Capitolo 16

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Ladybug era seduta sul cornicione di una casa e guardava davati a se con sguardo malinconico.
Pensava a come sarebbe riuscita a guardare Chat Noir dopo tutto quello che era successo.
Era salita là sopra per cercare un posto tranquillo, lontano dagli sguardi e dalle persone indesiderate, come i giornalisti.

"Ehm... c-ciao."
Sentì una debole voce provenire da dietro di lei e si voltò.
Quasi non credette ai suoi occhi.
Davanti a lei si trovava una supereroina.
Non sapeva bene cosa fare, la prima cosa che le venne in mente era asciugarsi le lacrime, ma l'altra aveva già capito, anche se non del tutto, cosa stava facendo.
Inizialmente la corvina pensò che si trattasse di una persona akumizzata, infatti scattò in piedi mettendosi in una posizione d'attacco.
"Chi sei?" Chiese seria.
"M-mi chiamo Queen Bee." La voce della ragazza era ancora tremante "Sono stata mandata per aiutare te e Chat Noir."
A sentire quel nome a Ladybug venne un brivido. Scosse la testa.
"Qual è il tuo Miraculous?" La ragazza era ancora diffidente, si era già trovata in quella situazione.
La bionda indicò il fermaglio che aveva tra i capelli: "Questo. Il mio kwami si chiama Pollen, se vuoi mi detrasformo e te lo faccio veder-"
"Tranquilla, ti credo." L'aveva fermata Ladybug "È quasi impossibile pensare che per guadagnarti la mia fiducia ti saresti detrasformata." Ridacchiò la corvina "Io sono Ladybug."
Poste la mano alla nuova arrivata e lei in tutta risposta la strinse.
Era più emozionata che mai, finalmente poteva stare al fianco della sua idola.

Ladybug tornò seduta e Queen Bee la seguì.
"Perchè sei quassù tutta sola?"
Ladybug la guardò per un momento.
"Ehm...sempre se posso chiederlo..." Queen Bee cominciò a sentirsi un po' in imbarazzo.
La corvina fece un respiro e poi guardò la nuova compagna dritta negli occhi: "È tutto strano a questo mondo. Una persona che credevi ti amasse improvvisamente cambia atteggiamento senza darti una spiegazione."
Queen Bee rimase in silenzio, non aveva parole adatte per quel contesto.
"E stasera ho avuto la conferma che devo lasciar perdere -riprese Ladybug- non ne vale la pena." La ragazza abbassò ancora so sguardo, ma tutto ciò aiutò a far trasparire il suo stato d'animo.
"Sai...io ho un'amica, se posso considerarla così, che si trova più o meno nella stessa situazione." Le poggiò una mano sulla spalla "Sono sicura che a breve si sistemerà tutto." La bionda fece un grande sorriso.
"È quello che mi ripetevo io, almeno fino a stasera." In singhiozzo spezzò la voce di Ladybug: "Tranquilla, non preoccuparti per me. Raccontami qualcosa su di te."
La ragazza si asciugò ascoltò le lacrime che le rigavano le guance con il dorso della mano e rivolse un altro sguardo alla nuova arrivata.

