Tsukishima Kei x Reader ||Piano and Happy pills||

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T/n era conosciuta alla Karasuno per due cose.
La sua grande bravura nel cantare e suonare il pianoforte; e il suo sorriso falso .
La ragazza aveva grandi problematiche a casa sua; i suo genitori avevano problemi economici , e non la trattavano nel migliore dei modi.
Le urlavano sempre contro, anche la minima schiocchezza poteva essere l'errore più grande.
Le era stato concesso di fare un corso pomeridiano a scuola , che sarebbe stato il suo unico svago.
Doveva lavorare nel suo tempo libero per aiutare la sua famiglia , quindi scegliere un club dove poter passare il suo tempo libero era una scelta da prendere con tempo e accuratamente.
La sua migliore amica , Yachi le aveva dato il consiglio di iscriversi come manager al club di pallavolo , ma lei aveva gentilmente rifiutato.
Non era mai stata brava ad aiutare le persone.
O almeno era quello che pensava.
La c/c aveva aiutato a riempire il cuore di un ragazzo acido e solitario; Kei Tsukishima.
Il biondo la pensava sempre , si era perso nei suoi occhi c/o ed era sempre distratto.
Il ragazzo aveva saputo che la ragazza era di prima , nella stessa sezione di Tadashi, il suo migliore amico.
Tadashi e T/n erano buoni amici e qualche volta la c/c invitava Yamaguci a sentire le sue prove .
Lui era andato qualche volta , poiché aveva anche allenamento e rischiava di far tardi , ma non sapeva che non erano solo lui e la ragazza i presenti nella sala , ma qualcuno li spiava.
Era Kei.
Lui era affascinato dalla bravura di quella ragazza e avrebbe tanto voluto sentire il suo nome pronunciato da quelle labbra rosee.
Chissà che sapore avevano?
Avrebbe tanto voluto saperlo , ma a malincuore, questa domanda non avrebbe mai potuto aver risposta.
Ma non era questo il punto.
Il suo era un sorriso falso , tutti ne erano a conoscenza , ma nessuno sapeva come lei facesse a sorridere.
La c/c spendeva parte del suo stipendio in farmacia.
Era ormai una cliente abituale, lei prendeva sempre "le solite cose" come le chiamava lei stessa.
"Le solite cose" erano pillole.
Pillole , antidepressivi , qualche volta le piaceva cambiare.
In effetti nessuno ne era a conoscenza , anche se Yachi l'aveva trovata qualche volta a mangiare quella robaccia.
Le aveva chiesto che cosa fosse e l'amica aveva prontamente risposto con la solita scusa del "ho le mie cose".
Erano le 8:00 e un fulmine con i capelli biondi stava trascinando una povera cristiana di fretta e furia in classe.
<YACHI!> Andò a sbattere contro qualcuno .
Un ragazzo molto alto, dai capelli biondi con degli occhiali.
<Gomen> Disse lei inchinandosi.
A Tsukki non venne dato nemmeno il tempo di parlare che la ragazza era già scomparsa.
Per un momento il cuore di Tsukishima perse un colpo.
Era così vicino dal conoscerla e subito l'opportunità gli era stata tolta.
Sbuffò.
Ricevette un paio di occhiate stupefatte.
Solitamente non si comportava così, era la prima volta che non urlava a qualcuno.
Passarono un paio di ore , adesso Kei era in palestra ad allenarsi.
Stranamente Yachi era in ritardo.
Che fosse in ritardo non era una novità, ma non di mezz'ora.
Ad un certo punto la porta si spalancò , seguita da una bionda che correva verso Shimizu , inchinandosi e scusandosi per il ritardo.
Intanto una ragazza con due bellissimi occhi c/o scrutava attentamente la palestra.
Quando riconobbe a chi appartenevano gli occhi , il biondino sobbalzò.
Ebbe un vuoto d'aria per quasi un minuto e mezzo. ( peggio di un aereo )
La c/c andò da Yachi sotto lo sguardo dei presenti che erano ancora confusi, specialmente Kei.
<Yachi, Devo andare.A domani.>
Sospirò la c/c e un'espressione cupa le comparve in viso.
<Problemi con i tuoi?> sussurò l'amica.
<No , non sono loro.> rispose T/n.
<Ho lezione di piano.> Rispose tornando al suo normale tono di voce.
E fece un piccolo sorriso a Yachi.
Quest'ultima si sentì rassicurata.
Almeno non stava soffrendo.
La ragazza uscì dalla palestra.
