Park Jimin fiancheggiò velocemente la BigHit Entertainment, cercando di non venire travolto dalla lunga fila di ragazze e ragazzi davanti all'ingresso ed evitando che qualche giornalista lo fermasse chiedendogli quella che da giorni era la domanda sulla bocca di tutti "Farai anche tu il provino per diventare il nuovo ballerino del corpo di ballo di Agust D?".
Diamine Jimin era stanco di sentire quel nome ovunque ed era stanco di passare davanti a quella stupida agenzia e vedere che la fila per quel dannato ruolo aumentava col passare dei giorni. Sospirò passandosi velocemente una mano tra i capelli e si fermò davanti all'agenzia e si appoggiò ad un palo della luce che si affacciava sulla strada. Osservò delle ragazze indicarlo, ridacchiando poi tra di loro; due di loro indossavano ancora l'uniforme scolastica e stavano parlottando con un'altra ragazza, decisamente insensibile a quelle risatine. Jimin le sorrise e le fece segno con la mano, invitandola ad avvicinarsi. La ragazza sospirò e salutò velocemente le amiche, cercando di non farsi notare da altre ragazze mentre si avvicinava a lui.
"Oppa, dovevi proprio venire qui? Perché sei davanti alla BigHit?" chiese la ragazza una volta che fosse davanti a Jimin. Quest'ultimo alzò gli occhi al cielo, questi bambini irrispettosi pensò annoiato.
"La prossima volta evita di dimenticarti il tuo pranzo" rispose il ragazzo con un tono distaccato consegnando alla ragazza davanti a lui, una busta bianca.
"Le tue amiche mi stanno ancora salutando" disse Jimin d'improvviso, mentre la ragazza continuava a vedere cosa c'era nella busta bianca, con un sorriso tirato. La ragazza si voltò ad osservare le sue amiche agitare le mani verso Jimin, indicarlo e sorridergli imbarazzate.
"Quelle stupide! Pensano che tu sia un dio greco o qualcosa di simile" rispose la ragazza sbruffando annoiata. Jimin ridacchiò ed alzò gli occhi al cielo.
"Forse perché lo sono" rispose Jimin con un sorriso a trentadue denti, agitando la mano in direzione delle ragazze. La ragazza lo prese per il polso ed abbassò velocemente la sua mano, finendo col far ridere di gusto Jimin.
"Oppa, finiscila! Sei solamente imbarazzante! Ora vattene a fare qualsiasi cosa tu debba fare" disse la ragazza, guardandosi continuamente dietro alle spalle. Jimin alzò gli occhi al cielo, ma le lasciò un veloce bacio sulla guancia e si allontanò. La ragazza gli gridò dietro qualcosa che aveva a che fare su come fosse imbarazzata e che quella sera gliel'avrebbe fatta pagare, ma Jimin si era già allontanato.
D'improvviso una macchina nera, più che altro un SUV nero, si fermò davanti al marciapiede principale davanti all'agenzia. La fila si sparpagliò velocemente e molti dei ragazzi si avvicinarono col telefono già aperto sulla fotocamera, accerchiando la macchina. Jimin alzò gli occhi al cielo a quella immagine: era arrivata la star. Si allontanò prima che potesse vedere Agust D uscire dall'auto e venir travolto dalle fan; camminò per almeno cinque minuti buoni col pensiero del rapper nella mente.
L'arrivo alla Cube Entertainment fu stancante e Jimin, appena fu davanti alla porta a specchio, si fermò per prendere un profondo respiro e recuperare quel poco di ossigeno che aveva perso. La porta girevole lo fece scontrare contro l'aria condizionata e Jimin sospirò sollevato: era esattamente ciò che gli serviva ora.
"Jimin-ssi!" lo chiamò una voce, abbastanza lontana da lui ma forte e chiare per farsi sentire. Jimin girò il voltò verso la voce ed osservò il suo manager avvicinarsi con dei fogli tra le mani. Non ora pensò annoiato Jimin. Sapeva perfettamente cosa gli avrebbe ricordato, come sapeva cosa gli avrebbe detto nei prossimi due secondi.
"Manager-nim!" rispose Jimin accennando un leggero sorriso. Il manager, Choi Min-Ho, si avvicinò verso di lui a passo spedito, stringendo quei fogli come se ne dipendesse la sua intera vita.
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Guilty stage
RomanceE se un giorno Agust D, uno dei rapper più famosi in sud Corea, avesse bisogno di Park Jimin, semplice ballerino della Cube? E se Park Jimin odiasse Agust D? Cosa accadrebbe se i due avessero bisogno l'uno dell'altro? Well come descrizione fa schif...