Lacrime

752 24 0
                                    

Il lato del letto affianco a te è freddo. Si sarà alzato? Ti chiedi. Ma poi ti ricordi come un lampo nel cielo sereno che lui non c'è più. È andato via. È partito per un viaggio, un viaggio senza fine e tu vorresti seguirlo. Ma come? Troppo cosciente e giovane per fare un gesto così incosciente. Ma ogni notte prima di chiudere gli occhi lo preghi. Preghi dio che ti porti con se ma non lo fa. Non lo fa e ogni mattina come sempre ti svegli e tocchi la parte di materasso fredda come il marmo che non è scaldata da mesi ormai. E ogni mattina realizzi quello che è successo e piangi, strilli perché non doveva andare così. Eri tu quello che doveva partire per il suo viaggio, eri tu quello che guidava nonostante non potesse. Eri tu a non aver visto la macchina. Ma dio si era preso lui e tu non eri d'accordo. Era stata colpa tua. Solo e soltanto colpa tua.
"Elio?" Ti chiama come sempre tua madre da giù sentendo i tuoi strilli ma non salirà non ti dirà che va tutto bene. Perché non è così. Stai soffrendo e devi essere libero di vivere il tuo dolore. Anche se non vuoi.

E ora dopo una giornata di lacrime improvvise e voglia di buttarsi da una scogliera torni a letto. E continui a pregare dio che forse prima o poi ti ascolterà. E lo farà. Tra pochi mesi dopo la tua solita routine ti ascolterà. Ti addormenterai con un sorriso sulle labbra, tutti diranno perché te lo sentivi ma non lo avevi per questo.  Lo avevi perché nella fioca luce della luna lo avevi visto. Ti aveva salutato e tu eri crollato in quel sonno senza fine. Ed eri felice perché finalmente avresti potuto chiedergli scusa. Scusa per aver causato quello stupido incidete. E lo avresti baciato. Lo avresti baciato per anticipare la vostra vita insieme in quel viaggio senza fine. In quel mondo che tutti chiamano paradiso.

Chiamami col tuo nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora