Capitolo 3

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Anche quella casa era molto grande, ma non paragonabile all'ampiezza della casa di Adrien a Parigi.
La sera i ragazzi la passarono nella loggetta sul retro della casa a raccontarsi cose.
Marinette era sull'amaca, Alya e Adrien su dei pouf e Nino in una sdraio.
Si godevano quei momenti di pace e tranquillita che la frenetica vita a Parigi non poteva offrire.
Oltre loro regnava il silenzio e in lontanaza di sentiva il volare e il canto degli uccelli.
La sera era l'unico momento della giornata in cui il caldo di inizio luglio si faceva sentire di meno.

"Ragazzi, che facciamo?" Chiese Alya bevendo un sorso della granita al limone che aveva in mano.
"Non saprei.." rispose Adrien giocherellando con la cannuccia della bevanda che aveva appena finito.
"E se andassimo in spiaggia?" Suggerì Marinette.
"Non credo che sia una buona idea, non siamo organizzati per stasera" si intromise Nino.
"Accidenti. Però una di queste sere ci andiamo vero?" Sbuffò rivolgensi ad Adrien.
"Certo, basta sapere quando."

Passarono la serata lì fuori, pianificando ciò che avrebbero fatto il giorno successivo, fino a quando non decisero che era l'ora di darsi la buonanotte; era mezzanotte passata quando tutti rientrarono nelle proprie camere.

~~~

Marinette aprì leggermente le palpebre, quanto bastava per vedere la luce lunare entrare dalla porta a vetri che avevano lasciato aperta.
Guardò la piccola sveglia posata sul comodino accanto a lei: erano quasi le tre di notte.
Era stata svegliata da un rumore, come da dei singhiozzi.
Si voltò per capire da dove proveniva il rumore; Adrien era seduto sul bordo del letto col capo chino, teneva in mano una delle fotografie che aveva nel comodino.
La corvina si precipitò da lui preoccupata.
"Adrien, cosa ti è successo?" Fece mettendogli la mano sulla spalla sinistra.
Non ricevette nessuna risposta, solo singhiozzi.
Marinette abbassò la testa e notò la foto.
Era un'immagine di lui da piccolo in braccio alla madre. Capì.
La ragazza guardò il suo fidanzato.
"Vuoi parlarne?" gli chiese con dolcezza.
Lui annuì per poi girarsi e abbracciare la ragazza, un abbraccio dolce e duraturo, dal quale nessuno dei due voleva staccarsi.
"Cosa è successo?" Domandò, infine, mettendosi a sedere a gambe incrociate sopra al letto, proprio davanti al ragazzo.
Gli faceva male parlarne, ma sapeva che a Marinette poteva dire tutto.
"Sai" cominciò "l'ultima volta che sono venuto qui ero anche von mia madre."
Si fermò e prese fiato.
"Prima non avevo fatto caso a questa foto" e la mostrò a Marinette, era quella che teneva in mano qualche minuto prima "l'ho notata prima di andare a dormire. Me lo ricordo quel momento, ero piccolo, ma non me ne sono mai dimenticato. Eravamo venuti qui per il mio compleanno, compievo sei anni."
La ragazza ascoltava interessata, ma anche triste ciò le le stava dicendo il ragazzo.
"E-e poi? Cosa è successo?" Cercò di dire.
Adrien fece un sorriso amaro.
"Siamo stati una famiglia unita fino a quando avevo 13 anni" spiegò poi "prima ero, come dire, 'normale'" mimò le virgolette a quella parola "prima andavo a scuola e avevo qualche amico."
Fece nuovamente una pausa.
"Ma da quando se n'è andata, mio padre mi ha segregato in casa fino all'anno scorso."
Marinette mise una mano sulla spalla del ragazzo, lui la prese e le diede un delicato bacio sulle nocche.
"Mi ricordo bene anche di quella notte...." lasciò il discorso in sospeso per qualche minuto.
"Quella sera venne in camera mia per darmi la buonanotte, mi disse 'A domani, tesoro. Ti prometto che domani andremo in quel posto che ti piace tanto, sarà il giorno più bello della tua vita' io la abbracciai" si fermò e una lacrima rigò il suo viso "quello è stato l'ultimo abbraccio che le ho dato, ero ignaro del fatto che la mattina dopo non l'avrei più ritrovata."
Marinette andò ad abbracciarlo, ormai il pianto aveva contagiato anche lei.
"Mio padre mi disse che era partita per lavoro" continuò a spiegare Adrien "ma non era così, è quattro anni che non la vedo più....e a me manca, manca da morire."
Ci fu silenzio tra i due nessuno parlava, si sentiva solo i singhiozzi di Adrien.
Marinette era abbracciata a lui.
"Grazie, Marinette" fece infine "tu sei una delle cose più belle che mi siano mai capitate."

Passatono le tre e mezzo i due erano stesi sul letto, si tenevano la mano.
Dopo aver parlato con Marinette, Adrien si era tranquillizzato.
La ragazza si era addrmentata qualche minuto prima, ma il biondo fissava ancora il soffitto, poi dava uno sguardo alla sua principessa che dormiva.
Sorrise e le accarezzò la guancia.
"Menomale che ci sei tu" le sussurrò.
Lei parve sentirlo, sussurrò qualcosa di incomprensibile e poi tornò il silenzio.
Adrien la tirò a se abbracciandola e di lì a poco, anche lui si addormentò.

Nuovo capitolo♡
Scusate se è più corto del solito, ma mi serviva per introdurre questo argomento: mama Agreste (che poi svilupperò in seguito)

Spero tanto che vi sia piaciuto💘

Alla prossima😚

(Scusate per eventuali errori)

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