Capitolo 31

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Non riesco più a respirare dopo le parole che ho appena sentito. Sono talmente incredula che non riesco a dire nulla, aspetto solo che Marco dica qualcosa, mentre sono pronta alle lacrime che avrei versato tra qualche secondo.

"DIMMI CHE È UN FOTTUTO SCHERZO" urlo all'orecchio di Marco e la gente che passa per strada si gira a guardarmi male.

"No Valeria, non è uno scherzo" dice singhiozzando silenziosamente.

Nel momento in cui ho capito che non avrei mai più rivisto Mariasole, mi è crollato il mondo addosso. Tutte le volte che mi è stata vicina e io ho fatto lo stesso per lei, tutto ciò è svanito nel preciso istante in cui Marco ha detto che non è uno scherzo.

Le lacrime cominciano lentamente a scendere e il cuore sembra quasi non battere più, mi lascio cadere lungo il tronco di un albero e singhiozzo malinconicamente.

"Vieni in ospedale, ti prego. Vediamola insieme un' ultima volta prima che la portino all'obitorio"

Ma io queste parole non le ascolto. Immagino soltanto di risentire la voce di quella adorata ragazza che fino a ieri era viva.

"Io... Non posso. Non ce la posso fare" sussurro mentre i miei occhi sono come due fontane da cui esce acqua, acqua che non si ferma mai.

"Mi dispiace Marco" è l'unica cosa che riesco a dire prima di attaccare istintivamente.

Mi lascio cadere a terra, non ho la forza di reagire, l'unica cosa che voglio fare è piangere in silenzio e al buio, pensare ai pochi momenti passati con lei e riviverli come se lei fosse ancora qui.

Le persone ogni tanto si avvicinano a me e mi chiedano se vada tutto bene. La solita domanda e la solita risposta: "tutto bene".

Per quanto piango ormai gli occhi mi bruciano e sono tutti rossi, i capelli scomposti, i vestiti stropicciati e il trucco colato... Ma non mi importa.

Le lacrime non riescono a smettere di scendere, sono fuori controllo.

Piano piano la testa inizia a girarmi e svengo mentre ho le guance ancora bollenti da tutte le emozioni provate.

Il mattino seguente

Mi risveglio in un letto non mio, ma famigliare, dopo un po' di minuti mi rendo conto di essere nella stanza di Marco Cellucci e mi chiedo come sia finita là.

Provo ad alzarmi ma non riesco, il dolore alla testa è atroce.

Ad un tratto Marco entra in camera con uno sguardo triste, ma appena si accorge che sono sveglia accenna a un sorriso, il suo bellissimo sorriso.

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Voglio te al mio fianco♡//Marco Cellucci//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora