l'enorme attesa per la pubblicazione del capito e la continuazione della storia in generale.
Inoltre vi ringrazio per tutti i messaggi di supporto alla storia che mi sono stati inviati, tutte le volte che leggevo un "aggiorna la storia", "aggiorna ti prego", "quando aggiorni?" mi si riempiva il cuore di gioia. Era proprio questo il mio obbiettivo, far appassionare le persone a quello che scrivevo e, anche se a modo mio, un po' ci sono riuscita.
Ho un sacco di idee alle quali ovviamente devo dare ordine per vedere se riesco a fare uscire qualcosa di carino.
Mi dispiace per la lunghezza mediocre del capitolo, ma il tempo è quello che è, cercherò di rimediare in qualche modo.
Non posso promettere che porterò aggiornamenti settimanali, ma almeno proverò a portare due o tre aggiornamenti al mese (le ultime parole famose ahahahah).
Non mi aspetto assolutamente che il numero di letture di questo capitolo eguagli quello degli altri, anzi, ma se siete arrivati a leggere fino a qui vi ringrazio di cuore❤️.
Ok la smetto con questo monologo che tra poco sarà più lungo del capitolo ahahahah.
Grazie infinite per tutto il supporto che mi avete dato e mi date, ci vediamo in una data ancora da stabilire.😂
Giuli💕
(Se avete domande fatele pure, sono felice di rispondere)

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