✔ CAPITOLO 1: INCONTRI SCOMODI

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La mattina successiva andai in facoltà, avevo appuntamento con la
Gierini alle 10:30 per discutere l'argomento della tesi. Quella donna era
di una puntualità assurda, e se facevi ritardo di qualche minuto,
chiudeva la porta del suo studio a chiave e ti lasciava fuori a bocca
asciutta.
Per questo arrivai li con mezz'ora di anticipo, giusto in tempo per far
colazione al bar della facoltà e andare allo studio. Claudia quella
mattina mi diede forfait, era convinta fino alla sera prima che il mio
desiderio di dare la tesi con la Gierini fosse un effetto dell'alcool misto
all'adrenalina di una sopravvivenza non programmata a
quell'apocalisse chiamata Fiona Gerini, ma quando la chiamai la
mattina successiva per darle conferma del mio appuntamento con la
professoressa, se ne uscì con ''non voglio assistere al martirio della tua
psiche gratuitamente'' lasciandomi in preda alla fame nervosa che mi
assaliva ogni volta che pensavo alla tesi. Ordinai una bomba alla
crema, giusto per accontentare il mio crevello e far soffrire il mio
fegato. La cosa bella di quel bar era che grazie ai soldi che ogni giorno
incassava, grazie ai portafogli di studenti non propriamente scarsi di
contanti, abbondava nella farcitura dei prodotti e nella quantità di cibo
che offrivano nel menù del pranzo; Al primo morso mi inondai bocca e
mento di crema.
Mentre cercavo di non spalmarmi la crema anche su collo e maglia mi
sentii toccare su una spalla e un fazzoletto apparirmi come un'oasi nel
deserto, davanti agli occhi. ''giuro, è il bar che fa le bombe migliori che
abbia mai assaggiato ma è impossibile mangiarle e non farsi inondare
dalla crema!'' mi girai e trovai un ragazzo con fattezze a dir poco
Adoniche, che mi fissava divertito con gli occhi più neri che avessi mai
visto. '' piacere Simone'' mi porse la mano, guardandomi con un
sorriso sgembo da capogiro '' Tabethfa'' risposi con la bocca piena
mentre sentivo la temperatura delle guance arrivare al punto di
fusione. ''e grazie per il fazzoletto, di solito non mi combino così'' miguardava come se volesse scoppiarmi a ridere in faccia da un
momento all'altro ''ti credo però se ora lo usi secondo me è meglio'' e
lì mi resi conto dell'ennesima figura di cacca, la crema mi stava
colando sul mento ed ero piena di zucchero in faccia. ''accidenti...
scusa mi dici che ore sono?'' ''mmm.. le 10:25. devi andare da qualche
parte?'' '' nonono merda! scusami devo scappare ciao'' ''aspetta!'' nel
panico più totale iniziai a scapezzarmi per le scale che portavano negli
uffici dei professori senza aspettare che Simone potesse dire altro.
Arrivai davanti la porta della professoressa con i capelli appiccicati in
faccia, la tracolla che mi strangolava e un fiatone degno di un obeso
posto alle prove fisiche militari. Prima o poi mi sarei messa a fare
sport... davvero. La Gierini stava aprendo la porta quando mi vide
correre nel corridoio spintonando chiunque mi si piazzasse davanti i
piedi ''Marlevo, con calma, non la chiudo fuori. La dovete smettere di
farmi passare per un'arpia.'' '' Prof., mi scusi per il ritardo non volevo
farla aspettare. E poi davvero, non capisco chi possa aver messo in
giro questa voce!" "Marlevo per favore, niente sviolinate ho 65 anni e
vorrei andarmene in pensione senza essere presa per i fondelli.
Insegno qua dentro da una vita e c'ho pure studiato. Penso di
conoscere abbastanza bene il posto" mi trapassò con uno sguardo
paragonabile a una lama e mi fece segno di entrare. ''Allora su cosa la
vuoi fare sta' tesi?" la guardai per un tempo indefinito ancora
ammutolita da quello che mi aveva detto prima "Marlevo??", mi sentii
abbastanza deficente a non riuscire a dire una parola. Sentimmo
bussare alla porta ''Professoressa, scusate il ritardo le stavo
prendendo un caffè al bar'' ''tranquillo Simone e grazie'' e io
continuavo a guardarli come se fossero alieni. Lei che cacciava
gentilezza da ogni poro e lui che le parlava come se niente fosse; a
dire il vero avrei dovuto farlo anche io, ma mi terrorizzava l'idea di
farla incazzare. ''Allora Marlevo, lui è il mio assistente Simone
Carovani, e mi aiuta nella scelta dei percorsi e argomenti da
approfondire per le tesi. Mi avevi accennato per mail che volevi farla
sulla storia dei monumenti eretti agli Dei greci, struttura, funzione e