Intanto il viso di Tsukki diventò rosso come un pomodoro.
L'aveva scrutata , osservata.
La stava quasi spogliando con gli occhi.
<Tsukishima perché sei tutto rosso?> chiese curioso Hinata.
<È chiaro che gli piaccia.> Rispose Daichi.
Il risultato ottenuto fu uno Tsukki arrabbiato e ancora più rosso.
Infine borbottò qualcosa di incomprensibile e l'allenamento continuò.
T/n si diresse a passo spedito verso l'aula di musica dove c'era un pianoforte , molto ben curato.
Iniziò a riscaldare i polpastrelli e a suonare qualche pezzo , con i suoi spartiti portatosi da casa.
Passarono un paio di ore , l'allenamento era ormai finito e Yachi cercava l'amica.
Sapeva che stava anche ore là , quindi doveva chiamarla.
Intanto anche Kei si diresse là per vederla suonare come sempre.
Kei arrivò in anticipo e spiò dalla porta come suo solito.
Quando Yachi lo riconobbe prese il telefono e scattò una foto.
Non sapeva nemmeno lei l'importanza di quel gesto, sentiva solo in cuor suo di doverlo fare.
Ripose poi l'oggetto nello zaino e si diresse verso lo spilungone spione (MAHHAHA LE MIE RIME) .
<Tsukishima?> chiese ticchettando alla spalla del biondo.
Lui emise un urlo da ragazza spaventata cosa che fece smettere di suonare il piano alla c/c che guardò verso la porta.
Era consapevole di essere sola , ma non si fidava , magari le pastiglie le giocavano un brutto scherzo.
<Vuoi entrare?>Chiese al biondo che sembrava avesse avuto uno schock post-traumatico.
Non ricevette una risposta come "si, grazie" o "no, grazie" soltanto un misero cenno del capo.
Quando lui si spostò , vide Yachi.
<Ehy, T/n dobbiamo andare.Ti accompagno a casa?>
La c/c esitò un momento prima di darle una risposta.
<No grazie Yachi , oggi faccio una strada diversa.>Si limitò a rispondere.
Salutò la bionda e iniziò a mettere le sue cose nello zaino , sotto gli occhi vigili di Tsukki.
<Ti chiami T/n T/c e vai in classe con Yamaguci , giusto?>Chiese lui , come se non sapesse già la risposta.
<Si, giusto.Scusa se non mi sono presentata.Tu saresti?>Chiese lei .
<Poco importa.Chiamami Tsukishima.>
Disse lui, quasi per stuzzicarla.
<Va bene Tsukishima.>Rispose in tono calmo lei.
Ormai era abituata a non rispondere alle provocazioni.
Mentre la c/c sistemava le sue cose , caddero dallo zaino delle pastiglie.
Oh no , o cazzo, no.
Fu quello che riuscì a pensare prima di cercare di prenderle.
Purtroppo per lei Tsukishima fu più veloce , in quanto le prese lui.
Lesse attentamente la scritta 'antidepressivi' e poi si voltò verso la ragazza.
Era seduta a terra a singhiozzare.
Tsukki andò in panico.
<P-perché p-piangi?>
Cercò di non far notare il tono preoccupato.
<Perché non te ne vai?Nessuno vuole una persona drogata accanto a sé.> Furono le uniche cose che disse.
Lei prese le pastiglie dalla sua mano e corse via, ancora in lacrime.
Kei era sbalordito.
Adesso che sapeva tutto , come avrebbe reagito?
Nei giorni seguenti Tsukki la cercò in lungo e largo, non trovandola.
Finché un giorno non si recò sul tetto della scuola trovando la ragazza intenta a contemplare il vuoto con occhi spenti.
Gli si sedette accanto senza fiatare.
<Oh, sei tu.Come mai sei qui?>Chiese lei.
Il biondo rimase stupito.
Senza rivolgergli uno sguardo aveva comunque riconosciuto la sua presenza.
Lui stette zitto.
Lei poi prese una confezione di gomme da masticare dalla tasca.
La aprì e prese una gomma.
Prima di riuscire a mettersela in bocca volò via.
<MA SEI SCEMO?>
La ragazza si alzò di scatto , ma venne fermata.
Tsukki le teneva i polsi ben fermi con la sua presa ferrea.
<Non hai bisogno di quella robaccia>
Disse secco.
La ragazza sudò freddo.
Era stata smascherata di nuovo.