La bionda distolse lo sguardo da quello della compagna di squadra: "Sono successe parecchie cose nell'ultimo periodo. E diciamo che in senso personale gli ultimi tre anni non sono andati affatto bene." ora fu il suo turno di abbassare il viso, anche se solo per pochi istanti "Tre anni fa mia madre è sparita nel nulla e questo è stato un duro colpo per me."
Ladybug scosse la testa. Adrien. Tutto le ricordava lui. Basta, non doveva più pensarci.
Tornò ad ascoltare l'altra che parlava.
"L'ultimo periodo è stato veramente orribile. Ho perso quella che consideravo una vera amica e sono stata derisa dall'intera scuola." si fermò nuovamente quel qualche secondo "Da tutti meno una ragazza. Credevo che fosse la prima a ridere di me, invece mi ha protetta. Non lo meritavo. Sono stata cattiva con quella persona, ma il suo gesto mi ha fatto capire che tutti hanno diritto a una seconda possibilità." Solo adesso tornò a sorridere, e quel sorriso contagiò anche la corvina, che aveva smesso di piangere.

~~~

Poche erano le luci ancora accese e le strade erano avvolte dall'oscurità della notte. Solo la Luna rispondeva in cielo e faceva da faro per tutte quelle persone che ancora andavano in giro per Parigi.
Ancora una volta quella luce lunare entrava dalla piccola spaccatura del muro posta sopra la stanza, che fungeva da finestra e illuminava debolmente quello sgabuzzino.
Il ragazzo era ormai là dentro da circa una decina di giorni.
Non si era trasformato in Chat Noir solo perchè Plagg era a corto di Camembert, che cosa ridicola: non gli era mai capitato di essere a corto di scorte di cibo per il kwami.
Ormai non ci sperava più ad essere liberato.
D'un tratto sentì la porta del piano di sopra cigolare, segno che Lila era appena rientrata.
Le piccole scaletre di legno scricchiolavano a ogni passo della ragazza verso la massiccia porta di ferro che divideva il biondo dalla libertà.
Uno scatto e quel portone si sollevò leggermente da terra facendo sì che si riuscisse ad aprire; lo spazio serviva giusto per una persona.
Lila entrò entusiasta di comunicare al suo ostaggio la grande vittoria della serata: "Sai cosa è successo oggi? -Nel mentre sorrideva soddisfatta- è successa una cosa a parere mio fantastica. La fine della relazione tua e di Marinette."
Tutto si fermò. Tutto intorno al ragazzo si fermò, come se il mondo avesse smesso di girare.
Gli prese come un colpo al cuore. Lui voleva scappare da lì, voleva rimediare a tutto quello che Lila aveva fatto. Voleva solo abbracciare la sua ragazza e dirle che finalmente era tutto finito.
Nella stanza si fece tutto silenzioso.
Il battito di Adrien si faceva sempre più debole, segno della notizia appena ricevuta. Il suo respiro sembrava essersi bloccato. I suoi occhi erano rimasti sbarrati e guardavano un punto imprecisato davanti a lui.
"Lo so, la notizia è super esaltante, non trovi?" Fece una risatina e indietreggiò fino al portone di ferro battuto.
Si richiuse la porta alle spalle lasciando Adrien nuovamente avvolto nelle tenebre.
Con le ultime forze che aveva il ragazzo si sollevò in piedi e corse verso quella porta.
"FAMMI USCIRE!" Gridava sbattendo i pugni contro il ferro producendo dei rumori secchi.
Ormai aveva perso la ragione. Non si controllava più.
Improvvisamente crollò a terra sbattendo la testa e svenendo sul colpo, si sentivano solo i suoi deboli sospiri.

~~~

"Allora oggi da me per la ricerca." Squittì Lila. Aveva un tono rilassato e anche un po' divertito, l'idea di Marinette a Adrien insieme dopo tutto ciò che era successo la esaltava.
Si divertiva a vederla soffrire, lo considerava uno sport per pochi.

Marinette era rientrata a casa prima di andare a casa della compagna e si distese sulla chaise longue.
"E ora cosa farai?" Tikki ruppe il silenzio.
"Semplice. Vado a casa di Lila, faccio la ricerca e vivo la mia vita." La ragazza fece un sorriso amaro, dopotutto cosa poteva farci?

Sentì tre tocchi provenienti dalla botola sopra il suo letto.
Solitamente questo era il segno dell'arrivo di Chat Noir, ma dopo tutto quello che era successo era impossibile una cosa del genere.
Tikki si nascose e la corvina salì velocemente le scale per andare ad aprire.

Davanti ai suoi occhi si mostrò un esserino nero.
"Plagg!" Esclamò Marinette "Cosa ci fai qui?"
Il kwami non rispose ed entrò.
La ragazza richiuse subito la finestrella e si sedette sul letto.
"Plagg cosa ci fa-" si fermò improvvisamente dopo avee visto cosa teneva in mano: l'anello del Gatto Nero.
"Perchè hai l'anello di Chat Noir?" si allarmò subito.
"Marinette, quello non è Adrien."
La corvina rimase impalata: "C-cosa? Non è Adrien?"
"No -ribadì il kwami- non è lui. Non so dove sia. Non ho visto dove Lila l'ha portato."
'Non ho visto dove Lila l'ha portato.' Queste erano le parole che continuarono a risuonare nella testa della ragazza.

Ok, Ok, Ok.
Avete il permesso di uccidermi. No, scherzo, altrimenti chi vi aggiorna la storia?! :D

Mi scuso per avervi fatto aspettare così taaaaanto, mi dispiace un sacco, ma come saprete se mi seguite su intagram (mi chiamo mxarichat), la scuola mi porta via tutto il giorno perchè non faccio a tempo a tornare a casa che mi metto a studiare e ci sto anche fino alle sei.
E capitemi, è dura buttare giù idee la sera tardi...

Chissà se Mari riuscirà mai a ritrovare il suo amato... c:

Vi ho svelato il perchè Adrien non ha usato il cataclisma per uscire, semplicemente Plagg non aveva mangiato prima di essere stato rinchiuso. c:

Non so se avete notato, ma io metto molti punti, soprattutto quando devo spiegare degli stati d'animo e descrivere certe cose. Non so perchè l'ho detto, ma mi andava.
Volevo solo precisare che non è un errore o perchè non so scrivere, ma è solo uno stile. :3

Vi auguro un felice Halloween e spero che il capitolo vi sia piaciuto.
A martedì.♡

(Scusate per eventuali errori)

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