mitologia. Il Partenone di Atene. Giusto?'' li fissavo con la bocca aperta
senza rendermi conto e senza spiegarmi come era possibile che quella
donna, capace di scatenare il panico durente un esame di 10 minuti,
potesse aver trovato un assistente del genere; ''Tabitha?'' questa volta
fu Simone a risvegliarmi dalla mia personale trans '' ehm.. si scusate.
Allora volevo sapere se per voi, andava bene come argomento e se
avevate consigli o materiale da cui partire.'' mi guardavano con
un'espressione che non riuscivo a decifrare. Lei mi fissava con uno
sguardo che sembrava mi stesse studiando, lui aveva un sorrisetto
strano. ''in realtà... ho chiesto a Simone di trovare argomenti poco
trattati, l'ambito è lo stesso, ma meno banale'' decise di parlare la
Gierini '' vedrai ti piaceranno! e poi ho pensato che per una
studentessa con una media come la tua, che è riuscita a prendere trenta all'esame di Storia greca avanzata, sarebbe stata sfida, se così
la possiamo definire, più che coinvolgente'' completò Simone. Iniziai
ad andare nel pallone, non era possibile, mi stavo gia immaginando la
laurea scivolarmi via dalle dita, e la sensazione di liberazione dopo la
bellezza di 5 anni passati sui libri e nella polvere dei siti archeologici,
lasciarmi. ''Che vuol dire?'' mi decisi a far uscire la voce, che più che
mia, sembrava in miagolio soffocato; ''vuol dire che vorremmo che la
tua tesi si incentrasse sui templi poco studiati, su una storia presa
molto con le pinze per la sua poca credibilità, che ti impegni sulla
ricerca di materiale direttamente in loco, vista la scarsa reperibilità, e
che riesca a confutare delle ipotesi ritenute improbabili a causa del
mito che le circonda e che continua a nascondere la verità come una
cortina di fumo'' mi rispose la professoressa, ''ecco, questi sono alcuni
documenti, i pochi che esistono, grazie agli studi di alcuni archeologi
che provarono a dedicarsi a questo tempio e a quei pochi indigeni che
si concessero a testimoniare e raccontare''. Presi quei documenti in
mano e iniziai a leggere, il mio cervello era come un archivio, quando
studiavo un argomento riuscivo a selezionare e immagazzinare le
informazioni necessarie in pochi minuti, per questo quando iniziai a
capire di cosa, di chi, di come, di quando, iniziai a sudare freddo.
''Ade? Persefone ? Epiro? ma non ci sono documentazioni esistenti a
sufficenti per un saggio, figuriamoci per una tesi!'' ''lo so, per questo
farai ricerche sul posto per i prossimi quattro mesi, tutto finanziato
ovviamente, e avrai altri due mesi per completarla e consegnarla.
Dopotutto uno storico è questo che fa, a maggior ragione se fai anche
archeologia. Cerca, studia, conferma e smonta tesi. Quindi Tabitha
vorrei che tu faccia la tesi su Ade e il templio a lui dedicato nell'Epiro.
E poi un po di avventura nella natura non ti farà male, ti ho vista
mentre correvi sembravi sul punto di collassare!" " e se non riuscissi a
trovare tutto quello che mi serve? non posso lavorare su due tesi
insieme!" mi guardò con un'aria strafottente consapevole che ero nelle
sue mani e che con un capriccio da niente sarebbe stata capace di
farmi saltare la seduta di laurea ''non ho detto che accetto alternative.
e' quello il tuo argomento se vuoi che sia io a seguirti, altrimenti puoi
chiedere a qualcun altro e vedere se hanno ancora posto!''. Ottimo,
fantastico, ero nella merda più totale; '' ahhhhh, quando devo
partire?'', la Gierini fece un sorriso che andava da un orecchio all'altro
e battè le mani ''perfetto! Simone dalle il biglietto e le informazioni per
albergo e tutto il resto, partirai Lunedì.'' ''tra tre giorni? ma i miei non
sanno niente!'' ''tre giorni bastano e avanzano per avvisare e fare i
bagagli. Sù non perdere tempo'' '' d'accordo... arrivederci''. Simone mi
diede la documentazione e quei pochi dati sui rilievi fatti, che secondo
loro mi avrebbero aiutato e mi accompagnò fuori ''allora ci vediamo
lunedì'' ''perchè dovremmo vederci lunedì?'' risposi acidamente, non
solo mi avevano letteralmente costretto a fare un viaggio e una
ricerca su campo che non volevo fare, ma si era pure autoinvitato adaccompagnarmi all'aeroporto ''dovrò venire anche io.''

Ciao a tutti! È la mia priima storia, perdonatemi gli errori!
Si accettano consigli e correzioni! Spero che vi piaccia, a presto!

TABITHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora