Miss You
Domenica, sei giorni dopo aver fatto sesso con Harry, Louis si svegliò con un fortissimo mal di testa, e nessuna voglia di alzarsi dal letto. Sarebbe stato un giorno no, Louis lo sapeva. Avevano parlato di queste cose al gruppo, di tutte le cose che avrebbe sperimentato durante la sua riabilitazione. Le prime due settimane erano state orribili per l’astinenza, ma ora stava per entrare nello stadio che avevano definite post-astinenza acuta. Da ora in poi sarebbe stato un continuo alternarsi di giorni sì e giorni no, e Louis gemette, per niente sicuro di essere disposto ad affrontare un giorno no.
Nonostante questo, Louis riuscì ad alzarsi dal letto e chiamare Liam, perché era importante che comunicasse con i suoi amici, in modo che potessero aiutarlo nei giorni no. Pochi minuti dopo Liam e Niall entrarono nel suo appartamento, agitati.
“Ti faccio la colazione,” disse Liam, entrando in cucina.
“Dovresti farti una doccia, iniziare la giornata fresco e pulito,” suggerì Niall.
Louis annuì assonnato e accettò tutto l’aiuto dei suoi amici perché, onestamente, non si sentiva affatto forte. Camminò lentamente fino al bagno, dicendosi che avrebbe dovuto affrontare il giorno un poco alla volta, come gli avevano detto al gruppo. Ci sarebbero stati giorni in cui si sarebbe sentito forte e sicuro, e altri in cui si sarebbe sentito debole e avrebbe voluto farsi. Ma non poteva tornare indietro, non poteva deludere Liam e Niall.
Fece un respiro profondo ed entrò nella doccia. Quando uscì mangiò un po’ della colazione che gli aveva preparato Liam, e poi si sedette sul divano, fissando la televisione senza interesse.
“Vuoi uscire, Lou?” chiese Liam gentilmente.
“Non ho molta voglia.”
“Potremmo andare alla sala giochi. Adori la sala giochi,” disse Niall, cercando di sembrare entusiasta.
“Non me la sento molto,” disse Louis senza distogliere lo sguardo dalla televisione.
“Andiamo, Lou. Non puoi startene rinchiuso qui. Non è salutare,” disse Liam, sedendosi vicino all’amico.
“E’ che mi sento una merda, okay? Non voglio fare niente oggi. Voglio solo starmene seduto qui, mangiare, e guardare programmi scadenti.”
“Va bene, ma chiamaci se hai bisogno di qualsiasi cosa. Davvero.”
“Sì, ho un turno da Nandos ma se ti serve qualcosa non ti permettere di esitare, capito, Tommo?”
Louis sorrise e roteò gli occhi, “Sì, sì, lo so. Vi faccio sapere se mi serve qualcosa.”
“Promesso?”
“Sì,” Louis sospirò, esasperato. “Te lo prometto, Liam.”
“Bene.”
Liam diede una pacca sulla spalla a Louis e poi lui e Niall se ne andarono, e Louis guardò programmi scadenti per circa tre ore senza interruzione.
Quando il suo cellulare squillò, era pronto a urlare a Liam di smettere di controllarlo, ma poi guardò il numero e impallidì. Lo aveva eliminato dalla rubrica, era stata una delle prime cose che gli avevano detto di fare al gruppo, ma lo riconobbe comunque, lo conosceva come il palmo della sua mano. Louis continuò a guardare il cellulare, senza sapere cosa fare. Si sentiva male, si sentiva debole, e la soluzione era dall’altro lato del telefono. Tutto quello che doveva fare era rispondere….
Louis scagliò il cellulare contro il muro della stanza e nascose la testa tra le mani, lasciandosi sfuggire un singhiozzo, mentre le sue dita si attorcigliavano intorno ai capelli, tirandoli in preda alla frustrazione. Il cellulare smise finalmente di squillare e scomparve anche il bagliore bluastro dello schermo e Louis rimase per un po’ a singhiozzare con la testa fra le mani.
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Lego House
FanficLouis Tomlinson era quasi alla fine della sua corda, intrappolato nel caos che si era creato da solo, bloccato al centro di un labirinto. A Harry Styles le cose stavano bene così com'erano. Lavorava di notte e dormiva di giorno. Racimolava abbastanz...