7. Attacco di panico

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"Jackson, avevamo risolto, smettila di tirare fuori questo argomento, ormai é passato" dice Scott strofinandosi gli occhi

"Passato? Passato? PASSATO UN CAZZO!?" dico con gli occhi lucidi

"Mi avevi detto che mi avevi perdonato anni fà! Perché ora devi tirare fuori questo argomento mh?"

"PERDONARE È UNA COSA, DIMENTICARE È UN'ALTRA" urlo mentre alcune lacrime mi rigano le guance.

"Jackson...lo sai che mi dispiace, ma ormai non possiamo farci più nulla..." dice cercando di abbracciarmi

"Perché? É l'unica cosa che voglio sapere..." dico allontanandomi da lui, lo guardo dritto negli occhi mentre cerco di impedire alle lacrime di uscire

"É difficile da spiegare...meglio che non sai."

"ovviamente sai di aver ragione" dico alzando gli occhi al cielo

"Si lo so, basta Jackson"

"PERCHÉ NON PUOI DARMI UN RISPOSTA SCOTT?" Chiedo uraldo

"Perché non voglio, semplice da capire!"

" beh Scott neanche io vorrei farmi complessi mentali per cercare di capire il comportamento" dico sottovoce

"Si infatti non te li fare." Dice sedendosi sul divano.

"Facile per te non sei tu quello che si sente fotutamente sbagliato in ogni santo posto" dico in un sussuro più a me stesso che a Scott

"Perché ti dovresti sentire sbagliato!?" Dice irrirato

Non rispondo stufo di quella conversazione

Mi alzo dal divano per andare in cucina, stufo anche della vicinanza di Scott.

Non può capire quello che involontariamente mi ha fatto.

Ho sempre viso tutti i miei compagni felici, comportarsi come dei normali adolescenti.

Io ho sempre avuto il dubbio di essere sbagliato.

Alcune lacrime rigano il mio volto ma le asciugo, non voglio che mi vedano debole.

Sono stato forte fino ad ora posso continuare ad esserlo.

Soprattutto ora che c'è Nathan, ora che sono grande e devo smetterla di essere debole, devo farmi forza.

Perciò ritorno in salotto dove mio figlio mi guarda dubbioso.

Mi avvicino e me lo metto seduto sulle gambe coccolandolo un pò.

"Ti voglio bene piccino, scusa, non volevo farti vedere questo lato di me..."

"Non fa niente...tranquillo, ti capisco...le persone sono cattive con chi meno se lo merita"

Stringo Nathan forte a me, questo piccolo ha sofferto troppo.

Gli stampo un bacio sulla fronte e lui si accoccola al mio petto.

Dopo poco vedo Lucas entrare testa bassa, si siede vicino  a me e sta lontano da Scott.

Lui mi guarda con gli occhi pieni di lacrime.

Questa cosa mi sorprende molto dato che Lucas piange raramente.

Anche quando viene punito, sta zitto e non fiata.

"Mi dispiace Jack" lo dice talmente a voce bassa che quasi non lo sentivo.

Vedendolo così triste mi viene voglia di stringerlo ma non lo faccio.

Deve capire quello che ha fatto.

Si é comportato veramente male, siamo finiti in questa situazione principalmente per colpa sua ma anche per colpa di Scott

The Secret (sequel di bad brothers)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora