Chiamami col tuo nome

Futuro

Sai ci vedo a uno dei classici pranzi di mio padre ma ora l'ho organizzato io. Ci siamo io, te e le nostre mogli. Scherziamo, scherziamo come farebbero due amici e le nostre mogli ci credono. Credono alla nostra facciata ma sono ignare di quello che siamo stati e dei nostri piedi che sotto al tavolo si toccano. Alla disperata ricerca di un contatto.
Continuiamo  a ridere delle nostre avventure durante le tue 6 settimane qui, evitando accuratamente giorni o eventi che potrebbero farci pensare a qualcosa che le nostre mogli non dovrebbero sapere.

Le nostre mogli, guardale. Sono lì che si raccontano aneddoti su di noi ignare che forse l'uno dell'altro abbiamo visto e sappiamo  anche troppo. Ma continuiamo  a lanciare loro sorrisi pieni di affetto per rassicurarle per evitare di destare sospetto.
Poi ti alzi e a gran voce mi dici
"Elio. Sto per diventare papà" non so se sia vero o no ma tua moglie di sorride allora io mi alzo e ti abbraccio felice per te e lo sono davvero perché dentro nella sua stanzetta il piccolo Oliver dorme.
"Voglio chiamarlo Elio"  ti sorrido di nuovo  e decido che forse è ora di mostrarti la mia di sorpresa.
Lasciamo le nostre mogli fuori e ti porto dentro. Nella stanza in cui eri stato tu, quella stanza un po' buia e sola. Adesso è tutta azzurra c'è tutto quello che può servire a un bambino. E dentro quella culla che continui a fissare sorpreso c'è mio figlio. Ci avviciniamo e io stringo la tua mano.
"Mio figlio Oliver"  ha poco più di sei mesi. E ora ti fissa.  Mi sorridi e lo prendi in braccio.
E continui a parlargli a bassa voce. Non riesco bene a capire cosa tu gli stia dicendo. Poi lo posi nella sua culla. Aspettiamo che si riaddormenti. Quando Oliver ha chiuso gli occhi mi dici. "La nostra vita non poteva andare meglio di così.  Tu sei padre io lo sto per diventare"
Amo mio figlio ma lo so che stai mentendo perché la vita poteva andare meglio poteva regalarci un futuro insieme