<C-Cosa intendi dire?>
<Non provocarmi , T/n.>
Il modo in cui pronunciava il suo nome.
Oddio, si sentiva in paradiso.
Il paradiso che non poteva avere.
La ragazza iniziava a provare gli stessi sentimenti del ragazzo nei suoi confronti.
In un momento di distrazione lui me approfittò e prese le pastiglie.
<Guardami.>
Venne risvegliata dal suo momento di trance.
Posò il suo sguardo su di lui.
Gli mostrò le pastiglie e le buttò giù dal tetto.
Cadde in ginocchio.
<Tu mi odi , vero?>
Abbassò lo sguardo.
<No , anzi il contrario.Ti voglio aiutare.>
Quel giorno fu l'inizio di una grande amicizia , che di giorno in giorno , per entrambi diventava scoprirsi e amarsi di più.
Adesso la ragazza stava suonando il piano , sotto gli occhi di Tsukki e Yamaguci che la ascoltavano compiaciuti.
Tsukishima aveva davvero migliorato la sua vita.
O almeno in parte.
La sua vita privata stava andando di male in peggio.
I suoi l'avevano cacciata di casa e adesso doveva fare turni extra per mantenersi.
Nessuno ne era a conoscenza e forse era meglio così.
Suonò la campanella e lei smise improvvisamente di suonare .
I due la guardarono stupiti.
<Ma cosa fai?>
Chiese Kei .
Non era da lei smettere così.
<Scusatemi , oggi devo vedermi con una persona importante ed ho un appuntamento fra 10 minuti.Devo proprio scappare>
Disse frettolosamente T/n.
<Deve essere proprio importante per farti smettere di suonare , Ne T/n-chan?>
Chiese non curante della faccia cupa di Kei , Tadashi.
<Beh , abbastanza.>Disse lei per poi salutare i due ed uscire.
Kei era distrutto.
Gli aveva nascosto la verità.
Decise quindi di seguirla per scoprire chi fosse.
La c/c avrebbe avuto un appuntamento con il suo capo (ma anche amico d'infanzia) Ukai per un aumento.
Ukai era di parecchi anni più grandi , ma essendo il suo vicino di casa avevano sempre giocato insieme.
T/n si recò nel posto deciso per parlare dell'argomento con il capo , seguita da Kei.
Kei riuscì a vedere soltanto una cosa: la ragazza che baciava sull'angolo della bocca il ragazzo; poi, traumatizzato se ne andò con le lacrime agli occhi.
In realtà non sapeva che la ragazza non aveva assolutamente intazione di baciare il suo Mister, ma era stato un errore nei suoi movimenti.
Il biondo pensò a lungo, doveva vendicarsi del dolore che aveva provato.
La settimana seguente , invitò ad uscire una compagna di classe di T/n . Naturalmente non provava nemmeno un briciolo di interesse per lei , ma voleva dimenticarsi degli occhi c/o puntati su di lui quando T/n e Tsukki erano nella stessa stanza.
Dannazione , era dannatamente difficile.
Tutto il suo mondo le girava intorno.
Tsukishima non si era ancora vendicato, voleva trovare qualcosa di profondo pari al suo cuore spezzato.
Stava aspettando l'autobus per tornare a casa , ripensando alla ragazza che tanto amava.
<Tsukishima, mi ignori da una settimana, cosa c'è che non va in te?>
Gli disse una voce tremante , che avrebbe riconosciuto fra milioni.
La sua voce
<Cosa c'è che non va in te , casomai.>
Rispose lui, calmo esternamente.
Dentro di lui c'era una tempesta , avrebbe tanto voluto dirgli quello che provava.
<Sai cosa c'è?Che io ti amo Kei, ecco cos c'è , ma tu non mi consideri mai!Non hai presente quanto faccia male!>
Tsukki le si avvicinò e l'abbracciò lasciandola sfogare.
Una volta calmata Tsukishima la richiamò.
<T/n....?>
Lei alzò il suo viso dal petto del biondo e lo squadrò.
<Ti amo anch'io>
Disse infine baciandola.



Bonus!:


<Quindi noi cosa siamo?>
<Mi pare ovvio> disse il numero 11 sistemandosi gli occhiali.
<Siamo fidanzati.O sbaglio?>
<Non mi pare la definizione giusta.Noi non siamo una coppia.>
Tsukki la guardava stupito.
<Allora cosa siamo?Perché mi hai baciato->
<Stavo scherzando>
Disse posando un bacio sulla guancia del ragazzo.
<Ti amo>

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