Eleventh

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ma ci credete che mi devo levare il dente del giudizio per la seconda volta, mi voglio ammazzare

cercherò di essere più presente, mari <3.

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"Park Jimin!" esclamò la voce di Min Yoongi non appena Jimin entrò frettolosamente nell'atrio dell'agenzia. Il bruno si trovava appoggiato al banco informazioni col gomito, tenendo le braccia incrociate sul petto.

"H-Hyung mi dispiac-" cominciò il biondo, avvicinandosi il più possibile al bruno.

"Non mi interessa, tra tre ore partiremo per la prima tappa. Esattamente cosa ti teneva occupato dal provare insieme alla crew?" chiese Yoongi, infastidito.

Jimin sospirò e si grattò la nuca imbarazzato; aveva completamente dimenticato l'ultima prova generale, era sicurissimo che si era già tenuta la settimana scorsa ed invece si era ritrovato almeno cinque messaggi diversi dal coreografo ed in più gli occhi minacciosi di Yoongi che lo aspettavano all'ingresso.

"Non succederà un'altra volta, scusami hyung" disse Jimin, piegando leggermente il capo in avanti e rimanendo in quella posizione per qualche secondo, in segno di scuse. Yoongi alzò gli occhi al cielo, ma non venne visto da Jimin, che manteneva ancora quella posizione.

"Vedi di sbrigarti. La prima tappa è Suwon-si, partiremo stanotte ed arriveremo entro due ore. Ci fermeremo in un hotel, la mattina dopo cominceremo con le prove generali. Devo spiegarti altro?" chiese Yoongi, cominciando a camminare verso l'ascensore durante il discorso. Jimin gli teneva il passo, cercando di ascoltare tutto quello che il ragazzo gli diceva ma stava diventando sempre più difficile. Non si ricorda che mi ha baciato? Perché non ne parla? Chi è quel ragazzo, poi? Sembrava conoscerlo così bene pensò Jimin mentre Yoongi parlava, non riusciva a concentrarsi su qualcosa per più di qualche minuto perché le labbra di Yoongi tornavano a premere sulle sue, come un disco rotto.

"No, hyung. Grazie" rispose frettolosamente Jimin, fermandosi poco dopo che Yoongi si era fermato. Il bruno si girò velocemente, trovando la figura di Jimin distante da lui che guardava ovunque tranne che davanti a se. Sembrava perso in un suo intimo flusso di pensieri e Yoongi si chiese, se in minima parte, lui ne facesse parte.

"Bene, ci vediamo stanotte" disse come ultima cosa il rapper, prima di entrare nell'ascensore e scomparire dalla vista del biondo non appena le due porte si chiusero. Jimin sospirò e sussurrò un "ci vediamo stanotte, hyung" di fronte alle porte chiuse dell'ascensore.

"Come vanno le prove? Hai fatto amicizia con qualcuno?" chiese la madre di Jimin al telefono, col tono di voce allegro. Jimin ridacchiò e se la lingua del rapper più famoso in sud Corea è considerata amicizia, allora sì pensare parecchio divertito.

"Le prove vanno abbastanza bene, ho conosciuto molte persone simpatiche" rispose Jimin lanciando una maglietta bianca a mezza manica nel trolley piccolo sulla sua scrivania.

"Oh, che bello! Ci manchi così tanto Jiminie!" disse sua madre, con un tono nostalgico. Jimin sospirò e sorrise, guardando un ultima volta l'armadio prima di chiuderlo.

"Anche voi mi mancate, mamma. Jinhye come sta? Continua a studiare?" chiese Jimin, guardandosi intorno attentamente. La madre annuì freneticamente dall'altra parte del telefono.

"Certamente! E' così brava, la nostra Jinhye" rispose sua madre. Jimin riuscì a sentire sua sorella urlare qualcosa sul fatto che se fosse un'altra delle sue amiche con cui sparlava di lei, poteva anche chiudere il telefono.

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