Third

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Una settimana prima

Se c'era qualcosa che Park Jimin non sopportava era quella di vedere Taemin infastidito; non avevano mai davvero litigato durante quegli anni e farlo per quel tipo era così stupido ed insensato.

Taemin continuò a camminare vicino a lui, mantenendo la mandibola rigida e le mani chiuse a pugno. Jimin sbruffò, ma cercò di stargli al passo per non allontanarsi da lui.

"Hyu-" cominciò, ma allo stesso tempo in cui cercava di parlare con Taemin il suo manager gridò forte il suo nome, lontano abbastanza da farsi sentire da metà agenzia.

"Jimin-ssi!" esclamò il manager con un sorriso stampato sulla faccia. Jimin alzò gli occhi al cielo, ma sorrise anche lui al manager fermandosi proprio quando Taemin stava entrando nell'ascensore.

"Manager-nim, mi dica" disse Jimin, sperando che ciò che doveva dirgli il suo manager ne valeva la pena per essersi perso l'occasione di spiegare ancora una volta la sua decisione a Taemin.

"Ho delle meravigliose notizie" disse eccitato il manager, indicandoli la strada per prendere l'ascensore. Jimin cominciò a camminare, sperando che il suo manager l'avrebbe lasciato da solo dopo che gli avrebbe comunicato la sua "meravigliosa notizia".

"La BigHit Entertainment ha chiuso i provini per l'ultimo ballerino di Agust D" disse il manager, mantenendo sempre tra le mani dei fogli. Jimin alzò gli occhi al cielo ed annuì, fingendo che la notizia potesse davvero importargli.

"Quindi?" chiese Jimin, osservando i numeri cambiare man mano che l'ascensore saliva.

"Quindi questo significa che hanno già scelto chi sarà il loro ultimo ballerino" continuò il manager, muovendo le sopracciglia in un movimento allusivo. Jimin corrugò la fronte e lo spronò con lo sguardo a continuare a raccontare la meravigliosa notizia che includesse lui.

"Perciò, mio caro ragazzo, non dovrai fare nessun provino" disse il manager, appoggiando un braccio intorno alle sue spalle e stringendolo a se. Per fortuna l'ascensore si aprì esattamente in quel momento e Jimin seppe scappare dalla morsa soffocante del su manager.

"E' questa la meravigliosa notizia?" chiese Jimin annoiato, camminando per i corridoi dell'agenzia diretto verso lo spogliatoio. Il manager lo seguì allungandoli con la mano destra i fogli che teneva stretti.

"Cosa sono?" chiese Jimin confuso, fermandosi in mezzo al corridoio per cercare di leggere cosa c'era scritto su quei fogli.

"Non farai nessun provino perché sei già stato preso!" esclamò contento il manager, porgendo i fogli verso la mano di Jimin. Il biondo spalancò la bocca stupito: era più che sicuro che avesse rifiutato l'idea di ballare per Agust D col diretto interessato, perché diamine quelle carte?

"Io.. Ho già rifiutato" sussurrò, ancora stupido allungando una mano per prendere i fogli, ma senza riuscirci davvero. Il suo manager alzò gli occhi al cielo, per nulla stupito da quella reazione.

"So che hai già rifiutato il provino, ma Jimin-ssi almeno pensaci! Non so neanche come hanno fatto a vederti ballare, ma si sono innamorati subito di te" disse il manager, pregandolo con gli occhi. Jimin rimase con la bocca spalancata per due minuti buoni, restando fermo col braccio a mezz'aria per prendere i fogli: perché era così difficile dire al suo manager le stesse parole che aveva detto a Min Yoongi? Perché non riusciva a dire "Non ballerò per Agust D e la faccenda si chiuse qui" come aveva fatto al telefono? Perché sentiva, dentro di se, che rifiutare era quasi sbagliato? Perché quella situazione lo faceva sentire quasi colpevole nel dire "No"?

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