I'm glad I'm not you
Passò un giorno. Un giorno era molto tempo per Louis. In un giorno poteva rimanere pulito o avere una ricaduta. Possono succedere molte cose in un giorno. L’intera vita di una persona può cambiare. Ma il giorno che passò tra la conversazione di lunedì con Harry e il mercoledì lavorativo di Louis fu particolarmente tranquillo. Non successe niente. Non fu un giorno sì, e non fu un giorno no. Fu solo un giorno, il primo dei tanti giorni in cui Louis non avrebbe pensato allo sconosciuto incontrato in un vicolo dal lato sbagliato della città, tre settimane prima.
Ma in realtà, Louis passò la maggior parte del martedì facendo esattamente quello che aveva promesso di non fare. Pensò a Harry, molto. Principalmente si chiese perché Harry era stato così duro il giorno prima, così duro con lui. Aveva davvero solo passato una giornata di merda e Louis si era trovato lì quando Harry era scoppiato, o c’era qualcosa di più? Qualcosa di più profondo? Poi c’era la piccola Lily e il suo discorso sulla tristezza di Harry. A cosa si riferiva? Louis non voleva pensarci troppo, e non voleva pensare a come lui potesse far parte del quadro, se ne faceva parte. Ma continuava a riflettere, a farsi domande su Harry, sulla sua vita, su quello che faceva, le persone con cui passava la notte, e sul suo passato. Louis voleva capire Harry, voleva conoscere Harry come nessun altro lo conosceva. Era una cosa stupida, sapeva di essere stato stupido a lasciarsi prendere così tanto da un ragazzo che conosceva appena. E continuava ad addentrarsi sempre di più, senza possibilità di tornare indietro.
Il martedì passò, alla fine. Un lungo, lungo martedì. E quando Louis si svegliò, mercoledì, promise a se stesso che si sarebbe lasciato Harry Styles alle spalle, una volta per tutte. Stava cominciando ad essere davvero malsano, quasi come una nuova dipendenza.
Con questa decisione in mente, Louis si trascinò fuori dal letto, fece una doccia e si vestì.
Imprecò quando guardò l’orologio, erano quasi le 8.30 e doveva aprire Starbucks quel giorno. I suoi turni erano incasinati, erano ancora a corto di personale, ma in realtà non gli importava, un lavoro era un lavoro, e lui aveva un disperato bisogno di soldi.
Louis prese velocemente le chiavi e il suo cellulare, e si precipitò fuori dalla porta, scontrandosi con Liam nel processo.
“Che ci fai in piedi così presto?” lo prese in giro Louis. “lezioni mattutine?”
“Nah,” disse Liam, posizionandosi accanto a Louis mentre camminavano verso l’ascensore. “In realtà non ho ancora dormito.”
Louis inarcò le sopracciglia. “Davvero? E dov’è stato Mr. Payne tutta la notte?”
Liam roteò gli occhi. “Ho lavorato alla mia tesi in biblioteca fino alle 4.00, poi sono tornato a casa e non sono riuscito a dormire. Ora sto andando a prendermi un caffè perché il the non mi serve a niente al momento, e sì, ho due lezioni tra due ore e sono totalmente esausto.”
Louis rise. Tipico di Liam. “Beh, conosco un posto che vende caffè e che sarà aperto tra, oh––” Louis guardò il suo orologio, “più o meno dieci minuti.”
“Perfetto. Portamici, Tomlinson!”
Louis preparò il caffè a Liam prima che la folla mattutina di client invadesse il piccolo negozio. Quando cominciarono a entrare non aveva più senso per Liam rimanere lì, dal momento che Louis aveva da fare, e i due non avrebbero potuto chiacchierare o stare insieme. Liam ringraziò Louis per il caffè ed uscì dal negozio mentre Louis affrontava il caos mattutino, al quale si era già abituato.
Il suo turno di quattro ore passò velocemente, tranne l’ultima ora. E la ragione per cui l’ultima ora passò così lentamente era un ragazzo dai capelli ricci che sembrava semplicemente incapace di andarsene, non importava quanto Louis cercasse di dimenticarlo. Stavolta però, non fu colpa di Louis se pensò a lui, perché è difficile non pensare a qualcuno se quel qualcuno è dall’altro lato della strada.
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Lego House
FanficLouis Tomlinson era quasi alla fine della sua corda, intrappolato nel caos che si era creato da solo, bloccato al centro di un labirinto. A Harry Styles le cose stavano bene così com'erano. Lavorava di notte e dormiva di giorno. Racimolava abbastanz...