Happy Days (Be Like You)
Nella vita, a volte tutto è esattamente nel posto giusto. A volte, nello stesso tempo, tutto crolla. È buffo come due persone possano essere così legate, ma così diverse. I primi giorni di Maggio portarono cose nuove ad entrambi i ragazzi. Uno iniziò a ricostruire la sua vita, mentre l’altro, beh, l’altro non fu così fortunato. La sua vita iniziò a crollare.
Il primo giorno fu un sabato, l’11 Maggio.
La mattina dell’11 Maggio il cellulare di Louis cominciò a squillare. Lui si svegliò malvolentieri e guardò il cellulare sul suo comodino. Lo prese, e lo schermo rivelò 5 nuovi messaggi, 7 chiamate perse, e 3 messaggi in segreteria. Il panico cominciò subito a scorrere nelle vene di Louis, e la sua mente volò dritta a Harry, che era uscito la sera prima. Quando controllò i messaggi, però, vide che erano tutti da parte di un numero che non vedeva da un bel po’.
Mamma
.
Louis lesse velocemente i messaggi, che dicevano tutti più o meno la stessa cosa, che lei e le sue sorelle sarebbero arrivate a Londra per il weekend e che Louis avrebbe dovuto stare con le bambine mentre lei andava a fare visita ad una sua vecchia amica, che era malata.
Saremo lì domani pomeriggio Xxx
Questo bastò a far balzare Louis fuori dal letto e a fargli infilare velocemente dei jeans. Uscì di corsa dal suo appartamento, scendendo le due rampe di scale, e piombò sullo sgabello della cucina di Liam, con la testa tra le mani.
“Cosa
faccio?”
gemette, appoggiando la testa sul bancone, dopo aver aggiornato Liam su quello che stava succedendo.
Liam gli piazzò una tazza di the davanti e gli si sedette accanto. “Non le hai davvero detto
niente
di quello che è successo?”
“L’ultima volta che abbiamo avuto una vera e propria conversazione è stata alla fine di Dicembre, poco prima che lasciassi l’università. Non sa nemmeno che ho lasciato l’università!” esclamò Louis, ricordandolo solo in quel momento. “Cazzo, Liam, sono fottuto.”
“Forse dovresti parlarle, solo voi due, quando arriva,” suggerì Liam.
“Oh, funzionerà di sicuro,” sbuffò Louis. “‘Hey, mamma, non parliamo da cinque mesi, ecco cosa ti sei persa. Ho lasciato l’università, sono diventato un tossicodipendente, sono andato in riabilitazione, e ora sto con un gigolò. Un maschio. Sì, ora sono anche gay!’ Sarà davvero felice.”
Liam sospirò e si alzò, posando i piatti nel lavello. “Credi davvero che la prenderebbe così male?” chiese, girandosi verso Louis. “Voi due avete sempre avuto un rapporto molto stretto, a parte qualche battibecco qua e là.”
“Li,” iniziò Louis.
Ma Liam non voleva ascoltarlo, lo interruppe subito, facendo del suo meglio per far ragionare Louis. In realtà, Louis sapeva che Liam aveva ragione; sua madre sarebbe stata molto più comprensiva di quanto lui fosse disposto ad ammettere. “Louis, davvero, parlale e basta. Falla sedere e dille tutto. È tua madre. E ti amerà qualsiasi cosa succeda.”
“Non parliamo da cinque mesi,” provò Louis, debolmente.
“E di chi è la colpa?”
“Di tutti e due!” gridò Louis.
Liam gli scoccò un’occhiata scettica.
Louis sbuffò e incrociò le braccia. “Va bene, forse è più colpa mia che sua. Ma avrebbe potuto chiamare anche lei!”

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Lego House
FanfictionLouis Tomlinson era quasi alla fine della sua corda, intrappolato nel caos che si era creato da solo, bloccato al centro di un labirinto. A Harry Styles le cose stavano bene così com'erano. Lavorava di notte e dormiva di giorno. Racimolava abbastanz...